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Misura per misura non è una delle commedie più rappresentate di William Shakespeare e questo è tanto più vero per la stagione del Teatro Romano a Verona*.
Eppure è uno spettacolo molto interessante quello andato in scena venerdì 20 luglio durante il 70° Festival shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese.
La scenografia è minimale eppure evocativa, forse i costumi avrebbero potuto dare di più ma è anche vero che il bardo si presta facilmente ad attualizzazioni senza che queste diminuiscano la forza del testo.
E questa commedia (o tragicommedia) trova nel testo uno dei suoi punti di forza, un ritmo che ti conquista nei dialoghi tra i protagonisti e che viene accompagnato in modo efficace dalla traduzione di Masolino d’Amico. Anche la regia gioca sui movimenti di scena, fa muovere tendoni che, nella serata di vento che ha accompagnato la rappresentazione (con qualche goccia di pioggia), aumentano l’aspetto onirico e fiabesco del tutto. Si aggiunga anche la scelta per lunga parte dello spettacolo di mettere il duca, ben interpretato da Massimo Venturiello, alla base del palco in un gioco di moltiplicazione dei punti di vista, rinforzato dalla scelta di proiettare sui teloni il primo piano dell’attore che osserva quello che accade sulla scena e allo stesso tempo il pubblico**.
Molto bravi e affiatati gli attori, molto corale la messa in scena che già dall’inizio colpisce con il cast che si muove tra il pubblico come una compagnia di guitti che si prepara allo spettacolo e alla fine, durante i ringraziamenti, mostra al pubblico il dietro le quinte con i filmati di backstage delle prove proiettati sul fondo del palcoscenico.
Un bello spettacolo davvero che mette in evidenza come Shakespeare sia davvero incredibile per la capacità di giocare con le storie, di mescolarle e soprattutto di inventare una lingua che, pur lontana nel tempo, ci ricorda di come le parole accendano l’immaginazione e sia fondamentale che il pubblico “lavori sulle forze della propria immaginazione” per rendere uno spettacolo unico e irripetibile.
Un bello spettacolo, dicevo, e per questo è ancora più triste aver visto un teatro molto vuoto e sarebbe interessante capire se questo fosse dovuto alla paura del maltempo o si trattasse di una scelta legata al fatto che Misura per misura non è una commedia così conosciuta da attirare il grande pubblico.

*L’ultima rappresentazione di Misura per misura risale al 1987 (la prima in assoluto dell’opera a Verona fu nel 1967) ed è emblematico che sia stata rappresentata solo tre volte in tutto. Devo dire che manca da tempo anche Enrico V rappresentato una sola volta nel 1976.

** Questo gioco tra chi guarda e viene guardato è una delle caratteristiche tipiche del teatro e lo si ricorda ancora più forte in Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, dove il pubblico osserva Rosencrantz e Guildenstern che guardano la corte mentre assiste allo spettacolo degli attori e Amleto osserva gli uni e gli altri. Tra l’altro la commedia è stata rappresentata con successo a Verona nel 2015.

Spettacolo visto venerdì 20 luglio al Teatro Romano.
Qui trovate tutte le informazioni sullo spettacolo dal sito ufficiale.