Le edicole sono indispensabili. Da noi infatti mancano le strade ampie e circondate da villette con il prato all’inglese. Forse è per questo che abbiamo le edicole e non i ragazzini in bicicletta che lanciano il giornale sulla soglia di casa.
Non parliamo poi della posta che funziona a singhiozzo (a Mantova un eufemismo per questo periodo) e recapita i quotidiani in ritardo rendendo anacronistiche le notizie.
L’edicola invece è sempre lì, che ci aspetta al solito posto: per questo ha successo. Ci si affeziona all’edicolante che ci conserva i supplementi, recupera gli arretrati, suggerisce letture e riviste. Il tutto senza la spocchia di alcuni librai e senza dover fingere di aver letto ciò che consiglia.
Le edicole inoltre arredano la città nel modo migliore. Non sono monumenti morti ma piccoli bazar che vivacizzano le vie e le piazze. Sempre uguali eppure sempre diverse ogni giorno, con le locandine che strillano le notizie dei quotidiani locali.
Le edicole sono luoghi di incontro e gli edicolanti osservatori silenziosi della realtà circostante. Non hanno una visuale completa ma colgono lo stesso angolo di città attraverso le stagioni che scorrono e lo sfilare dei passanti. Conoscono i gusti dei clienti abituali, scrutano le scelte di quelli di passaggio, forniscono informazioni ai turisti in viaggio.
Questo non è un inno alle edicole, non ce n’è bisogno, anzi. In Italia quando si inizia a celebrare qualcosa vuol dire che occorre fare gli scongiuri perché rischia di far la fine degli indiani nelle riserve.
Bisogna tuttavia riconoscere una cosa. Le edicole offrono una scelta di pubblicazioni sterminata: dai quotidiani locali ai nazionali, dai settimanali d’attualità a quelli che celebrano il pettegolezzo, dai fumetti alle edizioni illustrate dei classici della letteratura.
Alcuni criticano questo ammasso di informazioni: il troppo dà fastidio. In realtà forse sono uno dei pochi luoghi dove ancora esiste la libertà di scelta. Vuoi vedere che i giornalai sono più liberi dei giornalisti?
Editoriale pubblicato sulla prima pagina de La Voce di Mantova