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Giacomo Cecchin, La croce, La pietra dell'Unzione, La spugna, Reliquie dei Sacri Vasi, Sacri Vasi, San Longino, Sant'Andrea

Mantova città dei Sacri Vasi ma soprattutto delle reliquie della Passione. Sì perché in realtà se la reliquia più importante della città e (per chi crede) della cristianità è il sangue di Cristo ci sono altre reliquie legate alla morte del nazareno. Basti pensare che la tradizione vuole che nei due Sacri vasi uno fosse dedicato al sangue e l’altro alla spugna. Tra l’altro una tradizione medievale riteneva che Cristo nella sua seconda venuta sarebbe tornato nel luogo dove erano conservate il maggior numero di reliquie della passione. Fino alla rivoluzione francese era la Sainte Chapelle di Parigi ad avere il record con ben 23 reliquie della passione raccolte principalmente da Luigi il Santo ma oggi dopo i guasti rivoluzionari Parigi ne ha conservate tre e noi a Mantova? Almeno 5: eccole.
Il sangue di Cristo – la reliquia portata a Mantova da San Longino e scoperta nell’804. Da qui secondo lo storico mons. Brunelli parte lo sviluppo e la rinascita della città. All’atto della prima scoperta il papa Leone III arriva in città per certificare l’autenticità della reliquia e ne porta un frammento all’imperatore Carlo Magno (questa porzione finirà poi alla Sainte Chapelle nel tesoro del re Luigi il Santo). La reliquia fu poi nascosta nel X secolo per paura che qualcuno potesse rubarla e se ne persero le tracce.
La spugna – i Sacri Vasi sono due perché tradizionalmente in uno è conservata la terra del calvario imbevuta del sangue di Cristo, mentre nell’altro si riteneva fosse conservata la spugna con cui il centurione diede da bere al signore sulla croce. La reliquia fu riscoperta nel 1048 al tempo dei Canossa e questa scena è rappresentata nella Basilica di S.Andrea nella cappella dei Sacri Vasi. Occorre sottolineare in realtà come i Sacri Vasi attuali siano delle ricostruzioni della seconda metà del 1800 visto che gli originali furono rubati dalla soldataglia austriaca nel 1848.
La pietra dell’unzione – non si sa dove sia ma una tradizione molto forte vuole che la pietra dell’unzione, quella su cui fu posto il corpo del Cristo dopo la deposizione dalla croce, sia a Mantova. Per alcuni il marmo che si vede nel Cristo morto di Andrea Mantegna rappresenterebbe proprio la reliquia copiata dal vero dal pittore. E allora dove si trova? Nessuno lo sa ma questo non vuol dire che prima o poi non si possa ritrovare, magari nella stessa Basilica di S.Andrea, in Duomo, a S. Maria delle Grazie o a Santa Barbara.
Il legno della vera croce – nel Museo diocesano Francesco Gonzaga è conservato il Reliquiario della Vera Croce o Stauroteca di santa Barbara. La Stauroteca è un reliquiario destinato a conservare dei frammenti della vera croce. Quello di Mantova risale al 1573 è di bottega lombarda e fu commissionato dal duca Guglielmo Gonzaga per la basilica palatina di Santa Barbara al fine di conservare alcuni frammenti della Vera Croce ereditati dalla madre Margherita Paleologa.
Il corpo di San Longino – Longino è il soldato che trafisse con una lancia il costato di Gesù Cristo e che fu guarito da una malattia agli occhi proprio dal sangue misto ad acqua uscito dalla ferita. Il soldato si converte e raccoglie ai piedi della croce la terra imbevuta dal sangue del nazareno. Con questa reliquia e con la spugna arrivò a Mantova dove nasconde le sue reliquie e viene martirizzato il 2 dicembre del 37 in contrada Cappadocia, nel luogo dove ora sorge la chiesa del Gradaro. Il corpo di Longino, riscoperto insieme alla reliquia, è conservato all’interno di un sarcofago nella cappella dei Sacri Vasi in S.Andrea.
Avvertenza – questo articolo non ha pretese di veridicità o scientificità ha il solo obiettivo di riscoprire tradizioni e storie non sempre conosciute.
Giacomo Cecchin
#Mantova2016
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