
Novembre, è tempo di FUMANA! www.fumana.it
E’ da quattro anni (questo il quinto) che partecipo con entusiasmo alla realizzazione di Fumana, un contenitore che parla di storie, pianura, personaggi e fumana appunto (la nebbia per i mantovani).
L’elemento che mi diverte di più è che la formula cambia ogni anno e non è mai uguale a sé stessa.
Nell’edizione 2021 è stato deciso di far riferimento allo SCORRERE LENTO.
Ecco cosa trovate scritto nel sito di FUMANA: “L’idea è raccontarlo con un evento collettivo, dalle forte connotazioni personali. Come? Dimenticando i luoghi comuni, sostituendoli con gli oggetti in comune”.
Questo è il mio evento in programma
Caminàda par infumanaras – domenica 5 dicembre ore 10.00
Piazza Pallone- questo cortile di Palazzo Ducale nelle notti nebbiose acquisisce un’ulteriore aura spettrale. Gli alberi con i rami che creano giochi di luce tra i lampioni e i busti che appaiono come sentinelle nel buio.
Ma a rendere unica l’esperienza è la tradizione che vuole che lo spettro di Agnese Visconti e del suo amante, giustiziati in questa piazza, tornino ogni tanto sul luogo del delitto.
Palazzo Te – Quando c’è la nebbia si rinnova la sensazione di un luogo magico con il palazzo, un tempo circondato dalle acque, che appare come per magia e a volte scompare quasi per il volere di un dio capriccioso.
Piazza Alberti – quando c’è la nebbia non perdetevi l’esperienza di entrare in piazza Alberti dal passaggio segreto che la unisce alla facciata di Sant’Andrea. Da quel lato le colonne ancora in piedi del chiostro del monastero benedettino demolito dai Gonzaga danno l’idea di poter fare un viaggio nel tempo.
Piazza Virgiliana- con la nebbia piazza Virgiliana sembra uno di quei giardini del nord Europa (Parigi? Bruxelles? Londra?) dove non vedresti male i tre moschettieri o Cyrano, qualche duello o Sherlock Holmes e John Watson alla ricerca di un indizio.
Lungo Rio- in quale altra città al mondo capita di vedere un campanile che si è perso una chiesa? A Mantova sul Lungorio. La torre di San Domenico la potremmo definire «un campanile distratto» e ricorda la presenza di uno dei conventi più grandi della città, demolito per esigenze di traffico all’inizio del novecento.
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