E’ vero che questo blog è legato a Mantova e alla sua storia ma alle passioni non si comanda e oggi si corre il Palio, a Siena, un’emozione unica per chi l’ha vissuta dal vivo almeno una volta (ne potete leggere qui). Eppure quello di Siena non è il più antico.
Basti pensare a cosa scrive Dante Alighieri nella Divina Commedia:
«Poi si rivolse, e parve di coloro
che corrono a Verona il drappo verde
per la campagna; e parve di costoro
quelli che vince, non colui che perde.»
(Inferno. Canto XV, vv. 121-124)
Dante passa per Verona e parla di questo palio che però non si corre più.
E poi c’è Ferrara che sul sito dichiara di essere il palio più antico del mondo (https://www.paliodiferrara.it) dove si corre a piedi (sia le putte che i putti), a cavallo e anche con le asine sul circuito di piazza Ariostea.
E Mantova? Anche qui sicuramente si correva ma all’epoca dei Gonzaga la città era una sorta di “motor valley”, quando i motor non c’erano ed erano i cavalli ad essere le “Formula 1” dell’epoca. Basta andare a Palazzo Te nella Sala dei Cavalli o anche a Palazzo d’Arco per rendersi conto di questo amore viscerale tra i mantovani e i destrieri.
Se Giulio Romano dipinge i cavalli preferiti del marchese Federico II, nella biblioteca dei Conti d’Arco troviamo un trattato sulle malattie degli equini, un vero manuale di veterinaria del quattrocento.
**ULTIMA ORA – Il palio di Provenzano del 2 luglio 2019 è stato vinto dalla contrada della Giraffa. Qui potete vedere la carriera dal sito de La Nazione.
Per approfondire
I cavalli mantovani correvano al Palio: da Palazzo Te a Siena per il palio della Madonna di Provenzano
Mantova e Siena: due città, una storia parallela