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Gianfrancesco Gonzaga è l’ultimo dei capitani del popolo di famiglia e il primo marchese. Acquisterà il titolo per 12.000 fiorini d’oro dall’imperatore Sigismondo che gli consegnerà le insegne marchionali a Mantova il 22 settembre del 1423. Con sua moglie Paola Malatesta arriva la gobba nella famiglia Gonzaga però è anche grazie a lei che la corte di Mantova diventa sede della scuola di Vittorino da Feltre. Senza dimenticare il grande ciclo di affreschi di Pisanello che celebra i Gonzaga come cavalieri del Graal. Gianfrancesco Gonzaga era un soldato di professione come i suoi antenati e divenne anche comandante dell’esercito della Repubblica di Venezia dopo la morte per decapitazione del condottiero Francesco Bussone detto il Carmagnola.

Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.
Quanto cosa un marchesato? l’ultimo capitano e il primo marchese
Gianfrancesco è l’erede di Francesco I Gonzaga ed è minorenne quando il padre muore. Viene affidato pertanto alla tutela dello zio Carlo Malatesta e della Repubblica di Venezia. Quando diventerà capitano del popolo il suo obiettivo sarà quello di ottenere il titolo di marchese in modo da garantire la successione ereditaria del potere per i Gonzaga. Ci riuscirà acquistando il titolo per 12.000 fiorni d’oro dall’imperatore Sigismondo che gli consegnerà le insegne marchionali a Mantova il 22 settembre 1433.

la gobba dei Malatesta
Gianfrancesco sposa una Malatesta come suo padre. Si chiama Paola ed è figlia di Malatesta IV signore di Pesaro. Non è di bell’aspetto ma è una donna molto intelligente e colta e avrà un ruolo fondamentale accanto al marito, spesso fuori Mantova perché impegnato nelle sue condotte militari.
E’ lei a portare la tara genetica della gobba nella famiglia Gonzaga e da quel momento molti saranno affetti da questa deformazione (ricordiamo Federico I, figlio di Ludovico II, e Guglielmo, figlio di Federico II). Paola chiamerà a Mantova Bernardino da Siena per predicare la quaresima e fondare il convento di Santa Paola e, insieme al marito, decide di affidare a Vittorino da Feltre l’educazione dei figli e delle figlie.

La scuola di Vittorino da Feltre
E’ una vera e propria scuola quella affidata a Vittorino Rambaldoni detto da Feltre, chiamato a Mantova dai marchesi Gonzaga nel 1423. La scuola denominata Giocosa trovo sede nella Ca’ Zoiosa, costruita da Francesco I Gonzaga per i suoi svaghi. La giornata scolastica “trascorreva in un intenso lavoro, in cui le occupazioni della mente si alternavano con esercizi ginnici e guerreschi” come scrive la Treccani. Vittorino ebbe tra i suoi allievi Ludovico II Gonzaga e il fratello Carlo oltre al futuro Federico da Montefeltro, che sarebbe diventato duca di Urbino. C’erano anche ragazze alla scuola di Mantova e i poveri erano ammessi. Un’esperienza scolastica di una modernità eclatante.

Pisanello e i cavalieri del graal
Probabilmente in occasione della nomina a marchese o poco prima Gianfrancesco Gonzaga chiama a Mantova Pisanello, uno dei pittori più importanti della sua epoca. Gli commissiona un ciclo di affreschi dal tema arturiano dove si fa rappresentare insieme ai suoi cavalieri (c’è anche un piccolo nano) che vestono i colori araldici dei Gonzaga: il bianco, il rosso e il verde. La scelta nasce dall’idea di far riferimento alla ricerca del Graal che poteva essere identificato con i Sacri Vasi, la reliquia contenente il sangue di Cristo. Una curiosità è che si era persa traccia degli affreschi di Pisanello fino a quando negli anni settanta del secolo scorso furono riscontperti dal soprintendente Giovanni Paccagnini.

La dedica di Leon Battista Alberti
Gianfrancesco Gonzaga era un soldato e un capitano di ventura ma era anche una persona che apprezzava la cultura. Prova ne sia la scuola affidata a Vittorino da Feltre per l’educazione dei figli e delle figlie e il fatto che Leon Battista Alberti dedicasse a lui
il suo trattato dal titolo
“De Pictura”.

Per approfondire:
Gianfrancesco Gonzaga nel Dizionario Biografico della Treccani.

I precedenti ritratti pubblicati
1. Luigi, il capostipite e il late bloomerl
2. Guido, il panchinaro che aspetta il suo turno
3. Ludovico I, un fratricida per bene
4. Francesco I Gonzaga e il mal della pietra

Giacomo Cecchin