Oggi 7 dicembre è sant’Ambrogio, il patrono di Milano. E’ tradizionalmente il giorno della prima del Teatro alla Scala, quest’anno dirottata in diretta TV causa emergenza sanitaria.
C’era anche a Mantova una chiesa di Sant’Ambrogio che non c’è più, perché soppressa e demolita da Giuseppe II d’Austria nel 1776*. Era nell’attuale piazza d’Arco e ne ricorda la presenza il vicolo che conduce da vicolo dell’Arco alla piazza, sbucando di fianco al ristorante Il Cigno. La si vede la chiesa nelle antiche mappe delle parrocchie del Catasto Teresiano e chissà se aveva davvero in antico una forma che ricordasse il Santo Sepolcro di Gerusalemme.Ne parla mons. Roberto Brunelli nel suo libro La Diocesi di Mantova (Editrice La Scuola – 1986). Dopo aver accennato alla fondazione della Basilica di Sant’Andrea (1057) don Brunelli parla dei pellegrini e cita la chiesa di Sant’Ambrogio. Ecco il testo:
“E proprio i pellegrinaggi (per la reliquia dei Sacri Vasi n.d.r.) orientarono le fabbriche successive: a parte l’ospizio passato poi alle dipendenze del Polirone, pare su impulso dell’abbazia e a breve distanza da essa, lungo le strade che vi conducevano, a cominciare dagli ultimi anni del secolo sorsero quattro chiese che tutto lascia supporre intese a preparare spiritualmente i pellegrini al loro “incontro” con la reliquia, suggerendo un suo collegamento con Gerusalemme, dove il Sangue prezioso fu sparso. Infatti, delle quattro chiese le due di cui ci è nota la forma riproducevano sia pure con libertà il S.Sepolcro: sono la già citata S.Lorenzo e, appena fuori dall’abitato sulla strada proveniente da est, approssimativamente nella località oggi detta di Belfiore, quella forse appena anteriore che del S.Sepolcro aveva il titolo. Le altre due erano collocate lungo la via perpendicolare alla precedente e transitante proprio davanti a S.Andrea; erano, a nord (nell’attuale Piazza D’Arco) S.Ambrogio e a sud (nell’attuale via Bertani) significativamente, il Santo Salvatore.”
La parrocchia di Sant’Ambrogio fu soppressa nel 1789.
Quante storie e quanta cultura sono andate perse con tutte queste soppressioni e, devo dire, che in tal senso operarono senza troppa sorpresa i francesi e Napoleone ma anche i cattolicissimi austriaci con l’imperatore Giuseppe II, il figlio di Maria Teresa.
Per approfondire su questo blog:
– S.Ambrogio, S.Agostino e il lettore silenzioso
* se ne trova notizia nella Mantova Numerizzata di Vincenzo Paolo Bottoni (1839) che come sottotitolo dice “operetta offerta a tutti quei cittadini che sentono amore di patria, e particolarmente al forestiere che brama conoscere tutte le più minute parti di questa città, e quei luoghi che forniti sono di oggetti di belle arti”.