Sabato 29 novembre 2014 ho avuto l’onore di aprire lo spettacolo “Un senso che Vale una vita” che ricordava Valentina Barsoni, ragazza affetta dalla sindrome di Dravet, scomparsa a 22 anni l’anno scorso (l’iniziativa è stata organizzato dalla associazione Valentina Barsoni Diversamente eventi, da un’idea di Claudio Soldà e sotto la direzione di Federica Morselli).
E’ stata un’esperienza emozionante e mi ha particolarmente colpito il video Benvenuti in Olanda (lo potete vedere qui) che racconta l’esperienza di avere un figlio disabile paragonandola a quella di chi progetta di visitare l’Italia e poi invece finisce in Olanda e naturalmente fatica ad accettare questa situazione. Ma poi comincia ad accorgersi che se in Olanda non c’è il Colosseo, tuttavia ci sono altre cose da apprezzare e per cui vale la pena andare come i mulini a vento, i tulipani, Rembrandt e tante altre cose.
Mi è venuto in mente allora quello che dicono i francesi quando si arriva in un Paese dove non avevamo previsto di andare. I francesi dicono che si piange due volte: la prima quando si arriva e la seconda quando ce ne andiamo.
La prima volta si piange per la paura di non sapere cosa ci aspetta;
la seconda volta si piange per il dolore di lasciare le persone che si è imparato ad amare.
Ieri sera sono stato fortunato perché mi hanno raccontato cosa vuol dire arrivare in Olanda e so che non è l’Italia ma ha tante altre cose belle da apprezzare e l’unico pianto di commozione e di gioia è quello alla fine dello spettacolo per la voglia di ritrovarsi ancora insieme e la tristezza per non aver conosciuto Valentina.
Un senso che Vale una vita: benvenuti in Olanda
30 domenica Nov 2014
Posted Curiosità
in