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Eugenio Montale, Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Ungaretti, Poppy Day, Prima Guerra Mondiale, Rupert Brooke, Seamus Heaney, Sigfried Sassoon, Wilfred Owen
Per una volta l’Italia è arrivata prima: l’armistizio con l’Austria Ungheria che chiude la Grande Guerra è di domenica 3 novembre e entra in vigore il 4 novembre (qui potete leggere l’articolo del blog dedicato al centenario della fine della guerra sul fronte italiano). Tutti gli altri Paesi coinvolti invece festeggiano la fine della guerra l’11 novembre, il giorno di San Martino.
Ancora oggi infatti i vincitori e in particolare gli inglesi, i francesi e i belgi fanno festa in occasione di quello che viene chiamato con nomi diversi (in Inghilterra ad esempio è anche ricordato come Poppy Day, giorno dei papaveri) ma che celebra la fine della Prima Guerra Mondiale*.
Oggi però vorrei ricordare Wilfred Owen, un poeta inglese (uno dei tanti poeti di guerra**), che combattè durante la Prima Guerra Mondiale e morì per ironia della sorte lunedì 4 novembre 1918: una sola settimana prima della fine della guerra.
Si tratta davvero di una tragica coincidenza: l’uomo che aveva cantato dell’inutilità della guerra, che aveva messo a nudo “le vecchie bugie” che raccontavano di un conflitto pulito, eroico ed epico, che aveva visto morire tanti suoi commilitoni non riuscì a salutare la pace. Continua a leggere