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Niccolò Machiavelli - particolareIn questi giorni difficili dove fare tutto è difficile e dove è difficile trovare un appiglio per uscire da questo stato di abulia, io provo a fare come Niccolò Machiavelli, in esilio nella villa di famiglia dell’Albergaccio, a Sant’Andrea in Percussina, a circa venti chilometri da Firenze.
Il segretario fiorentino racconta le sue giornate in una famosa lettera all’amico Francesco Vettori (trovate qui il testo integrale) dove si parla di “Trarre il cervello di muffa”, di passeggiate, di partite a carte, di imprecazioni, di una vita quotidiana poco interessante per chi era stato al centro della politica di Firenze.
E poi Machiavelli descrive la fine della sua giornata, la parte che più mi interessa da lettore. Ecco cosa scrive Niccolò:
“Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro”.
In queste sere sto leggendo di storia e di storie per alcuni progetti che sto portando avanti. Forse rispetto a Machiavelli non sono “rivestito condecentemente” e “quelli non mi rispondono” ma è solo questione di allenamento.
E in ogni caso è vero quello che dice il buon Niccolò: e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro”.
Buona lettura e letture.
Giacomo Cecchin

Di Machiavelli si parla in questo post dedicato alla trilogia medicea di Marcello Simonetta (e anche qui in questo bel libro, sempre di Marcello, dedicato alla figura del segretario)  e si parlerà ancora di più in un bellissimo libro che uscirà a breve e che spero di presentare a Mantova insieme all’autore.