
Quando chiedi ad un mantovano il perché le pareti del Palazzo ducale siano spoglie ti guarderà con malinconia e ti parlerà del Sacco della città del 1630. E’ una tragedia che a Mantova non abbiamo ancora metabolizzato e che insieme alla vendita dei capolavori della collezione gonzaghesca al re Carlo I d’Inghilterra (1627) e ai “prelievi” napoleonici ha privato la nostra città di un patrimonio davvero importante. Eppure nell’ottica del bicchiere mezzo pieno potremmo pensare al fatto che questa diaspora di opere d’arte ha portato il nome di Mantova in giro per il mondo e che oggi chiunque vada nei musei più importanti si imbatte in qualcosa che rimanda alla nostra città. Ecco allora 5 modi di riscoprire Mantova al Louvre tra Mantegna, Giulio Romano e Caravaggio.
Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna – è forse l’opera di Mantegna che insieme al Cristo morto fa scatenare maggiormente la rabbia dei mantovani per non poterla riavere a Mantova. E se il Cristo Morto è a Brera dopo una serie di vendite la Madonna è invece una delle opere rapinate da Napoleone. Una tela che non è tornata nel 1815 quando ad esempio il Vaticano grazie all’intervento di Antonio Canova riuscirà a recuperare molti dei suoi capolavori. Per le dimensioni e per le condizioni di conservazione probabilmente quest’opera non tornerà mai a Mantova nemmeno per una mostra. E’ uno dei pezzi forti della Galeries des Italiens del Museo parigino e vogliamo chiudere con una curiosità: chi avesse visto il film Il Codice da Vinci potrebbe intravedere la parte bassa della Madonna della Vittoria dietro le spalle di Robert Langdon (Tom Hanks) quando viene chiamato al Louvre per l’omicidio del direttore. Approfondisci cliccando qui
Natività con San Longino e San Giovanni Evangelista di Giulio Romano – quest’opera di Giulio Romano era la pala d’altare della cappella Boschetti o dei Sacri Vasi nella Basilica di S.Andrea (la terza grande sulla destra guardando il fondo della chiesa). Oggi è sostituita da una copia molto scura e che rende difficile la leggibilità dei particolari. Tuttavia si nota non solo la Madonna che adora il bambino e i pastori sullo sfondo, illuminati da un bagliore, ma anche due santi ai lati estremi: da sinistra notiamo San Longino con la lancia e uno dei Sacri Vasi e San Giovanni Evangelista con il calice pieno di serpenti. E’ però San Longino il personaggio che più incuriosisce i visitatori del Louvre perché guarda fuori dal quadro apparentemente senza alcun senso. E invece il senso lo troveremmo se riportassimo l’originale nella sua collocazione a S.Andrea dove il santo sta osservando l’affresco con la seconda scoperta della Reliquia (1048).Approfondisci cliccando qui
Ritratto di Baldassarre Castiglione di Raffaello – E’ uno dei più bei ritratti del rinascimento italiano e al Louvre aveva solo la sfortuna di essere posto di fianco della Gioconda e pertanto di diventare invisibile ai più (insieme alla grande pala del Veronese delle nozze in casa di Levi posta sulla parete opposta alla Monna Lisa). Baldassarre era un carissimo amico di Raffaello (si dice che la famosa lettera sulle antichità di Roma indirizzata dall’Urbinate al Papa Leone X sia stata rivista dal Castiglione), fu l’artefice della venuta a Mantova di Giulio Romano ed era lo zio di Isabella Boschetti, l’amante di Federico II Gonzaga. Il ritratto è in condizioni molto buone e rappresenta perfettamente lo spirito del Castiglione, scrittore e diplomatico tra i più importanti del Rinascimento italiano. A Mantova fino agli inizi del ‘600 il ritratto fu venduto in Olanda per poi arrivare nelle collezioni del Cardinal Mazarino e da lì nelle collezioni reali. Approfondisci cliccando qui
Le opere dello studiolo di Isabella d’Este di Mantegna, Perugino e Lorenzo Costa – si tratta in realtà di 5 opere ma le dobbiamo considerate un unicum perché espressamente pensate, commissionate e dipinte per lo studiolo di Isabella d’Este a Palazzo ducale di Mantova. I tre pittori che le realizzarono furono: Andrea Mantegna (Il Parnaso e il Trionfo delle Virtù), Perugino (Lotta tra Amore e Castità) e Lorenzo Costa il Vecchio (Isabella d’Este nel regno di Armonia e il Regno di Como). Isabella aveva chiesto di realizzare un’opera per lo studiolo anche a Giovanni Bellini, cognato di Mantegna, che declinò la richiesta forse per il noto caratteraccio della marchesa così come fece anche Leonardo da Vinci. Le opere rimasero a Mantova fino al 1627 quando furono donate da Carlo I al cardinal Richelieu per poi finire anch’esse al Louvre lasciando invece desolatamente vuote le pareti dello studiolo che le accoglievano al tempo di Isabella. Approfondisci cliccando qui
La morte della Vergine di Caravaggio – un’opera spettacolare questa morte della Vergine di Caravaggio eppure un’opera che fu rifiutata dai committenti, i frati Carmelitani scalzi di Santa Maria della Scala a Roma, perché considerata immorale. Ebbene questo rifiuto fu la fortuna di Mantova che vide arrivare l’opera grazie alla segnalazione da parte di Pietro Paolo Rubens al duca Vincenzo I Gonzaga che decise di acquistarla senza indugio. Era uno dei capolavori che fu venduto a Carlo I d’Inghilterra nel 1627 ma che non doveva rimanere a lungo sul suolo inglese. Se fossimo superstiziosi dovremmo dire che la collezione gonzaghesca portava sfortuna visto che Carlo I morì decapitato ma in realtà questo evento determinò la partenza di molte delle opere mantovane. Cromwell per fare cassa infatti ne mi mise in vendita molte tra le quali questa del Caravaggio che approdò in terra di Francia dove si trova tuttora. Approfondisci cliccando qui
Giacomo Cecchin
SUL TEMA DELLE 5 COSE POTETE ANCHE LEGGERE SU QUESTO BLOG:
- 5 nomi di vie o piazze legate al lavoro tra gioielli, pescivendoli e lattonai
- 5 luoghi a Mantova dove raccontare storie d’amore, non sempre a lieto fine
- 5 libri da leggere dopo essere stati a Mantova tra guide artistiche, rosse e definitive
- 5 immagini di San Longino tra cavalieri, basiliche e cappelle private
- 5 esempi di indigestione urbana tra chiese, palazzi e vicoli
- 5 libri da leggere prima di venire a Mantova tra mondo piccolo, matrimoni e segreti di stato
- 5 balconi da cui osservare Mantova tra grate, giardini e mercati
- 5 papi a Mantova tra Sangue di Cristo, crociate e san Luigi Gonzaga
- 5 stranezze da non perdere a Palazzo ducale tra nani, arazzi e giardini pensili
- 5 palazzi con panchine incorporate tra vescovi, alberghi e marchesi
- 5 storie d’amore a San Valentino tra Gonzaga, Shakespeare e Rigoletto
- 5 case mantovane tra mercanti, architetti e pittori per non parlar di santi ed eretici
- 5 domande da non fare ad una guida mantovana tra Gonzaga, reliquie e geografia
- 5 palazzi con i merli ciechi tra Luca Fancelli, podestà e massari
- 5 poeti passati per Mantova tra cavalieri, crociate e fiabe
- 5 musei particolari tra monete, armature e giardini segreti
- 5 cinema ancora attivi a Mantova tra multisale, cinema d’essai e gallerie scomparse
- 5 fumetti dove si cita Mantova tra Topolino, Shakespeare e la Pimpa
- 5 spettri da cercare in giro per la città tra esecuzioni, duelli e frecce avvelenate
- 5 cose da fare a Mantova in una notte nebbiosa tra fantasmi, pozzi e conventi scomparsi
- 5 campanili medievali tra conventi, condominii e lievi pendenze
- 5 particolari da non perdere nella Camera degli Sposi tra mele, scritte e un indice isolato
- 5 carceri storiche a Mantova tra Gonzaga, Austriaci e conventi
- 5 piccoli sagrati tra Spoon river, gesuiti e Napoleone
- 5 luoghi “naneschi” a Palazzo ducale tra scale sante, camera degli sposi e cavalieri
- 5 luoghi di spettacolo dove si faceva cinema e che non ci sono più
- 5 santi da festeggiare a Mantova tra porcellini, mantelli e martirii
- 5 reliquie della passione tra sangue, spugna e pietra dell’unzione
- 5 donne gonzaghesche da ricordare tra esecuzioni, testamenti mancati e matrimoni non riusciti
- 5 luoghi dove si fa cinema, musica o teatro nella capitale dello spettacolo
- 5 fontane mantovane da assaporare tra piazze, giardini e nasi
- 5 opere d’arte rubate da Napoleone tra Mantegna, Giulio Romano, Veronese e Rubens
- 5 porti della città vecchia tra ponti, catene e torri
- 5 luoghi del libro vissuto tra bancarelle, libracci e biblioteche
- 5 capitelli da osservare tra Gonzaga, Bonacolsi, Visconti e damnatio memoriae
- Altri 5 film mantovani tra Shakespeare, Verdi e nudi integrali
- 5 film girati a Mantova tra portaborse, condottieri e una storia personale
- 5 tappe per un pellegrinaggio alle Grazie tra domenicani, francescani e miracoli lacustri
- 5 luoghi napoleonici a Mantova tra santi, fortezze e appartamenti imperi
- nella notte di San Lorenzo 5 zodiaci mantovani da non perdere
- 5 altre biblioteche mantovane tra musica, enciclopedie e opere d’arte
- 5 luoghi incantati tra libri, lettere e documenti
- Altri 5 passaggi segreti urbani tra sacri vasi, lavandaie e Charles Dickens
- 5 Gonzaga da non dimenticare tra colpi di stato, cardinali e prove di virilità
- 5 animali gonzagheschi a Palazzo Te tra stemmi, imprese e camini
- 5 particolari lascivi da cercare a Palazzo Te tra selfie, cigni e lato B
- 5 ulteriori passaggi segreti urbani tra mura, ferrovie e giardini
- 5 coccodrilli tra santuari, Gonzaga e musei naturalistici
- 5 labirinti in cui perdersi tra Gonzaga, canneti e siepi
- 5 statue erranti tra santi, poeti, eroi e martiri di Belfiore
- 5 madonne miracolose tra maggio, terremoti e assedi
- 5 momenti storici in cui sarebbe stato meglio non essere a Mantova
- 5 soste per fare una pausa nel corso della giornata
- 5 luoghi visitati da Shakespeare a Mantova durante il viaggio in Italia
- 5 luoghi frequentati da Romeo nel suo esilio mantovano
- 5 torri tra sale, zucchero e gabbie
- 5 momenti storici dove sarebbe stato bello essere a Mantova
- 5 escursioni fuori porta
- 5 laghi a Mantova
- 5 statue di Virgilio
- 5 modi per arrivare alla riva del Rio
- 5 cappelle o chiese in Palazzo ducale
- 5 piazze create dal caso
- 5 ponti sul Rio
- 5 cavalcavia da osservare
- 5 salite mozzafiato
- 5 scorciatoie da scoprire
- 5 piazze da incorniciare
- 5 posti del cuore
Insistirei Che si dovrebbe pensare una strategia sería per ricuperare almeno le opere non vendute, non si ha mai tentato, e si dovrebbe fare