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Patton_generale_dacciaio_1970Ho appena finito il libro dello storico inglese Terry Brighton dal titolo “Patton, Montgomery e Rommel”: un racconto che evidenzia punti di forza e di debolezza di questi tre grandi generali attraverso la storia di come hanno preparato e affrontato le battaglie più importanti della loro vita.

Nel libro è riportato il discorso che il generale Patton tenne ai suoi soldati della Terza Armata prima dello sbarco in Normandia. E’ stupefacente come Patton utilizzi gli stessi strumenti retorici che Shakespeare mette in bocca al suo Enrico V prima della battaglia di Agincourt. E’ una citazione del grande Will?Nel 1944 uscirà anche il film Enrico V di Laurence Olivier: una esaltazione dei valori guerrieri degli inglesi.AP115-henry-v-laurence-olivier-shakespeare-movie-poster

Provate a confrontare questi passaggi…e capirete perché nelle scuole americane si insegna ancora la retorica, l’arte di tenere discorsi.

 

 

 

 

 

Generale Patton

E poi c’è una cosa che voi uomini potrete dire quando la guerra sarà finita e tornerete a casa. Tra trent’anni quando sarete seduti vicino al focolare con vostro nipote sulle ginocchia e vi domanderà “Che cos’hai fatto nonno durante la seconda guerra mondiale?” allora non dovrete tossicchiare dicendo “Beh, sai, tuo nonno spalava m….a in Louisiana”. Nossignore lo potrete guardare diritto negli occhi e dirgli: “Figliolo, tuo nonno cavalcò con la grande Terza armata e quel gran figlio di p……a chiamato George Patton!”

Then there’s one thing you men will be able to say when this war is over and you get back home. Thirty years from now when you’re sitting by your fireside with your grandson on your knee and he asks, “What did you do in the great World War Two?” you won’t have to cough and say, “Well, your granddaddy shoveled shit in Louisiana.” No, sir, you can look him straight in the eye and say, “Son, your granddaddy rode with the great Third Army and a son-of-a-Goddamned-bitch named George Patton!”

Enrico V

… colui che sopravviverà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano. Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!”

He that shall live this day, and see old age,
Will yearly on the vigil feast his neighbours,
And say ‘To-morrow is Saint Crispian:’
Then will he strip his sleeve and show his scars.
And say ‘These wounds I had on Crispin’s day.’
Old men forget: yet all shall be forgot,
But he’ll remember with advantages
What feats he did that day: then shall our names.
Familiar in his mouth as household words
Harry the king, Bedford and Exeter,
Warwick and Talbot, Salisbury and Gloucester,
Be in their flowing cups freshly remember’d.
This story shall the good man teach his son;
….
We few, we happy few, we band of brothers;
For he to-day that sheds his blood with me
Shall be my brother; be he ne’er so vile,
This day shall gentle his condition:
And gentlemen in England now a-bed
Shall think themselves accursed they were not here,
And hold their manhoods cheap whiles any speaks
That fought with us upon Saint Crispin’s day.