La Natività è uno dei temi più frequentati dalla pittura e dimostra come la creatività degli artisti nasca proprio dall’avere dei vincoli e non dalla libertà assoluta.
Basti pensare al fatto che i personaggi del presepe non cambiano e quindi bisogna ogni volta inventarsi qualcosa di nuovo per raccontare la storia di due genitori, un bimbo un po ‘speciale, una stella, un asino un bue e a volte dei pastori.
Ecco perché oggi per Natale vi segnalo questa natività di Tintoretto che si trova al piano nobile della Scuola Grande di San Rocco a Venezia .
E’ un presepe con soppalco che il pittore utilizza per dare maggiore vivacità alla scena e creare un gioco tra sopra e sotto, a mia conoscenza, mai visto prima.
Sotto ci sono i pastori, i popolani nella Venezia del XVI secolo, i vecchi asini e bue che in tal caso non riscaldano il bambino con il loro fiato ma con il calore che ha fatto sì che nelle nostre campagne le storie si raccontassero nella stalla.
Sopra invece la Sacra famiglia in posizione decentrata e con Maria che mostra il bambino avvolto in fasce e viene illuminata dalla luce che entra dal tetto di questa capanna in rovina.
E ‘un dipinto che emoziona.
Come scriveva la poetessa Wisława Szymborska
“Alla nascita di un bimbo
il mondo non è mai pronto”.
Tanti auguri di Buon Natale.