Tag
Andrea Mantegna, Copenaghen, Cristo sorretto da Angeli, Giacomo Cecchin, Giovanni Agosti, Museo d'arte di Copenaghen, SMK, Statens Museum fur Kunst
Ed è tornata la Pasqua, quest’anno un po’ strana con questo esilio forzato che comincia a stare stretto e avrebbe impedito anche alle pie donne di andare al sepolcro del Cristo per scoprire che era risorto.
E anche la corsa dei due discepoli, uno dei passaggi del vangelo che mi emoziona ogni volta che lo leggo, non si sarebbe fatta.
Ecco il passo di Giovanni (20, 1-9)
1. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. 3. Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7. e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Questa corsa dei discepoli sembra di vederla, di viverla in presa diretta, con Giovanni che corre più veloce e supera Pietro, arriva al sepolcro ma si ferma e alla fine è l’ultimo arrivato a entrare per primo e a credere…
Continua a leggere