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I Gonzaga non hanno mai avuto un papa in famiglia eppure la città di Mantova ne ha visti passare alcuni. I motivi sono i più diversi ma soprattutto molte sono le tracce sparse per la città del loro passaggio. Senza dimenticare che le fonti mantovane citano anche il passaggio di Leone iX e a Mantova fu sepolto un papa, quel Celestino I il cui corpo andò bruciato durante l’incendio del duomo nel 1545. Ne rimane il ricordo in una delle statue che coronano la facciata settecentesca della cattedrale. Allora ecco almeno 5 papi passati da Mantova tra il Sangue di Cristo, crociate e san Luigi Gonzaga.
Leone III (eletto papa nel 795 – morto nel 816) – è il papa che incoronò imperatore Carlo Magno durante la notte di Natale dell’anno 800. E’ 4 anni dopo che viene a Mantova per verificare la scoperta del Sangue di Cristo, avvenimento citato nei diari della corte carolingia. Leone III certificò l’autenticità della reliquia e ne portò un frammento a Carlo Magno, frammento che finì poi per essere conservato alla Sainte Chapelle dopo la sua costruzione da parte del re Luigi il Santo. Occorre ricordare che anche un altro papa Leone (Leone Magno) passò dalle nostre parti e fermò Attila a Governolo ma non si sa se sia passato in città.
Alessandro II (eletto papa nel 1061 – morto nel 1073) – il nome di papa Alessandro II era Anselmo da Baggio e fu vescovo di Lucca. Due attributi che furono propri anche del nipote Anselmo che per tutti i mantovani è S.Anselmo il patrono della nostra città e consigliere politico di Matilde di Canossa. Alla morte di Alessandro II salì sul soglio pontificio Gregorio VII: siamo in piena lotta per le investiture. Papa Alessandro II partecipò a Mantova ad un concilio (1064) che si schierò a suo favore nella disputa con l’antipapa Onorio II (al secolo Cadalo vescovo di Parma). Di questo Concilio rimane traccia nel transetto del duomo di Mantova dove un affresco ricorda l’avvenimento.
Martino V (eletto papa nel 1417 – morto nel 1431) – Martino V viene eletto dopo il concilio di Costanza convocato per mettere fine ad una situazione che vedeva ben tre papi eletti: Giovanni XXIII e gli antipapi Gregorio XII e Benedetto XIII. Durante il concilio i tre papi furono deposti e si elesse papa Martino V (in questo contesto fu anche condannato e bruciato come eretico Jan Hus). Al rientro da Costanza Martino V passò anche per Mantova dove sostò per alcuni mesi. Una curiosità: il XXIII di fianco al nome di papa Giovanni non è un refuso: Baldassare Cossa (il nome di Giovanni XXIII) fu condannato durante un processo con 74 capi di imputazione e pertanto la chiesa decise (come da fanno a volte nello sport ritirando la maglia) di tornare alla numerazione di Giovanni XXII. Sarà Angelo Roncalli nel novecento a scegliere dopo ben 5 secoli di tornare a chiamarsi Giovanni.
Pio II (eletto papa nel 1458 – morto nel 1464) – Enea Silvio Piccolomini sarebbe stato un personaggio da ricordare anche se non fosse diventato papa per i suoi commentari, una raccolta di notizie sugli avvenimenti e i personaggi della sua epoca. Quando diventò papa con il nome di Pio II decise di indire una dieta per lanciare una crociata contro i turchi che avevano da poco (1453) conquistato Costantinopoli. Per questo fu a Mantova tra il 1459 e il 1460 e un altro affresco in duomo ricorda questo avvenimento fondamentale per la città. Mantova infatti divenne per alcuni mesi il centro della cristianità, i Gonzaga riuscirono a ottenere la nomina a cardinale del secondogenito Francesco (il primo della famiglia) e Leon Battista Alberti, segretario del papa, lasciò in città segno del suo passaggio con le chiese di San Sebastiano e S.Andrea. Celebre il suo epigramma dopo l’elezione “Quand’ero Enea, nessun mi conoscea. Or che son Pio, tutti mi chiaman zio”.
Giovanni Paolo II – (eletto papa nel 1978 – morto nel 2005) fu il primo papa straniero ad essere eletto dopo Adriano VI (1522-1523). Dovevano passare quattro secoli prima che un papa tornasse a Mantova e questo accadde nel giugno del 1991 quando proprio il 23 il papa celebrò messa in piazza Sordello. La motivazione fu la celebrazione dei 400 anni dalla morte di San Luigi Gonzaga avvenuta a Roma nel 1591. Per la città fu una festa incredibile (il papa andò anche a Castiglione delle Stiviere e al Santuario delle Grazie) anche se la visita durò solo un fine settimana (e non alcuni mesi come negli altri casi). Uno dei momenti più sentiti fu il saluto dal balcone della torre dell’orologio in piazza Erbe. In città ne rimangono ricordi con lapidi nelle chiese visitate dal pontefice e una statua di fronte al santuario delle Grazie.
Giacomo Cecchin
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