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Oggi 20 maggio si festeggia San Bernardino da Siena, un santo francescano molto importante e legato a Mantova per la predicazione della Quaresima del 1421, chiamato nella nostra città da Paola Malatesta, moglie di Gianfrancesco Gonzaga.
Bernardino è famoso per le sue prediche e per essere considerato già santo dal popolo mentre era ancora in vita.

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Bernardino nasce nel 1380 (anno della morte di Caterina da Siena) a Massa Marittima dalla famiglia senese degli Albizzeschi. Rimane orfano giovanissimo ed è educato a Siena dove nel 1402 entra a far parte degli stretti osservanti della regola di Francesco nell’ordine dei frati minori.
Predicatore e viaggiatore instancabile, per riconciliare le parti in lotta nell’Italia settentrionale e centrale  e anche al termine delle sue famose prediche, aveva l’abitudine di presentare una tavola sulla quale era riportato il trigramma del nome di Gesù (IHS) nella speranza che in questo modo le opposte fazioni dimenticassero l’ostilità reciproca. Nel corso della sua vita per tre volte Bernardino rifiuta la carica di vescovo (per questo spesso è rappresentato con tre mitrie ai suoi piedi) e muore il 20 maggio del 1444 all’Aquila nel ducato di Spoleto. E’ canonizzato a soli sei anni dalla morte nell’anno giubilare 1450 dal Papa Niccolò V.
Le sue prediche riempivano le piazze e ci sono state tramandate grazie alla trascrizione che ne fece un confratello  con un metodo di sua invenzione. Ciò che sorprende nelle prediche di Bernardino è la capacità di utilizzare le immagini per trasmettere i concetti (è il patrono dei pubblicitari). Per citare alcuni esempi quando fustigava i ricchi e condannava l’usura diceva “Se tu hai della robba assai e non n’hai bisogno, e tu non la dispensi e muori, tu te ne vai a casa calda” oppure ricorreva ad esempi familiari come quello della cipolla “tu che hai tanti spogli più che non ha la cipolla, ricopri la carne del povero, quando tu il vedi così stracciato e ignudo: la sua carne e la tua è una medesima carne”.
Come si diceva all’inizio Bernardino è chiamato a Mantova nel 1421 da Paola Malatesta, moglie di Gianfrancesco Gonzaga per predicare la quaresima. Le sue prediche in città e nel contado contro l’usura e per la carità verso i poveri furono memorabili e sopravvive tutt’ora in alcune parti della città come segno del suo passaggio il trigramma del nome di Cristo iscritto nel sole (v. ad esempio all’angolo del palazzo tra vicolo Deserto e via della Mainolda a cui si riferisce la foto). L’attributo di Bernardino è tutt’ora visibile anche sulla facciata del Palazzo pubblico di Siena in piazza del Campo. Il futuro santo inoltre fu protagonista di un miracolo che lo vide arrivare a Mantova, via lago, dal Santuario delle Grazie, insieme ad un discepolo utilizzando il proprio mantello come un surf per solcare le acque del Mincio. Inoltre Paola Gonzaga progettò con fra’ Bernardino il convento delle Clarisse e la contigua chiesa di Santa Paola dedicata al Corpus Domini.
Alla Pinacoteca di Brera è conservato un famoso dipinto di Andrea Mantegna che rappresenta San Bernardino con due Angeli. Riportiamo la descrizione dell’opera tratta dal sito della Pinacoteca:
“Il dipinto fu eseguito per la cappella funeraria del marchese Ludovico Gonzaga, dedicata a San Bernardino e ubicata in San Francesco a Mantova. Fu probabilmente eseguito alla fine degli anni sessanta del Quattrocento dallo stesso Mantegna, cui si devono la progettazione complessiva e la stesura della parte centrale, e da un collaboratore che dipinse le decorazioni della parte alta. Contrariamente a quanto realizzato nel Polittico di san Luca, Mantegna abbandonò la formulazione arcaizzante del polittico a scomparti e concepì per questa occasione una “moderna” pala d’altare a specchiatura unitaria”.

Giacomo Cecchin