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Giulio Romano, Gli attributi del Sole, La mostra più sexy dell'anno, Lato B di Adone, Leda e il Cigno, Mantova, Palazzo Te, particolari lascivi, Pasifae e la vacca di legno, Selfie di Federico II

A Palazzo Te Giulio Romano interpreta i desideri del suo committente Federico II e ne racconta sulle pareti le vicende private attraverso le storie delle divinità del monte Olimpo. L’allievo di Raffaello spinge sull’acceleratore e in alcuni affreschi inserisce particolari lascivi o esplicitamente erotici. Qui siamo a Mantova e non a Roma e pertanto non arrivano i braghettoni a coprire le nudità. Senza dimenticare un piccolo Manneken pis da scovare negli scomparti che circondano il riquadro centrale della Camera di Amore e Psiche. Cosa ne dite di un percorso per scoprire 5 particolari lascivi a Palazzo Te…
Il selfie di Federico II – Nella Camera di Amore e Psiche il più famoso è l’autoritratto di Federico II che si fa rappresentare nelle vesti di Giove che giace con Olimpiade, moglie di Filippo il Macedone e madre di Alessandro Magno. Giove si sta trasformando in serpente ma si nota in modo evidente il suo membro virile. Il particolare è talmente esplicito che quando gli austriaci faranno eseguire delle incisioni della scena oscureranno il particolare. Sopra il riquadro c’è il nome del duca Federico II e nella vita privata del Gonzaga c’è un ulteriore riferimento alla storia: anche Federico II Gonzaga e la sua favorita Isabella Boschetti avranno un figlio e lo chiameranno Alessandro.
Leda e il Cigno – nel camerino delle grottesche che si trova all’uscita del camarone dei giganti sulla sinistra occorre guardare bene nelle decorazioni delle vele della volta. Con la porta alle spalle bisogna guardare sulla parete di fronte in alto a destra. Qui poco sopra la cornice c’è il piccolo particolare di una Leda con il cigno. Il volatile è avvinghiato alla ragazza in piedi e si scorge chiaramente il suo membro virile in posizione strategica. Dall’unione tra Leda e il cigno (sotto cui ci cela ancora una volta Giove) nasceranno due uova e due coppie di gemelli: Castore e Polluce ed Elena e Clitennestra.
Gli attributi del Sole – nella camera del Sole e della Luna c’è un famosissimo scorcio di Giulio Romano che fa vedere i carri dal basso. Il carro della Luna sta entrando e si vede in parte. Quello del sole invece sta uscendo e il vento solleva le vesti dell’auriga mettendo in evidenza i gioielli di famiglia. Se fossimo stati a Roma, come si diceva nell’introduzione, un paio di braghe o di boxer moderni sarebbero stati inevitabili.
Pasifae e la vacca di legno – sempre nella camera di Amore e Psiche troviamo il mito del minotauro. Qui in realtà non è tanto la rappresentazione ad essere oscena ma il fatto che si intuisca cosa avverrà poi. Sulla parete di fronte all’ingresso in alto a destra Giulio rappresenta Pasifae, moglie di Minosse, mentre sta entrando nella vacca di legno costruitale da Dedalo per accoppiarsi con il toro di Poseidone. Dall’unione nascerà il minotauro, mito che sarà richiamato da Paolo Pozzo quando nel ‘700 progettò il pavimento della sala decorato con il motivo dei labirinti.
Il lato b di Adone – sempre nella camera di Amore e Psiche sulla parete a sinistra dell’ingresso troviamo rappresentata una scena di triplice tradimento. I personaggi sono Venere, Marte e Adone. Venere tradisce il marito Vulcano con il dio Marte e tradisce il dio Marte con Adone. Qui siamo proprio nel momento in cui Marte scoperta la tresca viene trattenuto da Venere nel suo tentativo di inseguire Adone con un’enorme spada. Il particolare lascivo è proprio il lato B di Adone che viene rappresentato in una posizione da contorsionista con il sedere rivolto al pubblico quasi come se si trattasse di uno sberleffo.
Giacomo Cecchin
#Mantova2016
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