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Con questo articolo sulle scale del Palazzo Ducale procede la mia collaborazione con La Reggia, il periodico della Società per il Palazzo Ducale. E’ la prima parte di un percorso che vi condurrà a scoprire le scale della reggia dei Gonzaga, da quelle più famose a quelle meno note. Eccovi il testo integrale.
Le scale a Palazzo Ducale
Il titolo di questo articolo sembra una filastrocca eppure è perfetto per il Palazzo Ducale. All’interno dei suoi quasi 35.000 metri quadrati di superficie infatti ci sono tantissime scale da quelle di servizio, nascoste e non meno suggestive, fino a quelle monumentali. Chiunque sia entrato nella reggia dei Gonzaga non può non averle notate non fosse altro per la fatica fatta nel percorrerle in salita e in discesa.
Le scale di legno che non ci sono più
Proviamo allora a raccontarvele in modo che la prossima volta che entrerete a Palazzo Ducale per voi non avranno segreti. Si parte però da una scala di legno che non esiste più e da Piazza Pallone. Una volta entrati nel giardino da Piazza Sordello voltatevi verso la facciata interna del Palazzo del Capitano. Qui si notano ancora alcune mensole marmoree che, secondo alcuni studiosi, dovevano reggere un ballatoio che consentiva di accedere alla Sala del Pisanello. La scala che non c’è più è quella che consentiva di salire al piano nobile ed era addossata a questa facciata. I suoi gradini dovevano essere di pietra ed era probabilmente coperta da una tettoia (come si vede da una ricostruzione posta all’interno del Palazzo). Le sue dimensioni ridotte rispondevano ad esigenze di controllo e di miglior possibilità di difesa dell’accesso al piano nobile.
Lo scalone delle Duchesse
Una delle due scale più ricordate dai visitatori del Ducale (l’altra la troveremo nel Castello di San Giorgio) è quella che si percorre una volta oltrepassato il controllo biglietti. Si tratta del cosiddetto Scalone delle Duchesse che colpisce i visitatori per la ridottissima altezza dei gradini e per la loro profondità che consentiva una agevole salita al piano nobile. La scala è attribuita ad un intervento seicentesco dell’architetto Antonio Maria Viani e conduce fino al piano nobile e in particolare alla Sala del Pisanello. Un particolare interessante è la modifica realizzata dal veronese Paolo Pozzo nel settecento. L’architetto realizzò un altro ramo di scala che si trova proprio nell’atrio dell’attuale ingresso di Palazzo Ducale e si raccorda al primo pianerottolo della Scala delle Duchesse. Paolo Pozzo è anche l’autore della scala che conduce all’appartamento dell’Arciduchessa che occupa lo spazio frontale della Magna Domus. Questa parte dal Cortile di Santa Croce e consente di accedere direttamente a quello che oggi è l’unico spazio arredato del Palazzo Ducale e viene chiamato anche appartamento dell’Imperatrice.
Torniamo però allo Scalone delle Duchesse e arrivati in cima giriamo verso destra per arrivare nella sala in cui attualmente è esposto il dipinto La Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone. Qui troviamo una sala che in alcune piante è chiamata dei 7 scalini proprio per il numero di gradini che compone la scala e che consente di superare il dislivello tra il piano a cui si trova la Sala del Pisanello e quello degli ambienti del Palazzo del Capitano. Considerando le diverse epoche di costruzione degli edifici che compongono il Palazzo Ducale e di come siano stati collegati nei diversi secoli è normale che in molti luoghi ci siano delle scale di raccordo e di servizio.
La scala elicoidale del giardino pensile
Spostiamoci ora verso il giardino pensile perché qui troviamo una scala molto interessante e particolarmente suggestiva. Ci consente infatti di scendere dal piano nobile direttamente nel cosiddetto cortile degli Orsi o delle Otto Facce. E’ un passaggio il cui fondo in cotto, scandito da cornici di pietra ricorda da vicino quello che si trova all’interno del Castello di San Giorgio. E’ una scala voltata e completamente affrescata che parte dall’angolo del Giardino Pensile opposto alla Galleria dei Fiumi e che da accesso anche alla Galleria dei Fauni che conduce direttamente nella Sala dello Specchio, recentemente recuperata. Sarebbe auspicabile che questo accesso al “Giardino in aria” (com’era chiamato nei documenti del cinquecento) venga recuperato alla visita perché offre davvero degli scorci molto suggestivi.
La scala verso il Cortile d’onore
Le prossime scale di cui voglio parlarvi consentono di effettuare un percorso in verticale che parte dal punto più basso del Palazzo Ducale e ci conduce fino all’Appartamento del Paradiso, posto all’ultimo piano della Domus Nova. Partiamo da Piazza Santa Barbara e con le spalle alla Basilica osserviamo il cancello che chiude l’accesso ad uno scalone di cui non si riesca a capire dove vada a finire visto che è chiuso da un portone. Si tratta di un accesso realizzato nel settecento, sempre da Paolo Pozzo in occasione della sistemazione della piazza per accogliere la Fiera di Mantova. L’architetto realizza un corridoio aereo che addossa alla facciata posteriore del Palazzo Ducale e che consente di realizzare due passaggi coperti che creano un collegamento tra Corte Vecchia e Corte Nuova. Paolo Pozzo costruisce quindi uno scalone che conduce dalla Piazza della Basilica al Cortile d’onore o dei quattro platani. Era un modo per consentire ai nobili che abitavano la reggia di scendere direttamente nello spazio dove si svolgeva la Fiera.
Le tre scalette dell’Appartamento dei Nani
Proviamo a percorrere lo scalone e una volta entrati nel cortile giriamo subito a sinistra e da una piccola porta entriamo nel cosiddetto Appartamento dei Nani. Si tratta in realtà delle “Catacombe in corte” ovvero di una riproduzione in scala minore del complesso della Scala Santa (a Roma di fronte a San Giovanni in Laterano) voluta dal cardinale Ferdinando Gonzaga che governò su Mantova dal 1612 al 1626. Qui troviamo tre piccole scale voltate che consentono di accedere al cosiddetto “Sancta Sanctorum”, lo spazio destinato alle reliquie di Casa Gonzaga. Le scalette così come le piccole stanze dell’appartamento accendono da sempre l’immaginazione dei visitatori. Pensate che nella prima edizione della Guida Rossa del Touring Club Italiano (1914) si invitano i visitatori a fare attenzione e si scrive “scala fatta per nani, attenti alla piccolezza dei gradini”. Il nostro itinerario in salita prosegue per un’altra piccola scala che ci consente di arrivare direttamente nell’appartamento di Vincenzo Gonzaga. Dobbiamo arrivare proprio nell’ultimo ambiente dell’Appartamento dei Nani, dove si trova un piccolo altare.
Sulla destra c’è l’imbocco di una scaletta che ci conduce in ambienti di regola chiusi alla visita e che si trovano nei pressi della Cappelletta dell’appartamento del Duca. E’ un percorso quello che stiamo facendo che ci racconta l’evoluzione del Palazzo Ducale per successive sovrapposizioni come se fosse un palinsesto, una pergamena continuamente raschiata e riscritta. E ora arriviamo all’ultima scala che prendiamo in considerazione in questo articolo rimandando le altre ad una prossima puntata.
La scala di Eleonora De Medici
E’ la cosiddetta Scala di Eleonora che prende il nome dalla seconda moglie di Vincenzo Gonzaga. Si tratta di un ambiente molto elegante, perfettamente riconoscibile per le insegne di Vincenzo Gonzaga e di Eleonora de’ Medici (un particolare interessante è come vengono dipinte le sei palle medicee con ombreggiature che le fanno apparire in 3 dimensioni). La scaletta è in marmo rosso ed è decorata con inserti in stucco e a grottesche che la rendono davvero unica. Conduce alle cosiddette Salette delle Città, al Camerino delle Cicogne e dei Quattro Elementi che successivamente saranno inglobati nel cosiddetto appartamento del Paradiso, realizzato da Antonio Maria Viani per Ferdinando Gonzaga – fine prima parte
Ecco gli articoli pubblicati fino ad ora su La Reggia:
– Camere con vista: cosa si vede dalle finestre del Palazzo Ducale su La Reggia 2/2020
– Una facciata da leggere come la pagina di un libro: il Palazzo Ducale su La Reggia 2/2019
– I giardini di Palazzo Ducale nel nuovo numero de La Reggia: prosegue il percorso alla scoperta della reggia gonzaghesca
– Dentro il Palazzo Ducale visto da fuori: la seconda puntata su La Reggia (n. 4/2018)
– Dentro il Palazzo Ducale visto da fuori: un nuovo articolo per La Reggia
– I nani di Mantova su La Reggia: spigolature “nanesche” a Palazzo Ducale