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Per capire una città mai visitata prima, i romanzi sono meglio delle guide. E’ proprio così perché ci si trovano dentro atmosfere, storie e modi di fare che sfuggono alle guide turistiche impegnate a mettere stellette sui monumenti già noti.
Un romanzo ti fa sentire le emozioni, respirare gli odori, camminare in una città come se fossi in compagnia dei suoi protagonisti, gli abitanti che ti mettono a parte dei loro segreti, delle loro passioni e del loro punto di vista.
Per entrare nel mood giusto prima di visitare Mantova ecco allora almeno 5 libri da leggere o sfogliare prima di arrivare in città. Li trovate in questo articolo della rubrica Mantovagando che trovate su MCG Mantova Chiama Garda.
5 LIBRI DA LEGGERE PRIMA DI VENIRE A MANTOVA
Sono tra quelli che, prima di partire, non legge guide turistiche sui luoghi dove andrà. Di solito preferisco che a farlo siano gli altri componenti del gruppo mentre io mi dedico ai romanzi o altri testi letterari. Questo consente di vedere le cose senza averle già viste (con un’attenzione molto più forte ai dettagli e anche mantenendo la sorpresa) ma con lo spirito giusto ovvero quello del luogo che si respira nelle storie lì ambientate. Per Mantova questa indicazione è ancora più valida perché altrimenti si resta imprigionati dal dualismo Palazzo ducale e Palazzo Te e si rischia di perdere di vista i particolari più interessanti. Ecco allora 5 libri da leggere (o parti di essi) prima di venire a Mantova tra storie del mondo piccolo, matrimoni e segreti di stato.
TU VIPERA GENTILE DI MARIA BELLONCI
Delitto di Stato di Maria Bellonci – è uno dei tre racconti contenuti in Tu vipera gentile del 1972. Racconta una storia ambientata in una Mantova seicentesca in piena ascesca poco prima della fragorosa caduta del Sacco del 1630. Una vicenda che mette insieme rigorosa ricerca storica e invenzione sfruttando il corpo mummificato di Passerino Bonacolsi come motore del tutto. Si tratta di una scelta dovuta anche al fatto che Delitto di Stato fu un famoso sceneggiato televisivo interamente girato a Mantova. Un libro per capire la famiglia Gonzaga, i suoi vizi e le sue virtù.
CANTO XX DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI
È una descrizione splendida di Mantova e del suo territorio: il Mincio che si forma quando l’acqua tracima dal Lago di Garda e scende prima correndo (per modo di dire), poi rallentando nei pressi di Mantova fino a buttarsi in Po. Dante descrive un percorso a volo d’uccello e fa una sintesi della storia di Mantova prima dei Gonzaga assolutamente da non perdere.
MONDO PICCOLO DI GIOVANNINO GUARESCHI
So che direte subito che i racconti di Mondo Piccolo (1948) con Don Camillo e il sindaco Peppone non sono ambientati a Mantova ma sull’altra sponda del Po. Eppure è come se lo fossero perché la Bassa non è tanto un luogo definito ma una categoria dello spirito e Guareschi restituisce tutto il sapore e l’atmosfera dei posti che stanno vicino al grande fiume, il Po, che come dice Giovannino “inizia a Piacenza e fa benissimo!. Partite dai tre racconti Noi del Boscaccio e poi immergetevi nel mondo della pianura: è il modo migliore per avvicinarsi all’umore di Mantova e dei mantovani.
UN MATRIMONIO MANTOVANO DI GIOVANNI NUVOLETTI
Non so quanti di voi abbiano letto questo delizioso piccolo libro del conte Nuvoletti ma glielo consiglio vivamente. Una storia d’amore in una società agricola ancora lontana dai grandi cambiamenti che la sconvolgeranno. Una specie di “I Promessi Sposi” mantovano, come ha scritto qualcuno, ma scritta in modo leggero e preciso e che, visto il successo, avrà un seguito dal titolo Adulterio mantovano. Un libro che parla di piccole cose come se fossero grandi e tratta temi importanti in modo lieve.
QUEL CHE VIDE IL MÀT CÙSSI DI FAUSTO COEN
È un piccolo romanzo del 1992 su grandi temi come la cultura ebraica e la Shoah. Una storia che è la chiave per entrare nel mondo degli ebrei mantovani, una comunità che era tra le più importanti in Italia (non dimentichiamo che a Mantova esiste una delle biblioteche in lingua ebraica più significative del mondo fuori da Israele). Il racconto è ambientato nel ghetto mantovano e al cimitero ebraico. E’ una sorta di Giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani ambientato a Mantova.