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I giardini Nuvolari a Porta Pradella sono poco frequentati rispetto ad altri spazi verdi di Mantova. Anche Tazio Nuvolari, la statua che oggi dà il nome a questo spazio verde, gli volta le spalle. E pensare che i documenti ci dicono che quando furono creati con la demolizione del rivelino di porta Pradella dovevano continuamente intervenire sulle panchine per l’usura dovuta all’uso frequente. Forse a renderli solitari è il fatto di essere circondati da strade e rotonde che li fanno sembrare più piccoli di quel che realmente sono o forse è che dopo il recupero del lungolago è lì che i mantovani vanno a camminare per sentirsi lontani dal traffico. Eppure questi giardini offrono sorprese che non ti aspetti e ci sono ancora le panchine dove fermarsi a leggere un libro, le statue che ti osservano seriose e un piccolo corso d’acqua con un ponte che lo supera.
Eccovi 5 curiosità da scoprire sui Giardini Nuvolari.
L’architetto Giuseppe Roda – era un torinese che studiò a Parigi e a Versailles e fu molto attivo in Italia nella prima metà del novecento. Oltre ai giardini Nuvolari a Mantova si devono a lui  anche la risistemazione di Piazza Virgiliana, il Bosco Virgiliano e altri interventi. Esiste negli archivi anche un progetto immaginifico per la realizzazione di un giardino in Piazza Sordello (e mette i brividi pensare a come sarebbe adesso la piazza se fosse stato realizzato). Nei giardini Nuvolari inserisce piante esotiche, il canale e un ponticello per dare movimento allo spazio posto su diversi livelli e uno studio attento delle vedute. Un personaggio da riscoprire.

Il canale del Paiolo – chi lo sa che il piccolo canale che attraversa i giardini è quello che resta del Paiolo… sbuca quasi nascosto vicino alla strada verso la ferrovia provenendo dal Lago Superiore. Attraversa poi tutto il giardino e torna a scomparire infilandosi in un piccolo anfratto che lo porta con una canalizzazione ad attraversare tutta Mantova. C’è una chiavica che ne regola il livello nei giardini di Belfiore e, almeno una volta l’anno, viene svuotato per pulirne il fondo che è tutto selciato. La prossima volta provate ad osservarlo dal ponte che lo supera al centro del giardino oppure seguitene il corso lungo la riva inseguendo le sparute anatre che lo popolano.

Il boschetto dei Cipressi delle Paludi (Taxodium) – forse non tutti notano questo boschetto posto proprio nei pressi della riva del canale che attraversa il giardino. Lo si trova proprio a sinistra del ponticello andando in direzione della stazione. E’ una delle tante piante esotiche messe a dimora da Giuseppe Roda ed è conosciuto anche come Cipresso Calvo o delle paludi, originario del continente nordamericano. Cresce soprattutto nei terreni umidi con le radici immerse nell’acqua e nel fango ed è per questo che per respirare sviluppa particolari conformazioni che escono dal terreno chiamate pneumatofori. Provate ad osservarle la prossima volta che andate ai giardini: sono radici aeree che consentono alla pianta di respirare e sono perfette per inciampare.

Le statue dei mantovani illustri – in una Mantova che di statue ne ha ben poche questo giardino è pieno di busti e di monumenti. A parte quello di Nuvolari, che però volge le spalle al giardino, quello che mi piace di più è quello di Ippolito Nievo. Pensoso e con un libro in mano lo scrittore sembra riflettere su un destino che lo vedrà giovane studente a Mantova (e il palazzo che lo ospitò in via Nievo ha uno splendido giardino pensile) e poi garibaldino morire nell’affondamento del piroscafo Ercole mentre da Palermo si dirigeva a Napoli con i conti della spedizione dei mille.

I sottopassaggi – forse non tutti si accorgono di questi due sottopassi che collegano i Giardini Nuvolari a quelli di via Piave. L’imbocco del sottopasso si trova proprio di fianco al punto in cui il canale del Paiolo si inabissa ed è tutt’ora decorato di rocailles volute proprio dall’architetto Roda per simulare una grotta. Si passa poi attraverso il cosiddetto Giardino Roccioso che è lo spazio verde incastrato tra il distributore e il palazzo dell’Inps, che pochissimi ormai notano. Da qui attraverso un altro sottopasso si arriva nei giardini di Via Piave. Provate ad imboccare il passaggio che conduce dal Giardino roccioso ai giardini di Porta Pradella: sembra l’imbocco di un tunnel ferroviario o da galleria e, se chiudete le orecchie per non sentire il traffico, sembra di essere nella vecchia Inghilterra.

Per approfondire: qui potete vedere la puntata di Mantova Segreta dedicata ai Giardini Nuvolari e ad altri spazi verdi di Mantova.

Si ringrazia Giorgio Grossi per le informazioni e il supporto fornito.

Giacomo Cecchin