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Lungolago, passaggi segreti, passaggi segreti urbani, Piazza Alberti, Piazza Broletto, Piazza Canonica di San Pietro, Piazza Erbe, Piazza Mantegna, Piazza Sermide, Piazza Sordello, Piazza Viterbi, Via Bertani, Via Giustiziati

In una città ci sono scorciatoie che conoscono solo gli abitanti e a volte neanche loro. Se fossimo a Lione li chiamerebbero traboules, per i mantovani invece sono passaggi segreti urbani che ti consentono di passare da una piazza all’altra, da una via a un vicolo a volte anche attraversando una chiesa. Eccone 5 tra quelli che mi piace di più percorrere ma ce ne sono molti altri, basta avere voglia di scoprirli. E voi? Li usate mai?

Da piazza Mantegna a piazza Alberti – è un passaggio che collega le due piazze passando sotto l’atrio della basilica di S.Andrea. Basta salire la scalinata e prendere subito a sinistra. Un portone sempre aperto conduce attraverso un passaggio coperto tra la facciata rinascimentale e il campanile gotico al muro dell’ex monastero benedettino demolito dai Gonzaga. Dall’antico portale a sesto acuto si arriva sotto l’unico lato rimasto dell’antico chiostro e direttamente in piazza Alberti. Due curiosità: nel passaggio coperto si vede la base del campanile gotico quattrocentesco mentre sul lato della basilica e prima dell’ingresso dell’ex monastero la finestra tonda è quella della cappella sepolcrale di Andrea Mantegna.

Da piazza Sordello a piazza Canonica di San Pietro – è una scorciatoia che passa attraverso la cattedrale di San Pietro e collega piazza Sordello al luogo dove si trova la canonica del duomo. Basta entrare in chiesa e prendere dalla navata sinistra il corridoio che conduce al santuario di santa Maria dei Voti o dell’Incoronata. Prima degli scalini che conducono alla cappella si entra dalla porta sulla destra e attraverso un atrio dove si trova la statua di San Giovanni Nepomuceno e alcuni altri piccoli ambienti si sbuca davanti all’ingresso della canonica. Da qui si ha una vista dell’abside e della cupola ottagonale del duomo e del retro della casa di Rigoletto. Una curiosità: sempre in Duomo si trova un ulteriore passaggio all’interno della cappella del Santissimo Sacramento ma lascio a voi la scoperta.

Da via Bertani a piazza Sermide – quando ci fu la ristrutturazione dell’edificio conventuale nei pressi dell’antico ghetto ebraico fu prevista una servitù di passaggio diurna che da via Bertani conduceva a piazza Sermide passando attraverso i cortili del nuovo condominio. Dalla porta sempre aperta si finisce al centro dell’ex ghetto di Mantova e da lì in via Dottrina Cristiana che con triste ironia tagliava proprio la zona dove abitavano gli Ebrei e chiudeva l’”insula” dei Gesuiti formata dalla casa conventuale che occupava l’area dove oggi troviamo il liceo classico Virgilio, la Biblioteca Teresiana, l’Archivio di Stato e l’ex chiesa della Santa Trinità.

Da piazza Viterbi al lungolago – la piccola piazzetta che si apre sul fianco del Teatro Bibiena sembra una piazza chiusa eppure nell’angolo a destra in fondo si apre un vicolo che pochi conoscono, vicolo Varrone, che arriva fino in vicolo dogana e da lì sbuca, attraverso un varco delle mura, nel parcheggio sul lungolago. La piazza prende il nome da un eroe della prima guerra mondiale, Adolfo Viterbi, caduto sul Piave nel 1917 mentre anticamente era chiamata piazza Arche (nome che oggi invece è assegnato all’ex piazza Teatro Vecchio di fronte all’Osteria della Fragoletta.

Da piazza Erbe a piazza Broletto o a via Giustiziati – due passaggi chiusi per terremoto ma che i mantovani utilizzavano molto spesso e di cui sentiamo tutti la mancanza. Per passare da piazza Erbe a piazza Broletto si attraversava il cortile del palazzo del Podestà, da tutti conosciuto per il sottoportico dei lattonai dove uno scalone coperto conduce al piano nobile dell’edificio. Si sbuca di fianco alla statua di Virgilio e al voltone dell’Arengario direttamente in piazza Broletto. Per chi invece voleva tagliare dalla piazza del mercato verso via Giustiziati bastava attraversare il cancello alla fine del portico che fronteggia palazzo della Ragione e da qui attraverso spazi ricavati durante la ristrutturazione del palazzo del Podestà si arrivava proprio in via Giustiziati.
I Giardini Valentini sono una scorciatoia per andare da Corso Vittorio Emanuele a via Chiassi.
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