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“Non tutti i francesi sono ladri, ma Bonaparte sì”. Questa battuta funziona anche per Mantova che ha visto il passaggio di Napoleone e la partenza per la Francia della Madonna della Vittoria di Mantegna (oggi al Louvre) e del Sant’Antonio Abate di Paolo Veronese (oggi a Caen). Tra l’altro quest’anno cadono i 250 anni dalla nascita dell’imperatore e allora, dimentichiamoci un attimo dei furti, e riscopriamo 5 luoghi napoleonici nella nostra città. E’ il tema della pagina Mantovagando sull’ultimo numero della rivista MCG (qui potete sfogliare tutto il numero).
Qui trovate le uscite precedenti:

14. 5 anni da dimenticare a Mantova – MCG di agosto-settembre 2019
13. 5 anni da ricordare a Mantova – MCG di giugno-luglio 2019
12. Un safari a Palazzo Te – MCG di aprile-maggio 2019
11. Le torri del profilo di Mantova – MCG di febbraio-marzo 2019
10. Come scegliere il santo giusto a Mantova – MCG di dicembre/gennaio2019
9. Spettri a Mantova che, a volte, sembra la Scozia – MCG di ottobre/novembre 2018
8. 5 curiosità che non conoscevi su Palazzo Te – MCG di agosto/settembre 2018
7. Le particolarità di Palazzo Ducale – MCG di giugno/luglio 2018
6. Una Camera con Vista – MCG di aprile/maggio 2018
5. 5 Gonzaga da non dimenticare – MCG di febbraio/marzo 2018
4. 5 donne dei Gonzaga – MCG di dicembre/gennaio 2018
3. I libri da sfogliare dopo essere venuti a Mantova – MCG di ottobre/novembre 2017
2. I libri da leggere prima di venire a Mantova – MCG di agosto/settembre 2017
1. 5 passaggi segreti da scoprire a Mantova – MCG di giugno/luglio 2017

Ecco qui anche i testi e le foto.
Napoleone a Mantova: 5 luoghi da ricordare (o dimenticare)
 un rapporto di amore e odio che non accenna a diminuire. Soprattutto in questo 2019 dove si ricordano i 250 anni dalla nascita. Infatti all’entusiasmo per il liberatore dal giogo austriaco si sostituì ben presto la disillusione per l’arrivo di un nuovo padrone che non solo bombardò pesantemente la città (l’ho grigliata scrisse il futuro imperatore a Giuseppina) ma portò via opere d’arte e chiuse il monastero di San Benedetto in Polirone (forse la perdita più grande per la provincia). Vi proponiamo allora 5 luoghi napoleonici da riscoprire a Mantova e dintorni. Eccovi la mia personale scelta.

APPARTAMENTO DELL’IMPERATRICE – È uno dei luoghi più particolari di Palazzo ducale perché ancora interamente arredato. Realizzato all’interno della Magna Domus nel 1778 da Paolo Pozzo per Beatrice d’Este, moglie di Ferdinando d’Austria (è lei l’imperatrice), fu rinnovato nel 1812 con mobili in stile impero per Eugenio Beauharnais. E’ ancora oggi molto suggestivo percorrere queste sale con il parquet, la tappezzeria in stile impero e soprattutto un piccolo bagno con vasca marmorea che non sfigurerebbe nemmeno nelle case attuali.

 

 

PIAZZA VIRGILIANA – La piazza fu fortemente voluta dal generale napoleonico Miollis per celebrare la classicità e soprattutto Virgilio. Qui c’era l’antica ancona di S.Agnese uno dei tanti porti di Mantova e quello più importante insieme a Porto Catena. Il riempimento dell’Ancona creò la piazza attuale dove i francesi posero su una colonna un busto di Virgilio.

SAN MAURIZIO –La chiesa di San Maurizio, in via Chiassi, divenne San Napoleone. Pur essendo un notorio mangiapreti l’imperatore ad un certo punto si accorse che mancava un santo con il suo nome e allora a Napoli sbucò un martire chiamato, ma guarda un po’, Napolione. La festa a lui dedicata fu fissata al 15 di agosto compleanno del grande corso, in coesistenza con la festa dell’Assunta. Sulla facciata di San Maurizio, nella lapide nera dedicatoria si intravede ancora il titolo San Napoleone.

 

 

SAN BENEDETTO IN POLIRONE – Un monastero con oltre settecento anni di storia chiuso in quattro e quattr’otto da Napoleone. E’ del 1797 la soppressione dell’abbazia che era chiamata la Cluny italiana e che portò alla perdita di opere d’arte e alla dispersione della famosa biblioteca con i codici che furono distribuiti tra Parigi e la Teresiana di Mantova o bruciati dai soldati per scaldarsi. Tuttavia ancora oggi è possibile rendersi conto della grandezza passata del monastero che vide anche passare Lutero e forse fu tra le cause, per la grande ricchezza dei suoi apparati, della sua idea di riformare la chiesa.

FORTE DI PIETOLE – È l’opera napoleonica più incredibile a Mantova. Il Forte di Pietole occupa circa 33 ettari di superficie e fu costruito a protezione della diga di Pietole, la cui chiusura consentiva di allagare l’area dell’invaso dell’antico lago del Paiolo. Mantova tornava ad essere un’isola imprendibile, circondata da un fossato naturale che la cingeva da tutti i lati. Il forte fu solo iniziato da Napoleone e completato dagli austriaci ma le parti che restano della fortificazione francese sono assolutamente da non perdere per il fascino e l’eleganza che traspaiono da un’architettura militare che non dimenticava il gusto del bello.