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Per i residenti le città italiane sono immobili. A questa regola non sfuggono i mantovani che si lamentano di questo immobilismo salvo poi lamentarsi ancora di più quando lo si rompe (e purtroppo a ragione visto il caso avvenuto in Piazza Sordello!).
Eppure Mantova è cambiata nei secoli e si può fare un gioco divertente provando a mettersi nei panni dei turisti dei secoli passati per vedere o non vedere quello che c’era in città.
E visto che oggi è la notte di San Lorenzo proviamo a giocare con la Rotonda di San Lorenzo. Piazza Erbe sembra scolpita nei secoli eppure la Rotonda non c’era prima del 1083, scompare coperta dalle case alla fine del 1500 e riappare come per magia agli inizi del 1900.

CHI NON LA VEDE LA ROTONDA (prima del 1083)
Partiamo ad esempio dal papa Leone III che arriva a Mantova nell’804 e non vede la Rotonda visto che sarà costruita secondo la tradizione nel 1083 per volere di Matilde di Canossa. Forse il papa vede invece i resti del tempio pagano inglobati nella prima chiesa dedicata a San Lorenzo e che risalirebbe addirittura al 312. Non vedrà la Rotonda nemmeno Bonifacio di Canossa, il papà di Matilde, visto che muore assassinato nel 1052.

CHI LA VEDE LA ROTONDA (dopo il 1083)
La Rotonda diventa parte del paesaggio per tutti i viaggiatori che arrivano a Mantova fino alla fine del 1500. La vedono quindi sia Dante Alighieri che Petrarca e anche Leon Battista Alberti (che anzi è autore di un progetto per demolirla e ricostruirla cui non sarà dato seguito, e sarebbe stata la terza chiesa albertiana a Mantova). La vedono anche Andrea Mantegna, Giulio Romano (per alcuni studiosi il modello che tiene in mano nel famoso ritratto realizzato da Tiziano, è un progetto di modifica della Rotonda) e Carlo V che avrebbe anche potuto entrarvi vista la sua devozione e il fatto che la forma rotonda ricordava non solo il Santo Sepolcro ma anche la cappella imperiale di Carlo Magno ad Aquisgrana.

CHI LA FA SPARIRE LA ROTONDA (nella seconda metà del 1500)
Sarà il duca Guglielmo Gonzaga a chiudere la Rotonda che verrà inglobata nelle case che dal 1610 diventeranno parte del Ghetto di Mantova. Proprio di fianco all’edificio che nascondeva la chiesetta romanica si apriva uno dei portoni di accesso al quartiere ebraico e che veniva chiuso la notte.

CHI NON LA VEDE LA ROTONDA (dalla fine del 1500 agli inizi del 1900)
Non vedono la Rotonda Claudio Monteverdi e Antonio Vivaldi, musicisti che hanno lavorato a Mantova per i Gonzaga. Non la vedono nemmeno i Lanzichenecchi che mettono a sacco Mantova nel 1630. Anche Giacomo Casanova e Carlo Goldoni che passeranno per la città durante il XVII secolo non si accorgono della Rotonda, anche se quasi sicuramente Casanova sarà andato nel Ghetto a prendere in prestito del denaro. Da ultimo anche Charles Dickens che viene a Mantova nel 1844 (e ha parole durissime per la nostra città) non la vede e infatti parla dei portoni del Ghetto ma non cita naturalmente la Rotonda.

QUANDO RIAPPARE LA ROTONDA CHE OGGI VEDIAMO TUTTI (e meno male)
Le tracce della Rotonda vengono riscoperte agli inizi del 1900 quando il Comune di Mantova decide di allargare la strada che collega piazza Erbe a Porto Catena (era la via detta Tubo, oggi via Bertani, che faceva parte del Ghetto ebraico). Si decide pertanto di restaurare le parti rimaste e di ricostruire quelle mancanti.
E oggi la vediamo tutti e la vide Gabriele D’Annunzio che arrivò a Mantova per vedere Palazzo Ducale e avrebbe potuto vedere il cantiere di restauro, se fosse passato per piazza Erbe. La videro anche Tazio Nuvolari e i soldati americani di passaggio durante la seconda guerra mondiale. E oggi la vediamo noi mantovani che spesso passiamo senza guardarla ma che non potremmo più fare a meno di lei e per questo dobbiamo ringraziare i Terziari domenicani e l’Associazione per i monumenti domenicani che l’hanno restaurata e la tengono aperta tutto l’anno.

Naturalmente ci sono moltissimi luoghi a Mantova dove giocare con gli occhiali del passato ma nel giorno di San Lorenzo non potevamo non mettere al centro del gioco la Rotonda di San Lorenzo.

Per chi volesse approfondire
Nel giorno di San Lorenzo 5 anni fondamentali per la Rotonda
Il sito di Casa Andreasi e dell’Associazione per i monumenti domenicani

Giacomo Cecchin