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Agnese Visconti, Bonifacio di Canossa, fantasmi, Fantasmi a Mantova, Ferdinando Carlo Gonzaga, James Chricton, Mantova è la Scozia, Passerino Bonacolsi, Spettri a Mantova

Forse non tutti sanno che Mantova è anche città di spettri e che il 31 dicembre allo scoccare del nuovo anno si possono ancora trovare in giro per la città (questa naturalmente è una mia idea, non suffragata da fatti concreti ma trattandosi di spiriti…). In realtà sappiamo bene che i fantasmi ce li creiamo da soli ma perché non provare a riscoprire quelle storie irrisolte che, se fossimo in Scozia, davvero sarebbero piene di mistero e di spiriti e richiamerebbero in città miriadi di turisti. Eccone allora almeno 5 che raccontano di delitti, esecuzioni e uccisioni (e non abbiamo preso in considerazione i fratricidi gonzagheschi)…
Bonifacio di Canossa (985-1052)
E’ il 6 maggio che durante una battuta di caccia a San Martino dell’Argine viene ucciso a tradimento Bonifacio di Canossa, il padre di Matilde. Il personaggio era un po’ sopra le righe e sicuramente non amato né dai mantovani che dalla chiesa (un prelato ebbe a dire delle ingenti donazioni di Matilde di Canossa che la figlia stava solo restituendo quanto rubato dal padre). Si trattò di un omicidio a sangue freddo mascherato da incidente di caccia ma con freccia avvelenata per essere sicuri del risultato. Certo Bonifacio non aveva previsto di andarsene in questo modo. Stava progettando un pellegrinaggio in Terra Santa e solo la morte glielo impedì.
Luoghi dove cercarlo: la Rotonda di San Lorenzo che costruì la figlia Matilde nelle forme che ricordano il Santo Sepolcro. In Santa Maria dei Voti dove oggi si trova murata la sua lapide sepolcrale.
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Passerino (1278-1328)
E’ la notte tra il 15 e il 16 agosto che Rinaldo Bonacolsi (ma per tutti Passerino) è ucciso durante il colpo di stato organizzato da Luigi Corradi da Gonzaga con il supporto di Cangrande Della Scala. Una morte violenta quella del capitano del popolo di Mantova e vicario ambientale che pone fine al potere della famiglia Bonacolsi su Mantova. Il corpo di Passerino subì una sorte bizzarra: imbalsamato fu conservato dai Gonzaga come portafortuna, esposto nel museo naturalistico di corte su un ippopotamo impagliato. Fu una delle ultime duchesse a liberarsi di questo ingombrante “soprammobile” buttandolo, come vuole una tradizione, nel lago.
Luoghi dove cercarlo: Palazzo Bonacolsi (attuale palazzo Castiglioni in piazza Sordello), Palazzo Ducale (in particolare la Magna Domus e il Palazzo del Capitano del Popolo dove visse e l’appartamento delle metamorfosi, museo naturalistico dove era conservato il corpo).
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Agnese Visconti (1363-1391)
E’ il 7 febbraio del 1391 quando Agnese Visconti viene decapitata nell’angolo dell’attuale Piazza Pallone. E’ la prima moglie di Francesco I Gonzaga che volendosene liberare per motivi politici la accusa di tradimento. Senza la protezione dei Visconti (suo padre era stato spodestato dal nipote e Milano pertanto non era favorevole a Agnese) e al termine di un processo con la fine già scritta Agnese viene decapitata mentre l’amante viene impiccato poco lontano. Lascia una figlia chiamata con il nome della suocera Alda. L’eliminazione di Agnese non impedì a Gian Galeazzo Visconti di provare a conquistare Mantova deviando il corso del Mincio con la costruzione del ponte visconteo a Valeggio sul Mincio.
Luoghi dove cercarla: Piazza Pallone da provare soprattutto nelle notti nebbiose e senza luna. Per approfondire clicca su questo link
James Crichton (1560-1582)
E’ il 3 luglio, una tipica sera mantovana di afa e calore, quando l’Ammirabile Critonio (così veniva chiamato lo scozzese) viene ucciso per un diverbio che ricorda molto quello dei Promessi Sposi che portò alla conversione di Fra’ Cristoforo. Non si sa bene come andò ma quella sera si trovarono a incontrarsi sullo stesso lato della strada James Cricthon e Vincenzo Gonzaga accompagnato da un suo cortigiano. Dopo uno scontro spalla a spalla, escono le spade e restano sul terreno l’accompagnatore di Vincenzo e lo scozzese, oggi sepolto in San Simone e San Giuda dove una lapide lo ricorda. Chissà come andò davvero ma certo a Vincenzo, l’erede designato al ducato, non andava giù l’ammirazione del padre Guglielmo per Crichton che parlava almeno 10 lingue, aveva una cultura sterminata e successo con le donne.
Luoghi dove cercarlo: la chiesa di San Simone e San Giuda e soprattutto i vicoli e le vie limitrofe dove avvenne il fatale duello.
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Ferdinando Carlo (1652-1708)
E’ il 5 luglio quando Ferdinando Carlo, l’ultimo duca di Mantova, muore a Padova. Una morte con l’aiutino perché probabilmente morì avvelenato da qualcuno che voleva sottrargli quanto rimasto dall’eredità del ducato gonzaghesco. Nonostante sia stato quello che governò più a lungo Mantova tra i membri della famiglia Gonzaga, Ferdinando non brillò per acume politico, sbagliò alleanze e amicizie e per questo fu esiliato da Mantova nel 1707 dichiarato fellone dall’imperatore. Ma perché direte voi cercarne lo spirito a Mantova visto che fu sepolto a Padova? La chiesa in realtà fu demolita agli inizi del ‘900 e un lontano parente dei Gonzaga di Vescovato riuscì a recuperare solo il cranio dell’antenato. Il teschio di Ferdinando rimase ai Gonzaga di Vescovato fino a quando Gianfrancesco Gonzaga nel 1999 decise di riportarlo a Mantova per farlo seppellire in Santa Barbara dove tuttora si trova.
Luogo dove cercarlo: in Santa Barbara dove alla fine è stato sepolto, almeno in parte, e in Palazzo ducale dove abitò a lungo e che lasciò come ultimo duca.
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Giacomo Cecchin
#Mantova2016
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