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Matilde di Canossa ha vissuto una vita sempre in viaggio: nata a Mantova, con un dominio che andava dal Mar Tirreno a Verona, la Grancontessa doveva spostarsi continuamente anche per far vedere che era viva (visto che all’epoca la presenza fisica in un luogo era l’unico modo di dimostrare la propria esistenza).

Quando si sposta Matilde si sposta nel Nord Europa e anche lì continuerà a viaggiare.

La morte di Matilde e la devozione a San Giacomo Maggiore

Matilde morirà a Bondeno di Roncore la vigilia della festa di San Giacomo Maggiore, santo dei pellegrini e dei viaggiatori cui aveva dedicato una cappella posta di fronte al proprio letto. La Grancontessa soffriva infatti di gotta e seguiva la messa senza muoversi dal suo giaciglio.

E’ bello pensare alla scelta di San Giacomo Maggiore da parte di una donna che è stata una delle più grandi viaggiatrici del Medioevo.

Aveva viaggiato così tanto in vita Matilde che il suo corpo continuò a viaggiare per successive traslazioni anche dopo la sua morte.

Il viaggio di Matilde oltre la morte

Il 24 luglio del 1115 Matilde muore e viene sepolta secondo le sue ultime volontà nel monastero benedettino di San Benedetto in Polirone, fondato dal suo avo Tedaldo di Canossa nel 1007.

Questa sua scelta si attirerà le ire del suo biografo Donizone che l’avrebbe voluta sepolta nel castello di Canossa.

Secondo la tradizione il suo primo luogo di sepoltura fu la cappella di Santa Maria, ultimo luogo dove venivano collocati i corpi dei monaci defunti prima della sepoltura. Qui per secula seculorum i monaci avrebbero ricordato nelle preghiere la loro benefattrice.

Poi il corpo fu spostato in un sepolcro collocato sul lato opposto rispetto alla cappella di Santa Maria, di fronte alla sagrestia. Matilde avrebbe riposato per l’eternità in attesa della resurrezione in una tomba di alabastro, sorretta da quattro piccoli leoni in marmo rosso.

Ma il viaggio del corpo di Matilde non era ancora finito. Nel 1633 l’abbazia di San Benedetto in Polirone versava in gravi situazioni economiche. L’abate decise quindi di “vendere” il corpo della Grancontessa al papa Urbano VIII Barberini che la voleva sepolta in San Pietro come campione della chiesa contro le pretese dell’impero.

Il viaggio di Matilde prosegue quindi verso Roma e la reliquia viene posta in Castel Sant’Angelo in attesa che Gian Lorenzo Bernini completi il suo sepolcro nella Basilica di San Pietro.

Nel 1645 finalmente il viaggio post mortem termina e da allora Matilde, “onore e gloria d’Italia” come si legge nell’epitaffio, riposa in Vaticano.

Un’ultima curiosità: Matilde sarà la prima donna non santa ad essere sepolta in San Pietro. Oggi sono tre le donne non sante sepolte nella basilica vaticana: Matilde di Canossa, Cristina di Svezia e Maria Clementina Sobieska.

Per approfondire in questo blog

Matilde, la Gran Contessa tra Mantova e Canossa
Una birra per Matilde di Canossa – il nuovo frammento di Mantova Segreta
5 passi sulle tracce di Matilde di Canossa a Mantova

Per approfondire sul web

Matilde di Canossa su wikipedia
La vita di Matilde sul sito Finestre dell’Arte
Le tre donne non sante sepolte in San Pietro