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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: Scuola Grande di San Rocco

San Rocco liberaci dalla peste: il 16 agosto si festeggia il santo che proteggeva dal flagello del medioevo

16 domenica Ago 2020

Posted by mantovastoria in Articoli

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Tag

cane, Conchiglia, Madonna del Terremoto, Mantova, pellegrino, San Rocco, Scuola Grande di San Rocco, simboli iconografici di San Rocco, Venezia

Oggi si festeggia San Rocco, uno dei santi più venerati nel Medioevo dove si invocava la sua protezione contro la peste. La sua storia è molto particolare: nativo di Montpellier arrivò in Italia in pellegrinaggio verso Roma dove dimostrò la sua capacità taumaturgica sanando molti ammalati di peste.
Al rientro verso la Francia fu colpito dalla pestilenza nei dintorni di Piacenza ma si salvò grazie anche all’aiuto di un cane che divenne poi uno dei suoi simboli iconografici insieme alla piaga della peste sulla gamba, al mantello, alla conchiglia e al bordone da pellegrino. Morì a Voghera tra il 15 e il 16 agosto del 1379 (?). Continua a leggere →

Una natività di Tintoretto per un Buon Natale di creatività

25 lunedì Dic 2017

Posted by mantovastoria in Curiosità

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Tag

creativita', Domenico Tintoretto, Nativita', Scuola Grande di San Rocco, Tintoretto, Venezia

La Natività è uno dei temi più frequentati dalla pittura e dimostra come la creatività degli artisti nasca proprio dall’avere dei vincoli e non dalla libertà assoluta.

Basti pensare al fatto che i personaggi del presepe non cambiano e quindi bisogna ogni volta inventarsi qualcosa di nuovo per raccontare la storia di due genitori, un bimbo un po ‘speciale, una stella, un asino un bue e a volte dei pastori.

Ecco perché oggi per Natale vi segnalo questa natività di Tintoretto che si trova al piano nobile della Scuola Grande di San Rocco a Venezia .

E’ un presepe con soppalco che il pittore utilizza per dare maggiore vivacità alla scena e creare un gioco tra sopra e sotto, a mia conoscenza, mai visto prima.

Sotto ci sono i pastori, i popolani nella Venezia del XVI secolo, i vecchi asini e bue che in tal caso non riscaldano il bambino con il loro fiato ma con il calore che ha fatto sì che nelle nostre campagne le storie si raccontassero nella stalla.

Sopra invece la Sacra famiglia in posizione decentrata e con Maria che mostra il bambino avvolto in fasce e viene illuminata dalla luce che entra dal tetto di questa capanna in rovina. 

E ‘un dipinto che emoziona.

Come scriveva la poetessa Wisława Szymborska

“Alla nascita di un bimbo

il mondo non è mai pronto”.

Tanti auguri di Buon Natale.

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