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In un mondo di ebook quando ti capita in mano un libro fatto con cura è un’esplosione di piacere che parte dalla vista, passa per il tatto e poi arriva alla lettura con immagini evocative e una pulizia del testo assolutamente da non perdere.
Parlo di Rigoletto edito da Corraini editore e che vede come protagonista l’opera di Giuseppe Verdi con libretto di Francesco Maria Piave, un’introduzione di Luca Scarlini e le illustrazioni di Federico Maggioni.
Il libro (in edizione bilingue italiano/inglese) è diviso in tre parti: un’introduzione di Luca Scarlini che racconta di come una storia di Victor Hugo, ambientata a Parigi all’epoca del re Francesco I, sia diventata l’emblema di Mantova grazie alla censura austriaca. Giuseppe Verdi scrive l’opera su commissione del Teatro La Fenice di Venezia per l’inaugurazione della stagione ma “il Signor Governatore Militare di Venezia Cavalier Karl von Gorzowsky usò per esprimere la posizione ufficiale sul progetto parole sferzanti, scelte ad una ad una: <<si deplora che il poeta Piave e il celebre Maestro Verdi non abbiano saputo scegliere altro campo per far emergere i loro talenti che quello di una ributtante immoralità ed oscena trivialità, qual è l’argomento del libretto intitolato La Maledizione” (pag.11).
Verdi allora chiede a Piave di modificare la storia per superare le barriere della censura e l’idea di spostare tutto a Mantova nasce proprio dallo scrittore che, ispirato da Luigi Martello, impiegato a Venezia ma prima commissario di Polizia a Mantova durante la congiura dei Martiri di Belfiore e ottimo conoscitore della città, suggerisce luoghi, scenari e ambientazioni perfette per l’opera.
Ecco allora la casa di Rigoletto con cortile e loggia, il duomo dove Gilda e il duca si incontrano per la prima volta, il Palazzo ducale e la locanda di Sparafucile, senza dimenticare i laghi.
L’opera può finalmente andare in scena l’11 marzo 1851: La Maledizione diventa Rigoletto.
“Rigoletto – scrive ancora Luca Scarlini – la cui fama era crescente in tutto il mondo ben si prestava all’adozione tra le glorie locali, anche se il nome dei Gonzaga non era di fatto coinvolto esplicitamente nella trama per non irritare gli eredi viventi della famiglia” (e visto che non si cita il nome del Duca segue dibattito su quale tra i Gonzaga sia questo duca di Mantova).
Le illustrazioni di Federico Maggioni sono molto suggestive ed evocative, indugiano al gotico ma soprattutto sembrano richiamare la paura dei clown (la coulrofobia), con una copertina inquietante.
A chiudere un estratto di testi dal libretto dell’opera nei tre atti e una trama sintetica di Rigoletto.
Provate a leggere i testi di Piave (La donna è mobile è una delle arie operistiche più utilizzate nelle colonne sonore cinematografiche) e soprattutto il momento cruciale, nella scena nona del terzo atto. Siamo nel momento in cui Rigoletto sta per gettare nel lago il sacco all’interno del quale lui pensa sia contenuto il corpo del Duca e invece sente in lontananza proprio il duca che canta La donna è mobile. La maledizione ha colpito.
Ecco il testo:
Rigoletto
“Egli è là!…morto!,…oh sì!…vorrei vederlo!…
Ma che importa?…è ben desso!…Ecco i suoi sproni!…
Ora mi guarda, o mondo…
Quest’è un buffone, ed un potente è questo!…
Ei sta sotto a’ miei piedi!…E’ desso! E’ desso…
E’ giunta alfin la tua vendetta , o duolo!…
Sia l’onda a lui sepolcro,
Un sacco il suo lenzuolo. ”

La tragedia è compiuta.
Un bel libro davvero e con un ultimo regalo: una bibliografia che consente alcuni approfondimenti molto interessanti.
Da leggere.

Per chi vuole approfondire il tema Rigoletto e Mantova ecco altri spunti su questo blog:
1. Rigoletto, Verdi e … Dan Brown – editoriale pubblicato su La Voce di Mantova
2. Sparafucile o Saltabadil: note e appunti in merito a Rigoletto, Mantova e Parigi
3. Federico II o Vincenzo I: qual è il duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi?
4. Mantova2017: 5 storie d’amore a San Valentino tra Gonzaga, Shakespeare e Rigoletto

Il libro è disponibile alla Biblioteca Baratta e qui lo trovate sul sito dell’editore Corraini.

Giacomo Cecchin