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8 marzo, Festa della donna, Giacomo Cecchin, Intervista doppia, Intervista impossibile, isabella d'este, Lucrezia Borgia

Ho provato a intervistare due vere e proprie star del Rinascimento che tra l’altro erano anche cognate. Isabella d’Este e Lucrezia Borgia in un’intervista doppia che fa emergere i loro lati caratteriali: concreta e diretta l’estense, idealista ma allo stesso tempo realista la figlia del papa. Alla fine ognuna delle due da una sua definizione dell’essere donna e del suo valore.
L’intervista doppia è stata pubblicata su La Voce di Mantova di giovedì 6 marzo 2025 a pagina 28 e 29.
Ho solo un’aggiunta all’intervista pubblicata sul quotidiano, un’ultima domanda sui loro mariti: eccola!
Come sono stati i vostri mariti?
Isabella d’Este:
“Francesco fu un valoroso condottiero e un abile politico, ma troppo spesso assente e preso dalle sue ambizioni. Ho dovuto governare Mantova con la saggezza che forse a lui mancava.”
Lucrezia Borgia:
“Giovanni Sforza fu un’alleanza spezzata dalla politica. Alfonso d’Aragona, un amore strappato dal destino e dal potere. Alfonso d’Este, il compagno con cui ho trovato stabilità, arte e rispetto, se non sempre felicità.”
Ecco le domande e le loro risposte
- La nascita di una bambina in famiglia: è un dono oppure una sciagura?
Isabella d’Este: Dipende dalla bambina. Se è intelligente, ambiziosa e strategica, sarà un dono. Se è solo bella e remissiva, sarà solo merce di scambio. Io ho scelto di essere la prima.
Lucrezia Borgia: Ogni vita è un dono. Il problema è che il mondo non lo capisce sempre. Ma una donna può trasformare il suo destino, se ha la forza di farlo.
2. Come vi hanno accolto le vostre famiglie?
Isabella d’Este: Come un investimento. Mio padre sapeva che con la giusta educazione sarei diventata una pedina fondamentale per la famiglia. E non si è sbagliato.
Lucrezia Borgia: Sono nata nell’ombra di grandi uomini e grandi intrighi. Mi hanno amata, usata, sacrificata. Ma alla fine ho trovato il mio spazio, lontano da loro.
3. Siete riuscite a diventare quello che volevate?
Isabella d’Este: Sono diventata quello che il mondo mi ha permesso di essere. Ma con il tempo ho piegato il mondo alla mia volontà. Governare senza una corona è un’arte che ho perfezionato.
Lucrezia Borgia: Ho sognato una vita serena e ho avuto tempeste. Ma nel caos ho trovato il mio potere. Sono stata una moglie, una madre, una signora. E una donna, prima di tutto.
4. Cosa pensate del fatto che solo un maschio possa diventare signore di una città?
Isabella d’Este: Una regola scritta dagli uomini per proteggere se stessi. Ma le donne intelligenti sanno come governare anche senza un titolo ufficiale.
Lucrezia Borgia: La storia dimostrerà che non servono spade per comandare. Il potere si esercita in molti modi, e noi sappiamo usarli tutti.
5. Qual è il vostro modello di donna?
Isabella d’Este: Chi sa farsi rispettare. Chi usa la mente più della lingua. Chi non si fa definire dagli altri.
Lucrezia Borgia: Chi sa amare senza perdersi. Chi costruisce invece di distruggere. Chi trova la sua voce, anche nel silenzio.
Ecco i claim finali:
Isabella d’Este: “Essere donna è saper vincere senza che gli altri se ne accorgano.”
Lucrezia Borgia: “Essere donna è trasformare il destino in una scelta.”
Nell’articolo non hanno trovato spazio le brevi biografie delle due gran dame del rinascimento!
Eccole di seguito:
ISABELLA D’ESTE
Isabella d’Este nacque il 17 maggio 1474 a Ferrara, primogenita del duca Ercole I d’Este e di Eleonora d’Aragona. Cresciuta in un ambiente raffinato e colto, ricevette un’educazione eccellente, studiando latino, letteratura, musica e arti figurative, oltre ad apprendere le competenze diplomatiche che le sarebbero state fondamentali nella sua vita politica. Fin da giovane dimostrò una forte personalità e un acume straordinario.
Nel 1490 sposò Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova, un’alleanza politica che rafforzò i legami tra le due potenti famiglie. Il matrimonio, sebbene importante per il suo ruolo dinastico, non fu sempre felice: Francesco era spesso impegnato in campagne militari e, negli anni, la loro relazione fu segnata da tradimenti e divergenze politiche. Isabella, tuttavia, non si limitò al ruolo di moglie e madre (ebbe otto figli, tra cui Federico II Gonzaga, futuro duca di Mantova), ma si affermò come una delle figure più influenti del Rinascimento italiano.
Dopo la cattura di Francesco II Gonzaga da parte dei francesi nel 1509, Isabella assunse un ruolo determinante nel governo di Mantova, dimostrando grandi abilità diplomatiche per proteggere gli interessi del marchesato. Anche dopo la morte del marito nel 1519, continuò a esercitare un’enorme influenza politica, fungendo da reggente per il figlio Federico fino alla sua maggiore età. La sua abilità nelle trattative con papi, imperatori e principi europei consolidò la stabilità del piccolo stato mantovano.
Oltre alla politica, Isabella fu una grande mecenate e collezionista d’arte. Intrattenne rapporti con artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Andrea Mantegna, Raffaello e Tiziano, commissionando opere che arricchirono la sua famosa “studiolo” e la sua collezione privata. Fu anche una delle prime donne della storia a curare con attenzione la propria immagine pubblica, commissionando numerosi ritratti che la raffiguravano come un modello di bellezza e raffinatezza.
Negli ultimi anni della sua vita, Isabella si ritirò a Ferrara, dove continuò a esercitare un notevole potere nelle vicende politiche della sua famiglia. Morì il 13 febbraio 1539 all’età di 64 anni, lasciando un’eredità culturale e politica straordinaria. Considerata una delle donne più influenti del Rinascimento, il suo esempio di intelligenza, astuzia e amore per l’arte rimane ancora oggi un punto di riferimento per la storia delle donne e della cultura europea.
Lucrezia Borgia
Lucrezia Borgia nacque il 18 aprile 1480 a Subiaco, figlia del cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI, e di Vannozza Cattanei. Cresciuta in una delle famiglie più potenti e controverse del Rinascimento, ricevette un’educazione raffinata, studiando latino, poesia e musica, e sviluppando notevoli doti diplomatiche. Fin da giovane fu coinvolta nelle strategie politiche del padre e del fratello Cesare Borgia, diventando uno strumento nelle loro ambizioni di espansione e consolidamento del potere.
Il primo matrimonio di Lucrezia fu con Giovanni Sforza nel 1493, un’unione voluta da Alessandro VI per rafforzare i legami con Milano. Tuttavia, quando l’alleanza divenne superflua, il matrimonio fu annullato nel 1497 con l’accusa di impotenza dello sposo, un episodio che alimentò le maldicenze sui Borgia. Poco dopo, Lucrezia fu coinvolta in uno scandalo legato alla misteriosa morte del suo presunto amante, Pedro Calderón, detto Perotto.
Nel 1498 sposò Alfonso di Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli. Questo matrimonio mirava a rafforzare i rapporti con il Regno di Napoli, ma nel 1500, con il cambiamento degli equilibri politici, Alfonso fu assassinato per ordine di Cesare Borgia. La tragica vicenda segnò profondamente Lucrezia, che venne nuovamente utilizzata come pedina politica.
Nel 1501 sposò Alfonso I d’Este, erede al ducato di Ferrara. Questo terzo matrimonio la allontanò dalle trame romane e le permise di affermarsi come una donna influente e rispettata. A Ferrara divenne una raffinata mecenate, sostenendo artisti e letterati come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo e Dosso Dossi. Sotto il suo mecenatismo, la corte estense fiorì, trasformandosi in un centro culturale di primo piano.
Nonostante il suo ruolo di duchessa, la vita di Lucrezia fu segnata da dolori personali, tra cui la morte di diversi figli e la perdita dei suoi familiari a Roma. Negli ultimi anni si dedicò a opere di carità e alla religione, mostrando una sensibilità spirituale crescente. Morì il 24 giugno 1519 a Ferrara, all’età di 39 anni, per complicazioni legate al parto.
Figura tanto affascinante quanto controversa, Lucrezia Borgia è stata spesso dipinta come una donna spietata e intrigante, ma gli studi moderni ne rivalutano l’immagine, evidenziandone il ruolo politico, culturale e umano.

