
Quando si cammina per Mantova bisognerebbe abituarsi a guardare in alto perché la città è ricca di particolari da scoprire.
Nella cinquina numero 18 del libro Mantova, 5 cose che so di lei, troviamo un po’ di spunti da applicare durante la prossima passeggiata in città.
Alcuni di questi particolari riguardano proprio le prigioni e le torture medievali.
Ve ne regaliamo due: la gabbia che troviamo a una trentina di metri d’altezza sulla facciata dell’omonima torre e gli anelli di ferro cui venivano appesi i condannati per la tortura dei cosiddetti tratti di corda. Li troviamo ancora oggi appesi sotto l’arcone dell’Arengario.
Alzare gli occhi è uno dei modi più semplici per meravigliarsi in una città come Mantova.
Per approfondire:
– La libertà della Torre della Gabbia: un documentario apre il Mantova Film Fest 2018
– 5 particolari da osservare a Mantova passeggiando con il naso all’insù
– 5 torri tra sale, zucchero e gabbie
– 5 carceri storiche a Mantova tra Gonzaga, Austriaci e conventi
– Il supplizio della Gabbia Sospesa su wikipedia