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Generale Giuseppe Govone, Generale Govone, Giuseppe Govone, La fortuna mi perseguita, Lo scrittoio del generale, Marco Scardigli
Non so se capita anche a voi ma spesso cercando tra le note di un libro che stai leggendo trovi il riferimento ad un altro testo e ti viene voglia di leggerlo. A me è capitato per Lo scrittorio del generale di Marco Scardigli e devo dire che non me ne sono pentito perchè il libro è splendido.
Stavo infatti leggendo un altro libro del prof. Scardigli (Il Viaggiatore di battaglie, a questo link trovate la recensione) e ho trovato questo riferimento al libro che aveva scritto sul generale Giuseppe Govone. Di questo piemontese tutto d’un pezzo avevo già sentito parlare da Alessandro Barbero in una delle sue lezioni sulle guerre di indipendenza italiane al Festival della Mente di Sarzana (le trovate qui insieme ad altre spigolature risorgimentali) e mi aveva incuriosito molto.
Ebbene il libro Lo scrittoio del generale mantiene tutte le promesse della quarta di copertina. Ecco cosa si legge: “Dai diari del generale Govone tutte le tappe di una vita straordinaria: gli studi alla Regia Accademia, Curtatone e Montanara, La Repubblica Romana, i riti mondani della vita di guarnigione, la missione a Costantinopoli, la guerra di Crimea (e la carica dei seicento…), Solferino e San Martino, la lotta al brigantaggio, il ministero della Guerra, le dimissioni, la follia, il suicidio…”.
Un uomo fortunato se lo si vede dal punto di vista di un soldato: partecipa a tutti gli eventi fondamentali delle guerre che hanno fatto l’Italia tranne alla presa di Porta Pia (che considera una caduta di stile). Fa l’agente segreto in Germania e in Turchia e mentre gli passa davanti la carica dei 600 non riesce a resistere e ci si butta in mezzo. Partecipa da protagonista alla seconda battaglia di Custoza nel 1866 e fa di tutto per vincerla (purtroppo lo fa solo lui). Forse è uno dei punti più toccanti del libro. Giuseppe Govone riesce a conquistare una delle alture di Custoza e chiede rinforzi al generale Della Rocca (detto Macigno per la sua flessibilità). La risposta del suo superiore lo lascerà allibito. Della Rocca risponde in piemontese al soldato che gli chiede rinforzi dicendo “Ch’ai dia al so general ch’as rangia!” (Dica al suo generale di arrangiarsi).
Non vado oltre ma vi suggerisco di leggere questo libro perchè si capisce molto dell’Italia di oggi, da dove viene un certo spirito piagnone e rinunciatario e dove nascono eroi e persone tutto d’un pezzo come Giuseppe Govone.
P.s. e nelle note si scoprono personaggi come Jerome Ramorino, un generale di cui sentirete ancora parlare su questo blog.
Lo scrittoio del generale – Marco Scardigli – UTET – 2006