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Basilica di Santa Barbara, Ghetto ebraico, Mantova e Shakespeare, Palazzina di caccia di Bosco della Fontana, Palazzo Te, Shakespeare in Italia, Teatro all’antica di Sabbioneta

Ma davvero Shakespeare è stato in Italia? Le citazioni e l’ambientazione italiane di molte delle sue opere giustificano questa ipotesi? Probabilmente no ma l’idea che il Bardo abbia viaggiato nel nostro Paese è troppo bella per non immaginare quali luoghi avrebbe visitato se fosse passato per Mantova. Quale sarebbe l’anno perfetto? Proviamo a pensare al 1599 quando William aveva 35 anni e magari voglia di cambiare aria per trovare nuovi stimoli. A Mantova c’è il duca Vincenzo I Gonzaga. Eccovi i 5 luoghi dove secondo me avreste potuto incontrare William nel suo pellegrinaggio padano.
Basilica di Santa Barbara – la basilica palatina fatta costruire da Guglielmo Gonzaga è perfetta per un commediante. Chi entra infatti vede l’altare posto in alto, come un palcoscenico, con una scalinata a semicerchio che si rastrema verso la fine e due “cube”, lanternoni quadrangolari che fanno entrare una luce molto teatrale all’interno del tempio. Si aggiunga una sonorità incredibile e non si può non pensare che qui Will avrebbe potuto trovarsi perfettamente a suo agio. Location perfetta per il funerale di Ofelia.
Palazzina di caccia di Bosco della Fontana – E’ Vincenzo a farsi costruire la palazzina di caccia al Bosco della Fontana (Marmirolo) da parte di Antonio Maria Viani. Al centro della foresta un castelletto completo di fossato ma che racconta di lontano una funzione fatta di feste, banchetti e caccie più che di battaglie e assedi. Il bosco che lo circonda invita all’esplorazione, alla passeggiata, alle rappresentazioni teatrali all’aperto che tanto piacevano a William.
Location perfetta per Sogno di una notte di mezza estate.
Palazzo Te – Giulio Romano è citato da Shakespeare che lo definisce “that rare italian master” (Racconto d’Inverno) e allora come non pensare ad una visita mantovana a Palazzo Te. Una villa suburbana che emerge oniricamente dai canneti del lago, un cortile d’onore fatto per essere trasformato in un palcoscenico illuminato dalle torce e il camarone dei giganti che è pura scenografia in movimento a raccontare una storia che capovolge ogni punto di vista: Shakespeare ne sarebbe stato conquistato.
Location adatta a Molto Rumor per Nulla.
Ghetto ebraico – il ghetto ebraico a Mantova nasce nel 1610 con il duca Vincenzo e raccoglie una cultura incredibile di storie, personaggi, ricette intrecciata a doppio filo con la famiglia Gonzaga. Già presenti in quella zona prima della costituzione del ghetto usurai, stampatori, medici gli ebrei mantovani rappresentano un filone fondamentale della cultura padana come per la città di Ferrara o quella di Milano (comunità figlia di quella mantovana). Senza dimenticare tutte le comunità della bassa mantovana con le loro sinagoghe (vedi quella ancora utilizzata di Sabbioneta) e i loro cimiteri. William avrebbe potuto trarne spunto per il suo Shylock. Location perfetta per il Mercante di Venezia.
Teatro all’antica di Sabbioneta – la trasferta a Sabbioneta sarebbe stata d’obbligo per William Shakespeare soprattutto come impresario teatrale. Il Teatro all’antica di Vincenzo Scamozzi lo avrebbe colpito profondamente per la sua struttura moderna (foyer, tribuna, platea e scena fissa) e per il suo essere solamente teatro e non, come anche all’olimpico di Vicenza o al teatro Farnese di Parma, spazio ricavato all’interno di un edificio preesistente. Visti i rimandi a Roma negli affreschi, nelle statue e nella scritta che ne marca l’architrave (Roma Quanta Fuit Ipsa Ruina Docet) sarebbe la location perfetta per il Giulio Cesare.
#Mantova2016
Giacomo Cecchin
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