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Basilica di Santa Barbara, Cappella Boschetti, Cappella del Redentore, Cappella di Vincenzo Gonzaga, Longino, Madonna della Vittoria, Museo di San Sebastiano, Palazzo di San Sebastiano, San Longino

A Mantova nella settimana santa il centro della devozione popolare sono i Sacri Vasi ma non dobbiamo dimenticare chi secondo la tradizione portò la reliquia a Mantova: San Longino, il soldato romano che ferì Cristo al costato e si convertì. Longino arriva a Mantova dove viene martirizzato probabilmente nei pressi del Gradaro (pensate anche ai nomi delle vie della zona tra cui troviamo via Cappadocia) e riesce a nascondere la reliquia che viene scoperta nell’804, nascosta e riscoperta nel 1048. Questo soldato romano che a Mantova è ricordato anche dal vicolo nei pressi di S.Andrea è sepolto nella cappella Boschetti all’interno della basilica (la terza sulla destra). Un santo importante tanto da essere rappresentato in San Pietro a Roma in una delle quattro statue poste alla base dei pilastri che reggono la cupola di Michelangelo. A Mantova ci sono molte immagini di Longino ma eccone almeno 5 da riscoprire in questi giorni pasquali tra cavalieri, basiliche e cappelle private.
Cappella Boschetti in S.Andrea
La terza cappella grande sulla destra in S.Andrea è la cappella Boschetti e oltre a conservare il corpo di Longino presenta due immagini del soldato romano. La prima è nell’affresco sulla destra dove è rappresentata la crocifissione. Longino in divisa è inginocchiato all’estrema sinistra in basso con una coppa in mano dove raccoglie il sangue del Cristo insieme agli angeli che portano altrettanti calici. Ma il soldato romano è rappresentato anche all’interno della pala d’altare (una copia dell’originale di Giulio Romano oggi al Louvre). Qui Longino è in piedi a sinistra con la lancia e uno dei sacri vasi mentre osserva fuori dal quadro la seconda inventio della reliquia, momento rappresentato nell’affresco di sinistra della cappella (ultima notazione: la tomba di Longino è quella sulla sinistra, mentre l’altra appartiene a San Gregorio Nazianzeno).
Cappella del Redentore in S.Andrea
Longino è rappresentato anche in un’altra cappella sempre all’interno della Basilica di S.Andrea. E’ la cappella dei cavalieri dell’ordine del Redentore (la seconda grande sulla sinistra) perché da qui si ha accesso alla sagrestia dell’ordine cavalleresco fondato dal duca Vincenzo I Gonzaga. La statua di Longino la si scorge in alto a sinistra sempre con l’attributo della lancia (mentre a destra è rappresentato S.Andrea il titolare della Basilica). La splendida ancona lignea, opera di Giovan Battista Viani è completata da due tele dell’Andreasino con l’Annunciazione.
Basilica di Santa Barbara
Anche nella Basilica palatina di Santa Barbara si ricorda Longino con una statua. La si trova all’interno della navata in una delle nicchie. Il santo ha il classico attributo della lancia e la statua ricorda anche se con dimensioni minori e qualità assolutamente non paragonabili quella della Basilica di San Pietro a Roma. Longino trova posto all’interno della Basilica palatina dove era conservata anche una parte della reliquia del santissimo sangue, in una cappellina, vero e proprio sancta sanctorum, che si trova di fianco al presbiterio sopraelevato sulla destra guardando il fondo della chiesa.
Cappella dell’appartamento di Vincenzo Gonzaga in Palazzo Ducale
All’interno dell’appartamento di Vincenzo Gonzaga in Palazzo ducale si trova una piccola cappellina decorata da una pala d’altare attribuita Teodoro Ghisi. L’attuale collocazione non è quella originale della pala che secondo alcuni autori dovrebbe provenire dalla cappella detta del Bertani all’interno del Castello di San Giorgio. Ma quello che qui ci interessa è la figura di Longino (che presenta analogie con quella dipinta da Giulio Romano nella cappella Boschetti) che tiene la lancia e regge con l’altra mano uno dei sacri vasi. L’immagine della tela è completata dal crocifisso e da una Santa Maddalena.
Calco della Madonna della Vittoria nel Museo di San Sebastiano
Purtroppo il titolo di questa voce avrebbe dovuto essere Madonna della Vittoria di Mantegna nell’omonima chiesa. E invece Napoleone portò il dipinto al Louvre e a noi non rimane che una tempera su carta da lucido della pala conservata all’interno del Museo di San Sebastiano. Questa copia dalla Madonna della Vittoria è realizzata nel 1797 quando ancora l’opera era a Mantova, probabilmente da Antonio Ruggeri. Tra i santi rappresentati ai lati del trono della vergine troviamo ai due estremi partendo da sinistra San Michele Arcangelo e S.Giorgio, mentre in secondo piano appaiono S.Andrea e sulla destra il nostro San Longino con una lunga lancia rossa simbolo della passione e ricordo di quella con cui ferì Cristo al costato.
Giacomo Cecchin
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