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Nella mia famiglia era tradizione che la Vigilia di Natale, oltre a recitare il rosario, il più piccolo (nel mio caso piccola) deponesse la statuetta di Gesù Bambino nella mangiatoia. Mi è sempre piaciuta questa tradizione del presepe che nasce dall’idea di Francesco d’Assisi che, nel Natale del 1223 a Greccio, decise di organizzare una viva rappresentazione della Natività del Signore.

Ecco cosa si legge nella Legenda di San Francesco: “Come il beato Francesco, in memoria del Natale di Cristo, ordinò che si apprestasse il presepe, che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e l’asino; e predicò sulla natività del Re povero; e, mentre il santo uomo teneva la sua orazione, un cavaliere scorse il <vero> Gesù Bambino in luogo di quello che il santo aveva portato.” (Qui trovate a pagina 38 la descrizione del Natale di Greccio fatta da Tommaso da Celano nella Vita Prima).

E’ interessante ricordare che l’asino e il bue non sono citati nei vangeli canonici ma nascono da una lettura del Libro di Isaia dell’Antico Testamento, fatta dai Padri della Chiesa.

Ecco cosa dice il profeta: “il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone; ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende». Dai primi secoli della chiesa queste figure le troviamo in tutte le rappresentazioni della Natività. Forse non tutti sanno che a Mantova la più antica immagine del presepe si trova in Duomo sul fronte di un sarcofago paleocristiano (ne potete leggere qui).

L’immagine che ho utilizzato per il post di oggi viene sempre dal Duomo ma dalla Sagrestia. E’ un tondo di sapore mantegnesco che si trova tra nella volta di questo ambiente, tra girali vegetali, insieme ad altre scene della vita della Vergine Maria.

A me piace molto questo piccolo presepe: si vede la Madonna in adorazione del bambino, Giuseppe addormentato (ah.. gli uomini) e tra i due sbucano ancora una volta l’asino e il bue che scaldano con il loro fiato il piccolo Gesù Bambino. Non so come mai ma per me il presepe è sempre una grande emozione. Pensate voi come sono stato contento l’anno scorso quando, alla lotteria di Casa Andreasi, ho vinto uno splendido presepio in pasta  di pane, completo di tutto: la capanna con la sacra famiglia e l’asino e il bue, la stella cometa, gli angeli, i pastori e un piccolo ruscello scavalcato da un ponticello.

In queste sere mi sono fermato più volte a osservarlo, ascoltando una tradizionale canzone di Natale inglese che potete ascoltare qui .

Buon Natale a tutti i lettori di Mantovastoria e per chi volesse leggere le storie di Natale degli altri anni le trova qui di seguito.

Buon Natale aspettando Raffaello2020: il cinquecentenario della morte del genio di Urbino
– Buon Natale con la Natività di Caravaggio (in attesa di ritrovarla)
– Una natività di Tintoretto per un Buon Natale di creatività
– Buon Natale con le immagini della Natività dal duomo di Mantova