Con questo articolo sulle scale del Palazzo Ducale procede la mia collaborazione con La Reggia, il periodico della Società per il Palazzo Ducale. E’ la prima parte di un percorso che vi condurrà a scoprire le scale della reggia dei Gonzaga, da quelle più famose a quelle meno note. Eccovi il testo integrale.
Per il giorno di Santa Lucia fatevi il regalo di una passeggiata a Palazzo Ducale!
Quanto è grande Palazzo Ducale? Quasi 9 campi da calcio messi gli uni a fianco degli altri.
Eppure oggi vi diciamo che per visitarlo anche girandoci attorno!
Nella cinquina numero 13 del libro Mantova, 5 cose che so di lei (Esce il libro su Mantova di Giacomo Cecchin) vi invitiamo ad entrare a Palazzo Ducale per vederlo da fuori e senza dover prenotare.
I cortili del palazzo dei Gonzaga, che un tempo erano riservati solo alla corte e ai suoi ospiti, oggi sono invece piazze e giardini pubblici. Quindi è possibile fare un itinerario lungo tutto il perimetro esterno del Palazzo Ducale per rendersi conto delle sue dimensioni e soprattutto cogliere tanti particolari davvero unici e speciali.
Ad esempio scoprirete che le finestre della grotta e dello studiolo di Isabella d’Este si affacciano su Piazza Pallone e che l’appartamento dei Nani si trova proprio sopra il voltone che collega piazza Paradiso a Piazza Santa Barbara.
Un percorso perfetto da fare all’aurora o al crepuscolo!
Gli arazzi del Palazzo Ducale di Mantova sono tra i capolavori più preziosi del museo eppure… molti li oltrepassano senza apprezzarli davvero.
Ecco allora nella cinquina numero 10 alcune curiosità da scoprire: sono stati realizzati in Fiandra; sono quasi uguali a quelli della Cappella Sistina; li si vede nel film Don Camillo che ha visto protagonista Terence Hill ed è stato girato tra Pomponesco e Mantova.
Un’altra curiosità: l’appartamento degli Arazzi è composto da quattro stanze per un totale di 16 pareti e gli arazzi sono solo 9. Ebbene la serie è stata completata con 7 finti arazzi. Si tratta di tele dipinte nel XVIII secolo dal pittore Felice Campi a simulare l’intreccio di fili degli originali.
In tutti gli arazzi “veri” si raccontano le storie di Pietro e Paolo, una sorta di manifesto di politica religiosa voluto da Leone X, il papa che li ha commissionati a Raffaello Sanzio e che fu ideatore del crowdfunding più fallimentare della storia del marketing: la vendita delle indulgenze.
Avete mai pensato ad un crossfit culturale a Palazzo Ducale? Sapete cos’è il crossfit?
Si tratta di una disciplina ginnica consistente nell’eseguire movimenti tratti da vari sport (corsa, sollevamento pesi, arrampicata), al fine di esercitare il maggior numero di muscoli possibile. Se volete provare a fare un crossfit culturale a Palazzo Ducale potete mettere insieme 5 pittori diversi per una sorta di esercizio di stile che attraversa circa 3 secoli. Anche se le vendite gonzaghesche e il sacco di Mantova hanno derubato Mantova delle opere dei più grandi pittori italiani, è ancora possibile vedere opere di Pisanello, Mantegna, Raffaello, Giulio Romano e Rubens. Eccovi allora la proposta di un crossfit culturale per la prossima volta che andrete a Palazzo Ducale. Continua a leggere →
C’era un tempo in cui nessuno desiderava entrare nelle Carceri del Castello di San Giorgio, mentre oggi sono tra i luoghi più interessanti, commuoventi e misteriosi da visitare. All’ultimo piano del castello troviamo camaroni affrescati con lo zodiaco, viste mozzafiato dalle finestre con le grate, passeggiate sui camminamenti di ronda e graffiti che inneggiano all’Italia.
Le prigioni del Castello di San Giorgio erano nel periodo austriaco un carcere politico di massima sicurezza e i patrioti che vi venivano rinchiusi erano considerati degli irriducibili. Giacomo Cecchin vi porta dentro le celle che hanno ospitato i Martiri di Belfiore raccontando episodi, personaggi e curiosità di uno dei luoghi più suggestivi del Palazzo Ducale.
Qual è la camera più bella del mondo? Per i mantovani, ma non solo, la Camera degli Sposi dipinta da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474 in una torre del Castello di San Giorgio. L’occhio della volta fa entrare il cielo in una stanza ed è forse la prima prospettiva aerea della storia dell’arte.
In questa puntata di Mantova Segreta Giacomo Cecchin vi fa scoprire alcuni dettagli che rendono la Camera Picta unica al mondo e vi porta a contatto con i membri della famiglia Gonzaga affrescati sulle pareti.
Senza dimenticare i cani e i cavalli, i putti con le ali di farfalla, una pantofola e un misterioso indice che chiude la puntata.
Un’altra doppia pagina uscita sull’ultimo numero di MCG Mantova Chiama Garda, dedicata alle stranezze di Palazzo Ducale.
Questo formato grafico è bellissimo perché consente anche di inserire foto a tutta larghezza senza ridurre i contenuti.
E’ la terza uscita monografica sulla rivista bimestrale che viene distribuita in edicola insieme a La Voce di Mantova e che racconta vita e società delle tre province di Mantova, Brescia e Verona. Qui potete sfogliare il numero intero mentre di seguito trovate gli altri due articoli monografici e il testo integrale di questo sulle stranezze di Palazzo Ducale.
Buona lettura! 2. Insolito Palazzo Te – leggete l’articolo 1. Il cielo in una stanza – leggete l’articolo
E’ la terrazza più invidiata da chi attraversa le piazze e i cortili del Palazzo Ducale. La si vede alzando gli occhi quando si voltano le spalle alla facciata della Basilica di Santa Barbara. Ci sono salito per la prima volta in occasione di una puntata di Mantova Segreta e la vista è davvero da togliere il fiato.
Sembra di poter toccare il campanile di Santa Barbara, si ha una visuale inedita della torre campanaria del Duomo e si intravede il giardino dei Semplici.
Rivedete di seguito il frammento di Mantova Segreta. Continua a leggere →
Le salette o camere delle città sono un altro dei luoghi più segreti di Palazzo Ducale. In questi ambienti troviamo affrescate nelle lunette una serie di capitali europee e città varie, molte delle quali ancora perfettamente riconoscibili. Nell’immagine qui a fianco trovate quella di Mantova.
Giampaolo Dossena, uno scrittore cremonese, era talmente attratto da questi piccoli capolavori topografici da scrivere “…le stanze della Città (sic!), con quegli affreschi da stampe olandesi per cui forse daremmo anche la Camera degli Sposi…
Rivedete di seguito il frammento di Mantova Segreta. Continua a leggere →
Forse ci siamo! Clinio Cottafavi sta per tornare al suo posto in Piazza Pallone, solingo osservatore del Palazzo Ducale che ha contribuito a salvaguardare. Ecco la notizia riportata da Gilberto Scuderi in un articolo della Gazzetta di Mantova del 14 agosto 2020.
Il busto di Cottafavi vicino al ritorno in piazza
Il busto di Clinio Cottafavi, assente da piazza Pallone da oltre due anni per un incidente che lo rovinò a terra, prosegue la lenta marcia verso il ricollocamento. Giacente per lungo tempo nel Cantiere Verde Tea a Bosco Virgiliano, si trova ora nello Studio di restauro di G. Billoni – M. Negri al 21 di piazza Santa Barbara. L’intervento per riportarlo all’antico splendore ha il suo iter burocratico, inevitabile. La relazione tecnica di Billoni-Negri è stata inviata alla Soprintendenza. Una vicenda di per sé banale, che mostra le lungaggini di cui tanto, per questioni più importanti, si parla in Italia: di burocrazia e di sburocratizzazione. La statua del 1937, dedicata al direttore onorario di Palazzo Ducale morto quell’anno, è di proprietà della Società per il Palazzo Ducale, cui sembra spetterebbe l’onere del restauro. –G.S.