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Giuseppe Bazzani nasce, vive e lavora a Mantova tra 1600 e 1700 ed è il primo artista mantovano che si fa conoscere fuori città. Com’è possibile visto che i Gonzaga si circondano di tantissimi artisti che non nasca una scuola mantovana? Forse la risposta sta nel triplete dell’Inter: Moratti non ha tempo di far crescere il vivaio per vincere lo scudetto e compra solo campioni. I Gonzaga vogliono tutto e subito e anche loro fanno arrivare i fuoriclasse da fuori Mantegna, Giulio Romano, Rubens, Fetti e tanti altri.
Ecco perché abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Giuseppe Bazzani attraverso le sue opere che troviamo in giro per Mantova tra chiese, palazzi e il Museo Diocesano.
Mantova Segreta vi fa scoprire un artista che ha portato il nome di Mantova nel mondo attraverso le sue opere conservate nella Chiesa di Santa Maria della Carità, a Palazzo D’Arco e nel Museo Diocesano.
Mantova Segreta alla scoperta della vita e delle opere di Giuseppe Bazzani
L’idea per questa puntata nasce proprio con l’obiettivo di raccontare il primo pittore nato a Mantova e che si fa un nome anche fuori città, pur non abbandonandola mai e lasciandovi la maggior parte delle sue opere.
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Spesso li consideriamo piccole piazze o semplici slarghi mentre in realtà i sagrati sono una componente fondamentale di Mantova. Sono quegli spazi posti davanti alle chiese e che ne costituiscono l’anticamera oltre ad essere stati, soprattutto in passato, grandi luoghi di socializzazione e di celebrazioni. Giacomo Cecchin vi porta a scoprire alcuni dei sagrati più strani e interessanti con un incontro a sorpresa. Alla fine della puntata infatti ci sarà lo scrittore Davide Bregola ad aspettarlo sul sagrato di Santa Maria della Carità che è uno dei più raccolti e che, nel corso dei secoli, è stato riempito di lapidi sepolcrali: una vera e propria Spoon River mantovana. Seguitemi allora in questo giro per i sagrati di Mantova.