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Oggi è la festa di San Bernardino da Siena, il santo patrono dei giornalisti tra gli altri, ma soprattutto un personaggio fondamentale nella storia dei predicatori francescani. Le prediche di Bernardino duravano circa 8 ore eppure erano tra gli eventi più apprezzati dai cittadini visto che il santo era un esperto dell’omiletica ovvero dell’arte della predicazione. Bernardino sapeva divertire, spaventare, confortare, emozionare, insegnare: tutti elementi che anche oggi dovremmo ritrovare tra chi ha il ruolo di tenere discorsi in pubblico. Il santo diceva spesso che occorreva parlare chiarozzo, chiarozzo. Eccovi allora 5 storie su San Bernardino a Mantova (il santo venne nel 1418 e nel 1420) e una curiosità sulla forma dell’aureola.

Santa Maria delle Grazie – Bernardino a Mantova dorme al convento francescano di Santa Maria delle Grazie e proprio a questo luogo è legato un miracolo lacustre. Capita che i confratelli di Bernardino al mattino trovino il futuro santo ancora addormentato e decidano di non svegliarlo. I fraticelli sfruttano il passaggio di un barcaiolo per arrivare a Mantova. Quando Bernardino si sveglia vede che non ci sono barche o altro che lo possano trasportare in città in tempo per la predica e allora compie il miracolo: mette il suo mantello sul lago e lo usa come zattera (o tavola da surf potremmo immaginare) riuscendo ad arrivare a Mantova per la predicazione.

Chiesa di San Francesco – la chiesa di San Francesco è il luogo francescano più importante di Mantova. I frati decidono di costruire il loro convento proprio sulle rive del Rio, in prossimità del lago e su una strada di grande passaggio: così possono esercitare la loro funzione di predicazione e di conversione in un punto tra i più frequentati della città. Qui i Gonzaga sceglieranno di costruire la loro cappella sepolcrale dedicata a San Ludovico da Tolosa, un santo francescano. E qui c’era un quadro raffigurante San Bernardino da Siena dipinto da Andrea Mantegna e dai suoi allievi. Oggi quest’opera è convervata alla Pinacoteca di Brera e vi si vede il santo in saio francescano con in mano il famoso sole di San Bernardino.

Il sole di Bernardino – da esperto predicatore Bernardino capisce che deve utilizzare immagini evocative per conquistare l’attenzione dei fedeli ma anche che un’immagine reale rafforzerebbe l’efficacia delle sue parole. Ecco da dove deriva il famoso sole che il santo mostrava alla folla su una tavoletta al termine delle sue omelie. Il simbolo ha al centro del disco solare il trigramma in caratteri gotici JHS, Jesus Hominum Salvator. Prolungando la lettera centrale  si viene a creare una croce. Il simbolo significa quindi: con la sua morte in croce Gesù è il Salvatore degli uomini ed è perciò il sole dell’anima. Uno di questi soli che risale alla predicazione di Bernardino lo si può trovare su un cippo angolare di un palazzo di vicolo della Mainolda.

Santa Paola e l’Osservanza – il monastero di Santa Paola fu costruito per volere di Paola Malatesta Gonzaga, sposa di Gianfrancesco che diventerà il primo marchese di Mantova. Questo convento ospiterà le Clarisse e numerose tra le donne di casa Gonzaga si faranno suore proprio qui. Sarà proprio Paola Malatesta, che aveva conosciuto Bernardino da Siena a Mantova nel 1418, a portare il monastero ad applicare la riforma dell’Osservanza, promossa dal santo senese. Santa Paola era uno dei conventi più importanti di Mantova e proprio per questo qui furono sepolti molti dei Gonzaga tra cui ricordiamo ad esempio Isabella d’Este.

Le piazze e le prediche dei due Bernardino – Bernardino predicava nelle piazze più importanti della città (c’è uno splendido quadro a Siena che raffigura una predica del santo in piazza del Campo con una tenda a separare gli uomini dalle donne). Dobbiamo pensare pertanto che il santo tenesse le sue omelie non solo nelle chiese come quella di San Francesco ma anche davanti alla Cattedrale in quella che al tempo si chiamava piazza San Pietro (l’attuale piazza Sordello). E proprio qui un altro francescano dallo stesso nome, Bernardino da Feltre, fu impegnato in una disputa con il domenicano Vincenzo Bandello sull’Immacolata Concezione di Maria (con i fondi raccolti durante l’evento si costruì Santa Maria dei Voti, il santuario mariano del Duomo che i mantovani meglio conoscono come l’Incoronata).

L’aureola quadrata: santo subito – Un’ultima curiosità sulla forma dell’aureola di Bernardino in alcuni quadri a lui dedicati. Bernardino da Siena era uno di quei frati che era già considerato santo prima della sua morte (la sua canonizzazione sarà infatti rapidissima, visto che passeranno solo 6 anni dalla morte avvenuta nel 1444). In alcuni quadri pertanto che raffigurano Bernardino quando era ancora in vita o prima della canonizzazione la testa del frate è circondata da un’aureola quadrata. La forma quadrata, che sta a indicare la terra in contrapposizione al nimbo circolare che invece identifica il cielo, era riservata proprio a coloro che avevano già fama di santità in vita e che non erano ancora stati canonizzati ufficifialmente dopo la loro morte.

Per approfondire in biblioteca sulle prediche di Bernardino
Pescatori di uomini: predicatori e piazze alla fine del Medioevo di Maria Giuseppina Muzzarelli

Per approfondire su questo blog
San Bernardino: tra prediche, pubblicitari e un miracolo lacustre
5 cose da sapere su Mantova e sui mantovani: la serie di articoli su Mantova e dintorni

Sul sito della Treccani
San Bernardino da Siena