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Con la primavera che si è ormai affacciata dalle nostre parti viene la voglia di stare all’aria aperta. Se nelle scorse settimane l’invito era ad alzare gli occhi al cielo oggi invece vi invitiamo a scegliere dei punti da cui osservare Mantova dall’alto: i balconi. Questi poggioli sono a volte interessanti per la posizione, altre per la forma inusuale oppure semplicemente perché consentono di cambiare il punto di vista. Abbiamo privilegiato quelli più facili da osservare dal basso e soprattutto quelli che offrono la vista più particolare. Eccovi allora 5 balconi da cui osservare Mantova tra grate, giardini e mercati.

Il balcone sul Rio

E’ forse il meno conosciuto e utilizzato ma anche quello che è più facile sperimentare. Si trova sul lato corto delle Pescherie di Giulio Romano e si affaccia sul Rio fronteggiando la piccola spiaggetta, unico ricordo di quando le bugandere (le lavandaie) utilizzavano il canale per lavare i panni. Nella bella stagione è sempre decorato di fiori, violette o gerani, che ne ingentiliscono la ringhiera in ferro battuto. Per trovarlo basta lasciarsi alle spalle i due porticati delle Pescherie in direzione via Orefici e imbucare il passo carraio alla vostra destra dopo il negozio di libri antichi. Arrivate in fondo e prima del portone, sempre sulla destra, affacciatevi sul Rio: una vista da non perdere.

Il balcone di Palazzo Ducale

I balconi di Palazzo ducale sono vari ma quello che ci interessa è il più osservato dai turisti che frequentano piazza Sordello. Si tratta del poggiolo sulla facciata del Palazzo del Capitano che non solo è circondato da una specie di gabbia ma è anche coronato da una copertura a spiovente in piombo. Chissà perché la protezione: troppo larga per evitare i colpi dal basso, troppo gabbia per evitare le cadute (gli altri balconi hanno normali ringhiere), forse una anticipazione della gabbia posta come gogna sulla torre (della gabbia appunto). Non lo sappiamo, certo che la voglia di affacciarsi è tanta per chi passa dal corridoio detto del Passerino che si trova proprio sopra i portici a sesto acuto. Una curiosità: agli inizi del ‘900 questo balcone non c’era. Il poggiolo fu ricostruito durante i restauri che riportarono la facciata all’aspetto che aveva nel 1494 quando Domenico Morone la dipinse nel suo “La cacciata dei Bonacolsi”.

Il balcone angolare di Palazzo Castiglioni

Ancora piazza Sordello ma stavolta l’altro lato della piazza. Qui si trova palazzo Bonacolsi (attuale Palazzo Castiglioni) e se si osserva l’angolo di vicolo Bonacolsi non si può non notare un bellissimo balcone angolare. E’ un elegante punto di osservazione sempre decorato da piante e fiori con un’elegante ringhiera in ferro battuto e tre mensole marmoree che ne reggono il peso. Chi si affaccia ha una vista indimenticabile di Palazzo ducale, del duomo e di piazza Sordello ma si trova anche alla stessa altezza del cavalcavia che, attraversando Vicolo Bonacolsi, collega Palazzo Castiglioni e Ca’ degli Uberti. Chi volesse provare l’emozione dell’affaccio deve suonare alla sede dell’Orchestra da Camera di Mantova e sperare che vi facciano entrare.

Il balcone di Palazzo Cavriani

Quello di Palazzo Cavriani era un balcone senza vista perché quando fu costruito il giardino non c’era ancora. Fu proprio il marchese Cavriani nel 1822 ad acquistare il palazzo di fronte per demolirlo e dare maggior spazio alla propria dimora. Il balcone è sostenuto da due colonne e consente un dialogo a tu per tu con i busti che decorano la cancellata che chiude il piccolo parco e soprattutto con la statua di Virgilio, posta al centro del giardino. E’ bello immaginare il marchese che, nelle notti di luna piena, con la città addormentata interroga i personaggi illustri e intavola una conversazione con Virgilio. E’ il balcone più difficile da provare visto che il Palazzo è ormai chiuso da tempo e non se ne conosce la destinazione.

Il balcone della torre dell’Orologio

E’ il piccolo balcone con la balaustra dalle eleganti colonnine in marmo che si trova sulla Torre dell’Orologio in piazza Erbe. Il fatto che sia così vicino alla statua della Vergine incoronata lo fa sembrare ancora più piccolo, anche per il fatto che la porta d’accesso vista dal basso sembra davvero minuscola. Per arrivarci basta salire lo scalone del Palazzo della Ragione e sfruttare una delle occasioni in cui si può visitare la Torre dell’Orologio. La vista è da mozzare il fiato: piazza Erbe, tra le più caratteristiche della città, S.Andrea con l’imponente cupolone e le altane delle case che sormontano i portici e la casa del mercante Boniforte, senza dimenticare la possibilità di guardare in alto verso la statua e l’orologio. Una curiosità: da qui si affacciò il 22 giugno del 1991 Giovanni Paolo II per un saluto a Mantova e ai mantovani che è rimasto nel cuore di tutti.

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  58. 5 cavalcavia da osservare
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