Ma cosa vuol dire “canossiamo?”: è un modo di trasformare una piazza da aggettivo a verbo rendendola unica. Sì perché piazza Canossa è una piazzetta mantovana che i più attraversano per andare da un luogo ad un altro, senza fermarsi ad osservarla.
Forse perché manca una panchina? La prossima volta che passate di lì provate a sedervi sugli scalini della piccola chiesa del Terremoto e a osservare quello che avete davanti.
E’ da questa idea che nasce il progetto CANOSSIAMO (www.canossiamo.it) realizzato da un’idea di Giacomo Cecchin grazie ai ragazzi e ai professori del corso in Marketing di Enaip Mantova (alcuni li vedete nella foto di copertina).
E’ un invito a vivere Piazza Canossa come non l’avete mai fatto!
Scoprite tutti i dettagli sul sito www.canossiamo.it e partecipate ai due eventi che si terranno in piazza Canossa e presso il Libraccio domenica 28 maggio 2023
Visita Guidata
Ore 16.00 e ore 17.00 – Piazza Canossa in un giro di clessidra – iscrivetevi qui – partecipazione libera (numero di posti limitato)
Come si può organizzare una visita guida alla piazza più piccola e più elegante di Mantova? Basta sapere dove e cosa guardare tra angoli cinematografici, una facciata parlante, un passaggio segreto e tante altre curiosità. Un percorso drammatizzato e animato da fare tutto d’un fiato con sorpresa finale.
Il racconto della piazza
Ore 18.00 Piazza Canossa, quante cose sappiamo di lei? – partecipazione libera
Un incontro per raccontare la piazza più parigina di Mantova, i suoi personaggi e le sue curiosità a partire dal libro “Mantova, 5 cose che so di lei”. Partecipano Giacomo Cecchin e Nicola Sometti, moderano Caterina Loperfido e Erica Bonifacio.
Anche quest’anno parteciperò all’iniziativa Giardini di Cultura 2023 grazie alla disponibilità di Casa Andreasi con una passeggiata alla scoperta della Mantova verde che cambia tra presenze (i giardini) e assenza (le mura).
Vi aspettiamo quindi a Itinerario tra spazio e verde urbano in città Domenica 21 maggio ore 10 – in movimento: quartieri orientali della città da Casa Andreasi
Percorso storico con Giacomo Cecchin sul cambiamento dello spazio urbano focalizzato sui giardini (Casa Andreasi, Piazza dei Mille, Orto carolingio e Bosco Virgiliano). La partecipazione è libera ma occorre prenotare a casandreasi@virgilio.it
La durata è di circa 2 ore.
Vi aspettiamo.
Ecco i due articoli usciti su Gazzetta e Voce di Mantova
Non perdetevi le aperture del Fai Gruppo di Castiglione delle Stiviere e Alto Mantovano sabato 25 marzo e domenica 26 marzo (trovate gli orari in fondo). Io ci sarò nel pomeriggio della domenica e alle 18.30 per una lezione speciale all’interno del Teatro dal titolo “SHAKESPEARE E LA FORZA DEL TEATRO” ore 18.30 Lezione semiseria e in libertà per indecisi, decisori e decisivi
Che bello tornare al Mast Castel Goffredo (www.mastcastelgoffredo.it) per parlare di Mantova. E’ un luogo magico ed emozionante e dimostra come l’Italia sia davvero museo diffuso.
Ecco il programma completo del percorso MANTOVAVVENTURA:
1. I 10 giorni che cambiarono la storia di Mantova – mercoledì 12 aprile 2023 ore 20.30 Perché ci sono giorni nella vita di una città che costituiscono delle vere e proprie “sliding doors”. Un modo di raccontare la storia in breve per imparare divertendosi.
Cosa ne dite di una passeggiata alla scoperta delle storie legate alla Reliquia dei Sacri Vasi? Un percorso di circa 2 ore che parte dalla chiesa del Gradaro e termina in piazza Sordello.
La storia della Reliquia dei Sacri Vasi è così intrecciata a quella di Mantova che se ne trovano tracce in ogni dove: dalle lapidi votive alle cattedrali, dai nomi delle vie e dei vicoli alle colonne “erranti”. Un percorso che vi porta a leggere la storia della “Roma sulle rive del Mincio” alla luce della scoperta del Sangue di Cristo tra reliquie, papi e imperatori senza dimenticare il Santo Graal, i templari e il Codice Da Vinci.Una passeggiata alla riscoperta delle storie legate alla reliquia dei Sacri Vasi camminando per le vie di una Mantova che riserva sorprese, scoperte e riscoperte.
Una bella occasione per rivedere Palazzo Ducale e Palazzo Te e ripassare la storia della famiglia Gonzaga. Se volessimo fare una metafora economica e i Gonzaga fossero una ditta, Palazzo Ducale è la sede di rappresentanza mentre Palazzo Te è la show room. Ecco le mie due proposte per voi: preferite la sede principale o la show room?
DOMENICA 5 marzo ORE 11.20 >> Palazzo Ducale: la sede della ditta Gonzaga – (ritrovo in piazza Sordello)
Come si racconta la storia dei Gonzaga? Si attraversano le sale del Palazzo Ducale e le si racconta alla luce dei personaggi della famiglia che ci hanno abitato. Tra matrimoni riusciti e divorzi obbligati, tra tagli netti (decapitazioni) e tradimenti, una sorta di Novella 3000 del Rinascimento che non può non lasciare indifferenti. Il percorso non prevede l’ingresso alla Camera degli Sposi.
(durata 2 ore circa) massimo 20 partecipanti (il percorso sarà realizzato al raggiungimento di 10 partecipanti)
Quota di partecipazione – 15 euro a testa – Domenica 5 marzo 2023 – Ore 11.20
DOMENICA 5 marzo ore 16.00 >> Palazzo Te: la show room dei Gonzaga ovvero 3,2,1 No Gonzaga No Party – (ritrovo a Palazzo Te)
Qual è il modo migliore per scoprire una show-room come Palazzo Te? Capire perché è stata pensata così. Un percorso che parte dall’idea di entrare e uscire dalle sale del palazzo più volte per scoprirne tutti i dettagli. Il primo percorso vi racconta tutti i case history utilizzati da Giulio Romano per convincere i clienti (l’imperatore per primo). Il secondo passaggio vi fa scoprire il titolare della ditta, il marchese Federico II e la sua storia d’amore con Isabella Boschetti, la sua PR. L’ultimo step è quello che mette insieme storie e vita privata e vi fa entrare nel funnel marketing che consente a Federico II di diventare duca di Mantova.
(durata 2 ore circa) massimo 20 partecipanti (il percorso sarà realizzato al raggiungimento di 10 partecipanti)
Quota di partecipazione – 15 euro a testa – Domenica 5 marzo 2023 – Ore 16.00
A PALAZZO D’ARCO TRA ZODIACO E DOWNTON ABBEY – sabato 4 febbraio e domenica 5 febbraio
E’ uno dei musei più suggestivi di Mantova eppure è anche uno dei meno conosciuti. Per questo ho deciso di organizzare due percorsi alla scoperta dei segreti di Palazzo D’Arco. Attraverseremo le stanze arredate di una dimora nobiliare che sembra bloccata tra le poesie di Guido Gozzano e i romanzi di Jane Austen. E visiteremo la Sala dello Zodiaco, un capolavoro rinascimentale pieno di storie, segreti e meraviglie.
Ecco i dettagli dei due percorsi: costo visita 15 euro a persona – costo biglietto 8 euro a persona (ingresso gratuito se in possesso di SUPERCARD CULTURA)
Sabato 4 febbraio ore 14.45 Domenica 5 febbraio ore 10.30
A PALAZZO DUCALE PER UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI GONZAGA – domenica 5 febbraio ore 16.30
Qual è il luogo migliore per raccontare la storia dei Gonzaga? E’ Palazzo Ducale! Una passeggiata che attraverso gli ambienti della reggia gonzaghesca ripercorre vicende e personaggi della famiglia che ha governato Mantova per almeno 4 secoli.
E’ da cinque anni (questo è il sesto) che partecipo con entusiasmo alla realizzazione di Fumana, un contenitore che parla di storie, pianura, personaggi e fumana appunto (la nebbia per i mantovani).
L’elemento che mi diverte di più è che la formula cambia ogni anno e non è mai uguale a sé stessa.
Nell’edizione 2022 è stato deciso di far riferimento ai CAMBIAMENTI, climatici, di stato, di prospettiva, di vista.
Questo è il mio evento in programma
DOMENICA 20 novembre 2022 – ore 8.00 Dalle sponde dei laghi alla Cascina La Goliarda Passeggiando tra terra ed acqua accompagnati da suoni e parole
Qui trovate anche il piccolo articolo scritto per l’edizione speciale de IL NOTTURNO.
Che cos’è questa Fumana? E’ il ciel con la sottana
La nebbia è femmina, ti accoglie e sconvolge. Ti vien voglia di attraversarla, di abbracciarla, di mangiarla come lo zucchero filato al luna park. La nebbia ti fa tornare bambino e per farlo tiri sempre fuori la frase rompighiaccio: “Non ci sono più le nebbie di una volta”. Chi lo sa dove sono finite le nebbie di una volta. Forse qualcuno ha finalmente spianato il passo del Turchino e ha aperto la finestra sulla pianura Padana, creando la corrente che si è portata via la nebbia. O forse, come i fantasmi, la nebbia è sempre dietro di te e quindi non la vedi. Oppure qualcuno ha creato un grande aspiranebbia senza pensare che dopo aver tolto il vapore, la polvere rimasta non la puoi mettere sotto il tappeto e ci servirebbe anche un grande aspirapolvere. Eppure la nebbia ancora c’è. Si alza quando meno te lo aspetti, si abbassa quando stai tornando a casa. Se volessimo farla sparire del tutto dovremmo ignorarla come capita al fantasma del racconto di Oscar Wilde: se non ci credi non la vedi. Però ci sono due modi di affrontare la nebbia: ci si può entrare o puoi osservarla dall’alto. Nel primo caso è un atto di coraggio. Cosa mi aspetta li dentro? Riuscirò a venirne fuori? E se fosse un’anticamera dell’inferno? La nebbia fa perdere la testa. È come avere la testa tra le nuvole senza staccare i piedi da terra. Ti senti un gigante. Il secondo modo è salire su un tetto, una torre o un campanile e guardarla dall’alto. Ti senti piccolo come quando da bambino aprivi un pacco di Natale e facevi fatica a trovare il regalo perché era nascosto tra i fili di paglia argentata. La città sotto di te scompare e ti sembra di volare con le nuvole sotto ai tuoi piedi. E invece ti accorgi che potresti avere nuvole sopra e nebbia sotto e tu saresti l’insalata o il salame nel panino. Poi torni a guardare verso il basso e dall’alto osservi i camini e i tetti che diventano trampolini per le piazze trasformate in piscine. Vedi le vie come fiumi burrosi o come rami di un albero di zucchero filato pieni di piccoli frutti luminosi. Oppure capovolgi il punto di vista e sotto i tuoi piedi hai la via lattea con le stelle che sembrano lampioni o i lampioni che sembrano stelle. E’ come un latteo firmamento con le luci dei fanali delle auto che girano e si incrociano come satelliti in orbita. La nebbia è femmina, ti accoglie e capovolge. E’ come per il vero amore: all’inizio è lo sguardo a farti innamorare ma poi l’involucro scompare e quel che rimane è un’anima e un cuore da amare. La vista non serve, serve sentire. E allora cos’è questa fumana? E’ il ciel con la sottana.
Una conversazione-racconto su Matilde di Canossa, sui suoi viaggi e sulle sue battaglie e poi un percorso di visita a San Benedetto in Polirone, il monastero che fu dimora temporanea per la Gran Contessa dopo la morte.
E’ una iniziativa che si inserisce nel progetto MARENGO VIVE promosso da Anna Zorzella e Catia Manfredini. Per info e prenotazioni: Catia 3491364992
MARENGO, DOVE TUTTO EBBE INIZIO: MATILDE DI CANOSSA Domenica 13 novembre ore 16.00 – Ingresso libero Sala Civica di Marengo – via Bacchelli, 12
E’ una conversazione-racconto su Matilde di Canossa partendo dal matrimonio dei suoi genitori a Marengo, dalla nascita a Mantova e dalla sua vita in viaggio con il piccolo racconto della birra trappista che porta sull’etichetta un chiaro riferimento alla Gran Contessa.
ORA ET LABORA, COME SI VIVEVA IN UN MONASTERO BENEDETTINO Domenica 27 novembre ore 15.00 – visita a pagamento Monastero del Polirone – San Benedetto PO
Una visita al monastero del Polirone che con una storia millenaria è la Cluny italiana e ha visto passare papi, imperatori e anche Martin Lutero. Un modo di rivivere la giornata del monaco benedettino e la vita di un’abbazia medioevale per scoprire che alcune delle regole potrebbero funzionare ancora oggi e rendere migliore la nostra vita.