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Carlo II Gonzaga-Nevers è il frutto dell’unione tra Mantova e la Francia. La madre è Maria Gonzaga, ultima erede mantovana della famiglia, il padre è Carlo Conte di Rethel, figlio di quel Carlo Gonzaga – Nevers che diventa duca di Mantova alla morte di Vincenzo II.
Avrebbe dovuto essere Carlo III ma rimane orfano di padre a 1 anno e quindi succede al nonno come Carlo II. Da bambino e ragazzo tutti ne magnificano le doti ma, come si dice a Mantova, da grande si sfalsa. Si sposa per necessità e mantiene numerose amanti, non fa scelte politiche oculate e si fa prendere solo da passioni e vizi. Possiamo dire che ha preso tutti i difetti dei Gonzaga senza assorbire nessuna virtù dalla madre Maria. Forse è vittima di fake news e magari il suo ducato sarebbe da approfondire, però muore senza essere rimpianto e suo figlio sarà ancora peggio.

Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.

La reggenza di Maria Gonzaga

Carlo II nasce nel 1629 l’anno prima del Sacco di Mantova e diventa erede del ducato già nel 1631 alla morte del padre Carlo. Nel 1637 muore suo nonno Carlo I e il bambino diventa duca sotto la reggenza della madre Maria Gonzaga fino al raggiungimento della maggiore età. Sarà un periodo che fa ben sperare perché Maria attua una politica di riavvicinamento all’Impero, reimposta l’amministrazione gonzaghesca e si fa amare dal popolo. Purtroppo il figlio Carlo invece di seguire le orme della madre si allontanerà ben presto dai suoi insegnamenti conducendo una vita dissoluta, dimenticandosi del futuro dello Stato.

Un ragazzo di belle speranze che da grande però…

E’ bravo ma non si applica dicono ancora ai giorni nostri e lo stesso si dice di Carlo. Lo leggiamo nelle parole degli ambasciatori presso la Corte di Mantova. A 3 anni l’ambasciatore veneto Nicolò Dolfin lo definisce “di nobile ciera, di vivacità di spirito, senza imperfezione veruna di salute” e ha otto un altro rappresentante veneto, Alvise Molin, lo trova “vivace, di bell’indole, per l’età sua di spirito pronto”. Le cose cambiano con la maggiore età quando il cronista Amadei lo descrive così “spira saviezza e costume incline però a cose liete” (dove per cose liete possiamo leggere un’inclinazione al libertinaggio che sarà confermata nei fatti).

Un doppio matrimonio imperiale

Maria riesce a realizzare un doppio matrimonio imperiale che avrebbe dovuto mettere al sicuro la corte gonzaghesca. Grazie all’appoggio di sua zia Eleonora Gonzaga, imperatrice vedova, riesce a concludere gli accordi matrimoniali del 1649 tra il Carlo II Gonzaga Nevers, appena uscito dalla reggenza, e Isabella Clara d’Asburgo, figlia dell’arciduca d’Austria Leopoldo V, conte del Tirolo. Questo rapporto con l’impero si consolida con il matrimonio dell’altra figlia di Maria e l’imperatore Ferdinando III d’Asburgo. Purtroppo nessuno di questi matrimoni riuscirà a modificare il destino del ducato di Mantova che è ormai segnato.

Doppio amante con avvelenamento

Carlo II vive il matrimonio con Isabella Clara solo come necessario per mantenere buoni rapporti con l’Impero e per assicurarsi un erede che arriva nel 1652 con la nascita di Ferdinando Carlo, che sarà l’ultimo duca di Mantova. Questo matrimonio obbligato non impedisce quindi al duca di portare avanti il suo rapporto adulterino con Margherita Della Rovere, nobildonna di Casale Monferrato, e con numerose altre amanti. La moglie Isabella Clara gli rende pan per focaccia prendendosi come amante il segretario di stato del marito, conte Carlo Bulgarini, ebreo convertito. Sembra che sia stata questa seconda coppia a tramare l’avvelenamento di Carlo II che lo porta alla morte il 14 agosto del 1665. Gli succederà il figlio tredicenne Ferdinando Carlo che governerà sotto la reggenza della madre. Nel 1670 Isabella Clara lascia il ducato al figlio e viene costretta dall’imperatore a ritirarsi in convento (stesso destino per il suo amante il conte Bulgarini).

La vendita del ducato di Nevers

Le finanze del ducato di Mantova non riescono a risollevarsi e Carlo II decide di troncare ogni legame con i suoi possedimenti francesi per fare cassa. Tra il 1659 e il 1663 il duca di Mantova vende il ducato di Nevers e di Rethel al cardinal Mazzarino che lo acquista insieme al titolo per suo nipote Filippo Giulio Mancini.

Per approfondire – le pagine dedicate a Carlo II Gonzaga-Nevers sul sito della Treccani e di wikipedia

I precedenti ritratti pubblicati
1. Luigi, il capostipite e il late bloomer
2. Guido, il panchinaro che aspetta il suo turno
3. Ludovico I, un fratricida per bene
4. Francesco I Gonzaga e il mal della pietra
5. Gianfrancesco, ovvero quanto costa un marchesato?
6. Ludovico II, il primo della classe
7. Federico I, il marchese che inventò il crowdfunding
8. Francesco II, il marito di Isabella d’Este
9. Federico II, lo storytelling che fa diventare duca
10. Francesco III, il duca che rimase un ragazzino
11. Guglielmo Gonzaga, un duca per caso ma un grande duca
12. Vincenzo, un duca da leggenda tra donne, arte e guerra
13. Francesco IV, il duca “spending review” ma non troppo
14. Ferdinando, il duca cardinale ma non troppo
15. Vincenzo II, il toy boy che sposa la vedova e svende la quadreria
16. Carlo I Gonzaga-Nevers, la rivincita dei cadetti e il duca del Sacco di Mantova

Giacomo Cecchin