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A volte hai dei dubbi sulle liste e sugli elenchi: li trovi molto americani e spesso banali. In realtà io ritengo che siano come delle lenti che ti consentano di vedere i particolari stimolando la voglia di approfondire e cercare collegamenti (da qui nasce il gioco delle cinquine su Mantova e sui Mantovani).
Per questo non ho potuto fare a meno di prendere in prestito in biblioteca il libro dal titolo Come non letto di Alessandro Zaccuri (editore Ponte alle Grazie)*. Soprattutto per il sottotitolo: 10 classici + 1 che possono ancora cambiare il mondo.
Ebbene un gran bel libro che non solo racconta senza svelare troppo ma lo fa come se questi libri uno non li avesse mai letti. Lo fa così bene che vien voglia di leggerli e soprattutto (forse questo è il valore più grande) ti fa venir voglia di rileggere anche quelli che hai già letto.

Sì, perché come sanno i lettori, la tentazione più grande è subito quella di verificare quali avete letto e quali no di questa lista. Eccovi allora il decalogo (+1) dei classici che possono ancora cambiare il mondo e la mia situazione di lettore:
1. Don Chisciotte – NO – parola chiave: IL SOGNO
2. Robinson Crusoe – SI – parola chiave: IL MONDO
3. Oliver Twist – SI – parola chiave: LA CITTA’
4. I Promessi Sposi – SI – parola chiave: L’ITALIA
5. Il Conte di Montecristo – SI – parola chiave: LA VENDETTA
6. Moby Dick – SI – parola chiave: IL MISTERO
7. I Miserabili – NO – parola chiave: LA GIUSTIZIA
8. Guerra e Pace – SI – parola chiave: LA STORIA
9. L’Idiota – NO – parola chiave: LA SANTITA’
10. Dracula – NO – parola chiave: IL MALE
+ 1 La vita istruzioni per l’uso – NO – parola chiave: IL DESTINO

C’è un’altra tentazione troppo forte per un lettore: perché non ha inserito questo classico che per me è fondamentale, perché ha escluso quest’altro e tra questi due testi dello stesso autore perché non ha selezionato quello che secondo me è più…bello, importante, significativo?
La mia scelta per Dumas ad esempio sarebbe stata i Tre Moschettieri+Vent’anni dopo+Il Visconte di Bragelonne, da recitare così, come una formazione calcistica. L’avrei scelto perché i personaggi crescono, maturano, invecchiano e alla fine non sai chi sia stato davvero il più fortunato.
Per le esclusioni invece devo dire che avendo sbirciato la quarta di copertina mi è saltata all’occhio l’assenza di uno dei miei libri preferiti: L’Isola del Tesoro di Stevenson.
Poi però ho aperto il libro che inizia con questa citazione:
“Il barile si scosse quando l’uomo vi si appoggiò con le spalle, e stavo giusto per saltar fuori, quando quello incominciò a parlare. Era la voce di Silver”…
Per Alessandro Zaccuri questa è la situazione del lettore: “Succede anche a noi, succede sempre ai lettori. Assistiamo ad una vicenda che ci coinvolge, nonostante ci sia impedito di intervenire. Salvo rare eccezioni, nessuno fa caso alla nostra presenza e dopo un po’ perfino lo scrittore si dimentica di noi: del pubblico al quale, almeno in teoria, dovrebbe rivolgersi con un certo rispetto. Divenuto ostaggio del suo stesso gioco, il narratore, procede con una caparbietà che ha qualcosa di infantile e maestoso insieme. Sa che ci siamo, eppure ci ignora. Non vorrei esagerare con le supposizioni, ma in un certo senso è come se perfino Robert Louis Stevenson non si ricordasse più che Jim è nascosto in quel barile. Anche lui, il narratore, è troppo interessato a sapere che cosa ha in mente Long John  Silver e per questo si perde nell’ascolto del suo personaggio”. pag. 6
L’Isola del tesoro è presente eccome e il momento del barile è quello che fa cambiare la storia del romanzo.
Come vi dicevo un’altra delle caratteristiche del libro è “la trama è solo accennata, ma ogni volta c’è una parola chiave che tenta di rendere evidente il tema portante del libro. Oliver Twist per orientarsi in una città, Guerra e Pace per venire a patti con la complessità della storia, i Miserabili per interrogare lo scandalo dell’ingiustizia, L’idiota per domandarsi se a questo mondo ci sia ancora spazio per una virtù simile alla santità. E I Promessi Sposi, ancora, per capire almeno qualcosa dell’incomprensibile Italia”. pag. 13
La struttura del libro riprende le serate di Come non letto, degli incontri a tema a scopo benefico (leggete a pagina 11 per capire l’organizzazione degli incontri) dove, appunto si racconta la storia e alla fine si legge una pagina del classico. Il decalogo nasce proprio dalla scelta di Alessandro Zaccuri che alla fine conclude dicendo: “Non posso nascondere che Come non letto sia anche – ma non esclusivamente spero – l’autobiografia di un lettore. Meglio: il tentativo di riscattarmi dal privilegio che mi è toccato. O ci restituisce qualcosa della nostra umanità, rendendoci capaci di intrattenere un rapporto più autentico con gli altri, oppure la letteratura è davvero, come si sostiene sempre più spesso, un passatempo destinato all’estinzione. Non si leggono libri per vantarsi di averli letti, né leggere rende necessariamente persone migliori, a meno che non si riesca a dimostrare il contrario. E’ per correre questo rischio che bisogna uscire dal barile”. pag. 17

Non so se vi ho convinto a leggere questo libro ma vi assicuro che è davvero stimolante, è scritto bene, si legge con piacere e invita a voltare pagina. Caratteristiche notevoli in un libro che racconta libri, o meglio romanzi, che raccontano storie che tutti più o meno conoscono. Forse quello che ci attira come lettori verso Come non letto è proprio che è stato scritto non da uno scrittore ma “da un lettore che prende appunti”.

*Ecco come la quarta di copertina spiega il titolo del libro “Come non letto è stato, fin dall’inizio, il nome di questo piccolo progetto solidale. E’ la dicitura che si adopera per contrassegnare i messaggi di posta elettronica che si intendono approfondire con calma più avanti e che, di conseguenza, restano desolatamente inevasi. Troppo importanti per essere sbrigati di fretta, finiscono per perseguitarci come un rimorso. Con i grandi romanzi non va diversamente. Non è mai il momento buono, manca il tempo, l’interesse, l’occasione. L’estate prossima, oppure quella dopo. E poi, siamo sinceri, certi libroni di cinquecento, mille, millecinquecento pagine incutono paura: se anche mi mettessi, riuscirei mai ad arrivare in fondo?”

Questi libri sono tutti fuori diritti (almeno per il testo originale ma a volte anche per le traduzioni) e si possono anche scaricare on-line (senza dimenticare le biblioteche). Eccovi i link all’edizione on-line o alla Biblioteca Baratta.

  1. Don Chisciotte (in originale e in italiano)
  2. Robinson Crusoe (in originale e in italiano)
  3. Oliver Twist (in originale e in biblioteca)
  4. I Promessi Sposi
  5. Il Conte di Montecristo (in originale e in biblioteca)
  6. Moby Dick (in originale e in biblioteca)
  7. I Miserabili (in originale e in italiano)
  8. Guerra e Pace (in biblioteca)
  9. L’Idiota (in biblioteca)
  10. Dracula (in originale e in italiano)

+ 1 La vita istruzioni per l’uso (in biblioteca)

Giacomo Cecchin