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Garibaldi, Lungorio, Mantova2016, Piazza d'Arco, Piazza Dante, Piazza dei mille, Piazza Sordello, Piazza Virgiliana

A Mantova ci sono piazze nate dalla storia come quelle comunali o create dal caso come gli slarghi creati dalle demolizioni di chiese, dalla retorica del potere o da semplici dimenticanze. Per le prime pensiamo a piazza Broletto e a piazza Erbe, sempre molto frequentate e storicamente cuore della città, per il secondo tipo invece (che si vivono meno, utilizzate come luogo di transito e di passaggio e non come luogo di sosta) ne propongo 5 da esplorare. Naturalmente per voi la scelta potrebbe essere diversa. Cosa ne dite?
Piazza Sordello – è uno slargo creato ad hoc dai Gonzaga come palcoscenico del loro potere. La piazza si chiamava in origine Piazza grande di San Pietro, aveva dimensioni minori ed era in parte occupata da una chiesa e da un quartiere medievale. I Gonzaga decidono di farne un luogo monumentale come proscenio al Palazzo ducale e sagrato della cattedrale dedicata a San Pietro, di cui rinnovano la facciata in stile gotico. In lieve pendenza, tutta pavimentata a sassi di fiume è affollata solo in occasione di manifestazioni o per il mercato mentre i mantovani preferiscono altri luoghi più a misura d’uomo e meno legati al potere degli antichi padroni.
Piazza Virgiliana – in quella zona c’era l’ancona di S. Agnese, uno dei tanti porticcioli che punteggiavano le rive dei laghi. Sarà Napoleone a decidere di creare uno spazio per le feste pubbliche aprendo la piazza attuale e dedicandola a Virgilio. Il monumento risale al ventennio fascista e non è molto amato dai mantovani. Piazza Virgiliana fino agli inizi del ‘900 era anche un luogo di spettacolo con la sua piccola arena che si trovava proprio dietro la statua di Virgilio e che appare pittoresca e frequentata nelle foto in bianco e nero degli archivi cittadini. Demolita non si sa perché ha tolto vivacità e atmosfera al giardino.
Piazza d’Arco – anche questa piazza non era così grande e aveva più carattere rispetto alla attuale destinazione a parcheggio. Il suo nome non era neanche quello che oggi la lega al Palazzo dei Conti d’Arco la cui facciata le fa da contraltare. Era infatti divisa in due parti: piazza Maddalena e Piazza S.Ambrogio che prendeva il nome dalla chiesa omonima demolita nel 1786. La scomparsa dell’edificio sacro ha tolto carattere ad una struttura che ripete in piccolo quella di Piazza Sordello: il palazzo del potere e la chiesa che si contendono uno spazio a metà tra il sagrato e il palcoscenico.
Piazza Dante – Questa piccola piazza era un tempo più piccola ed era chiamata piazza del popolo per la chiesa di Santa Maria del Popolo che insisteva sul luogo e che sarà demolita nel 1891. Tre anni dopo arriverà la statua dedicata a Dante Alighieri che attualmente le dà il nome e osserva corrucciata il Palazzo degli Studi, antico collegio gesuitico. Alla fine dell’800, nella Mantova finalmente italiana (1866), la toponomastica cambia per far dimenticare il passato e la dominazione austriaca portando ad una italianizzazione che vede tra l’altro Piazza grande di San Pietro diventare l’attuale piazza Sordello.
Piazza dei Mille – una piazza giardino con al centro la statua di Giuseppe Garibaldi. L’eroe dei due mondi ha viaggiato spesso e anche il suo monumento mantovano non è da meno: arriva nella sua collocazione attuale da quella che oggi si chiama Piazza Martiri di Belfiore, vicino al Lungorio e alle Poste centrali. Garibaldi approda in quella che era chiamata la piazza della Fiera perché ci si teneva il mercato del bestiame. Anche il nome attuale non è quello originale: fino al 1951 si chiamava piazza Garibaldi ma forse, visto che Giuseppe dava già il nome al corso (dal 1867), si pensò di intitolare il luogo alla spedizione dei Mille. La piazza sistemata a giardino si trova in uno dei quartieri più caratteristici e movimentati della città con una vocazione artistica ancora tutta da scoprire.
Giacomo Cecchin
#Mantova2016
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