
Vincenzo è un predestinato: è l’unico figlio maschio di Guglielmo Gonzaga e sarà l’erede al ducato di Mantova. E’ un duca da leggenda tra donne, arte e guerra e unico per la sua incapacità di darsi un limite. In trent’anni esaurirà il tesoro lasciatogli dal padre e potremmo utilizzare per lui (con qualche modifica) quello che avrebbe detto secoli dopo il calciatore George Best: “Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, cavalli, guerre e opere d’arte. Il resto l’ho sperperato”.
Vincenzo non si risparmia nulla: un omicidio, due matrimoni e una prova di virilità (ne fu tratto addirittura un film con Vittorio Gassman e Virna Lisi – approfondisci qui), tre crociate, acquisto di capolavori come la Morte della Vergine di Caravaggio e da ultimo la ricerca del “viagra” in Sud America.
Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.
La rivalità con l’Ammirabile Critonio
Vincenzo è l’unico figlio maschio del duca Guglielmo e il suo carattere è opposto a quello del genitore: tanto parsimonioso il padre quanto spendaccione il figlio. E’ così che nasce l’avversione dell’erede al ducato di Mantova per lo scozzese James Crichton, un gentiluomo che arriva alla corte gonzaghesca e ha tutte le caratteristiche che mancano a Vincenzo e che piacciono a Guglielmo. E’ il 3 luglio del 1582 quando l’Ammirabile Critonio (così veniva chiamato lo scozzese) viene ucciso da Vincenzo. Si trattò di un duello nato da in una via di Mantova, dopo uno scontro spalla a spalla: escono subito le spade e restano sul terreno un cortigiano che accompagnava Vincenzo e lo scozzese.
I due matrimoni e la prova di virilità
Guglielmo pensa che un matrimonio tra Vncenzo e Margherita Farnese possa mettere una pietra sopra alla rivalità tra le due famiglie e invece… dopo un anno i due giovani non hanno ancora avuto figli e si scopre che la causa è un problema fisico di Margherita. A questo punto si arriva allo scioglimento del matrimonio con l’intervento di Carlo Borromeo, il futuro santo imparentato con i Gonzaga. Vincenzo torna sul mercato e la scelta cade su Eleonora de’ Medici ma il granduca di Toscana impone una prova di virilità all’erede del ducato di Mantova. Il test si svolge a Venezia e il Gonzaga ha a disposizione tre prove con una vergine fiorentina: fallisce la prima (aveva mangiato ostriche, il viagra dell’epoca) ma ha successo con la seconda e sposa Eleonora (avranno 6 figli). Di queste due storie che sembrano inventate rimane documentazione negli archivi.
Un grande collezionista
Vincenzo ha a disposizione il tesoro lasciatogli dal padre e lo investe in gioco, donne, crociate ma soprattutto in acquisti di opere d’arte. Prosegue infatti nella tradizione di famiglia circondandosi di artisti illustri come Pietro Paolo Rubens e incrementando la quadreria di famiglia. Il caso più eclatante è l’acquisto de La Morte della Vergine dipinta da Caravaggio per la chiesa dei Carmelitani che però rifiutano l’opera. Rubens è a Roma e ne suggerisce l’acquisto: detto e fatto per il duca di Mantova che ottiene un nuovo capolavoro (oggi l’opera è finita al Louvre dopo le vendite Gonzaghesche).
La crociata contro i turchi
Vincenzo si sente erede di una grande tradizione di uomini d’arme gonzagheschi e sogna di partecipare ad una crociata. L’occasione gli capita quando l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo combatte contro i turchi nella zona dell’attuale Ungheria. Il duca di Mantova si recherà per ben tre volte a combattere gli infedeli e cura ogni dettaglio della spedizione: basti ricordare che la prima volta conduce con sè il musicista Claudio Monteverdi per il piacere di poter ascoltare musica tra un combattimento e l’altro. Di questa impresa rimane traccia nella scritta dedicatoria che circonda il soffitto del labirinto in Palazzo Ducale.
La ricerca del Viagra
L’amore fa girare il mondo potrebbe essere il motto di Vincenzo. Proprio per questo quando sente venir meno il suo vigore amatorio incarica lo speziale evangelista Marcobruno della ricerca del gusano, un potente unguento in grado di restituire la virilità perduta. Il farmacista si recherà in Sud America e tornerà con il medicamento ma purtroppo il duca è già morto e non sapremo mai se funzionasse o meno.
Per approfondire – Vincenzo Gonzaga nel dizionario biografico della Treccani
I precedenti ritratti pubblicati
1. Luigi, il capostipite e il late bloomer
2. Guido, il panchinaro che aspetta il suo turno
3. Ludovico I, un fratricida per bene
4. Francesco I Gonzaga e il mal della pietra
5. Gianfrancesco, ovvero quanto costa un marchesato?
6. Ludovico II, il primo della classe
7. Federico I, il marchese che inventò il crowdfunding
8. Francesco II, il marito di Isabella d’Este
9. Federico II, lo storytelling che fa diventare duca
10. Francesco III, il duca che rimase un ragazzino
11. Guglielmo Gonzaga, un duca per caso ma un grande duca
Giacomo Cecchin
