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Ogni mantovano che passa dal Museo del Prado non può evitare di cercare la Morte della Vergine di Andrea Mantegna e di emozionarsi quando ci si trova davanti. Il motivo è legato soprattutto al paesaggio che si vede sullo sfondo, che rappresenta la vista del ponte di San Giorgio e del borgo fortificato dalle finestre del Castello.
E’ forse l’unico paesaggio di Andrea Mantegna che rispecchia una situazione reale e l’emozione dei mantovani è che questo paesaggio lo possono ancora vedere a distanza di 5 secoli. Certo il ponte di San Giorgio non è più coperto e anche il borgo non esiste più però tutto è ancora perfettamente riconoscibile.
Ho deciso di parlare di quest’opera oggi  per il tema della tavola ovvero la Morte della Vergine, che è strettamente legato all’Assunzione di Maria in cielo. Nei secoli infatti ci sono state dispute accanite, soprattutto tra francescani e domenicani, sul significato della Dormitio Virginis. I Francescani erano a favore del fatto che la Vergine prima dell’assunzione non avesse conosciuto la morte ma solo un sonno profondo. Per i Domenicani invece la Vergine aveva sperimentato la morte e poi era stata assunta in cielo. C’è voluto un papa per mettere fine alla disputa tra i due ordini mendicanti: nel 1950 Pio XII sancì il dogma dell’Assunzione di Maria in anima e corpo.

Tra l’altro alla tavola conservata al Prado manca un frammento superiore che si trova attualmente alla pinacoteca di Ferrara e rappresenta Cristo che sale al cielo con l’animula della Madonna (fu Roberto Longhi a ipotizzare per primo la provenienza comune delle due tavole). Ecco alcune curiosità e alcuni spunti per approfondire ulteriormente oltre all’augurio di buon Ferragosto.

Alcune curiosità
* IL DOGMA – il dogma sancito da Pio XII non si pronuncia sulla morte o meno della Vergine ma solo sul fatto che al termine della sua vita terrena sia stata assunta in cielo in anima e corpo. Francescani e Domenicani quindi possono ancora disputare.
** LA MORTE DELLA VERGINE: LE DUE VERSIONI – a Palazzo Ducale oltre alla Morte della Vergine di Andrea Mantegna c’era anche un altro quadro che rappresentava questo episodio. Si trattava del dipinto di Caravaggio, acquistato a Roma dal duca Vincenzo I Gonzaga. Entrambi i dipinti furono venduti al Re Carlo I d’Inghilterra per poi essere rivenduti e finire al Prado (quello di Mantegna) e al Louvre (quello di Caravaggio). Tra l’altro le due opere sono diversissime non solo per lo stile ma anche per i supporti e le dimensioni: 54×46 cm la tavola di Mantegna, 369×245 cm la tela di Caravaggio.
*** LA COPERTINA DEL CATALOGO – Un particolare della Morte della Vergine fu scelto come immagine di copertina del catalogo della mostra monografica su Andrea Mantegna realizzata al Louvre nel 2008: si trattava proprio del paesaggio mantovano con il ponte di San Giorgio.

Per approfondire su questo blog
– L’Incoronata a Mantova e la Cappella Sistina a Roma: due cappelle mariane che celebrano l’Immacolata
– L’immacolata concezione tra dispute e dogmi
– 8 secoli di domenicani e francescani tra pregiudizi, inquisizione e il Nome della Rosa
la Festa dell’Assunta e il compleanno di Napoleone

Per ulteriori approfondimenti e dettagli
La Morte della Vergine di Mantegna sul sito del Prado
La tavola su wikipedia
Il frammento di Mantegna conservato a Ferrara
La costituzione apostolica di Pio XII che sancisce il dogma dell’Assunzione
L’Assunzione di Maria su wikipedia

Giacomo Cecchin