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Il 2025 sarà l’anno del Giubileo e quindi diventeranno ancora più importanti le feste del calendario liturgico e quindi suggerisco di fare particolare attenzione ai santi e in particolare a quelli di cui portate il nome*. Queste feste sono contenute in un volume che si chiama Martirologio Romano e che contiene le memorie dei santi che sono stati riconosciuti tali dalla chiesa.

Occorre ricordare infatti che tutti i cristiani sono chiamati alla santità e che non tutti i santi sono stati riconosciuti dalla chiesa e quindi chi lo sa quanti ne incontreremo solo nell’altra vita (ovviamente per chi ha fede). A volte la chiesa fa anche degli esami ai santi ed alcuni li mette in lista d’attesa rimuovendoli dal Martirologio Romano oppure li declassa inserendoli solo nei calendari particolari e non in quello universale.

L’azione più importante in tal senso è stata quella di Papa Paolo VI che in una Lettera Apostolica Motu Proprio intitolata MYSTERII PASCHALIS del 14 febbraio del 1969 ha deciso di aggiornare il Martirologio Romano con alcune esclusioni eccellenti come ad esempio San Valentino, il santo degli innamorati, proprio nel giorno della sua festa.

I Santi esclusi dal Martirologio Romano

Ecco un elenco dei santi che sono stati rimossi del tutto dal Martirologio nel 1969 perché le loro gesta sono frutto di leggende o non è stato possibile risalire a prove concrete della loro esistenza. Di seguito ne riporto un elenco sperando di non aver commesso errori ma evidenzio alcune esclusioni che riguardano santi della tradizione come San Faustino, patrono di Brescia (15 febbraio), Santa Margherita o Marina (20 luglio) San Vittore (28 luglio), Santa Caterina d’Alessandria, quella del 25 novembre patrona dei mugnai, e Santa Barbara la patrona degli artiglieri e dei Vigili del Fuoco (4 dicembre).

C’è da dire che esistono anche gli esami di riparazione per i santi e Santa Caterina d’Alessandria è stata riammessa al martirologio nel 2003.

Ecco i santi rimossi dal Martirologio nel 1969: San Telesforo, San Igino, Santa Prisca, San Mario e Santa Marta con i figli san Abaco e san Audiface, Santa Dorotea, San Faustino e Giovita, San Lucio I, Santi 40 martiri di Sebaste, San Aniceto, san Cleto e Marcellino, Santa Flavia Domitilla, sant’Urbano I, San Eleuterio, San Felice I, Santi Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, San Modesto e Crescenzia, Santi Sette Fratelli, San Pio I, Sant’Alessio, Santa Sinforosa e i suoi sette figli, Santa Margherita o Marina, San Vittore e Innocenzo I, San Zefirino, Santi Dodici Fratelli, Santi Lucia e Geminiano, Santi Compagni di San Gennaro, Santi Eustachio e Teopista e san Agapito e Teopisto, San Lino, Santa Tecla, San Cipriano e Giustina, San Placido e i 36 compagni, San Sergio, Bacco e Apuleio, Sant’Ursula e compagni, Sant’Evaristo, Santi Trifone, Respicio e Ninfa, Santa Caterina d’Alessandria, Santa Barbara.

I Santi che sono da festeggiare solo nei calendari particolari

Ci sono poi dei santi che con una battuta potremmo dire che sono stati messi in serie B e quindi da festeggiare non nel calendario universale ma in quelli particolari e anche qui le esclusioni sono importanti: dal già citato San Valentino (14 febbraio) a San Cristoforo che viene festeggiato solo nei calendari particolari il 25 luglio e che era il protettore dei viaggiatori, degli automobilisti e ti salvava dalla mala morte, quella che ti coglieva quando non ti eri confessato ed eri “ne li peccata mortali”.

E’ particolarmente difficile ricostruire questa storia dei santi in lista d’attesa e della revisione del Martirologio però ci fa pensare che anche la Chiesa Cattolica, considerata a torto granitica e immutabile, spesso si sottopone a degli esami di coscienza.

La Legenda aurea

Una lettura che suggeriamo a chi voglia immergersi nelle vite dei santi è la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze o da Varagine, un religioso domenicano che nel XIII secolo compila una raccolta agiografica dei santi fino a quel momento (per questo chi vi cercasse la vita di San Luigi Gonzaga non la troverebbe).

Questo libro è stato uno dei best seller di tutta la storia dell’editoria perché veniva letto non solo dai predicatori ma anche dai semplici devoti. Certo non dobbiamo aspettarci un’aderenza assoluta alla realtà ma le storie sono davvero fantastiche, degne di un film fantasy in alcuni casi. Jacopo tra l’altro si cimenta anche nell’etimologia del nome dei santi e qui sfoggia un’inventiva incredibile.

* i miei santi del cuore sono San Giacomo Maggiore (25 luglio) quello del Cammino di Santiago, San Filippo Neri (26 maggio), San Filippo e Giacomo (3 maggio), Santa Giovanna d’Arco (30 maggio), san Bruno (6 ottobre), San Roberto di Molesme (17 aprile), la Vergine delle Grazie (15 agosto) e i Santi Cosma e Damiano (26 settembre).

L’opera che ho utilizzato per la copertina è la Maestà di Duccio da Buoninsegna, una magnifica tempera su tavola conservata al Museo dell’opera metropolitana di Siena.

Per approfondire