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Ecco un’altra edizione di Festivaletteratura ed eccomi qui ancora a pensare a quanto sia complesso il rapporto tra Mantova, il Festival e i Mantovani. Come mi diceva mia nonna “Non si può piacere a tutti” ed è così anche per il Festivaletteratura.

Io ci sono legato perché sono un lettore compulsivo e quindi se, durante l’anno, riconosco gli altri “pazienti” in biblioteca, durante il Festivaletteratura sembra abbiano aperto le porte e fatto uscire dalle “farmacie dell’anima” (che è la mia definizione di biblioteche) tutti i malati.

Quest’anno non ho seguito un calendario festivaliero ma fieristico (ero qui) ma ho provato a camminare per Mantova, andarci in bicicletta, fermarmi a parlare con le persone, gli autori e gli altri lettori.

E poi ho deciso di fare un post tipo quelli delle serie televisive americane quando sono a corto di fantasia e tutti raccontano di ricordi utilizzando scene già girate.

Il mio particolare punto di vista sul Festivaletteratura

– Il Volontario: ho fatto il volontario per due Festival, agli esordi e mi sono divertito molto. Ero già adulto e non ho frequentato la mensa ma mettersi al servizio della propria città è stato fantastico. Ricordo soprattutto un pomeriggio solitario a Palazzo Te, troppo fuori dal centro per essere meta dei lettori, molto vicino alla villa di Giulio Romano per diventare un info-point. (leggete un articolo sui volontari, le magliette blu, di Stefano Scansani).

L’editoriale sul Festivaletteratura: è stato il mio primo editoriale pubblicato sul secondo quotidiano di Mantova su due, La Voce di Mantova. Ricordo ancora che sono arrivato in redazione è ho chiesto del direttore che all’epoca era Davide Mattellini. Gli ho presentato il pezzo, gli è piaciuto e l’ha pubblicato. Una soddisfazione enorme che può capire solo chi ama i giornali. Ho riletto di recente il pezzo e devo dire che non lo cambierei granché. Il tema dell’editoriale era proprio il Festivaletteratura. (qui potete leggere l’editoriale nella versione originale)

La spalla dell’autore ovvero entrare nel programma di Festivaletteratura: mi hanno chiamato perché avevo scritto un post sulle “statue erranti mantovane” e alla scrittrice Chicca Gagliardo serviva qualcuno che facesse parlare le statue. Così per caso sono entrato nell’edizione del ventennale, mi sono alzato alle 5.00 del mattino e ho camminato per Mantova ascoltando i monologhi delle statue. L’esperienza più divertente in mensa quando ho conosciuto il poeta americano Philip Schultz. Non lo conoscevo e alla mia domanda su quali poesie scrivesse mi rispose “Spero buone” (che da un premio Pulitzer è una bella lezione di umiltà). Qui trovate la mia scheda autore sul sito del Festivaletteratura mentre potete scoprire l’evento che mi ha visto spalla al Festival cliccando qui.

Le cinquine sul Festivaletteratura: ho scritto due cinquine sul Festival e su come i mantovani lo vivono. Sono tra quelle che riscuotono più successo quando le condivido sui social la prima settimana di settembre. Mi sono divertito molto a scriverle perché parlare di Mantova unendo la leggerezza all’ironia è la cosa più bella che ci sia. Ecco le due cinquine: Come sembrare mantovano in 5 semplici mosse durante il Festivaletteratura; Quelli che il Festival…

I Mantovani di Mantova Centro: è l’ultima cinquina che ho scritto su noi mantovani. Il successo del Festival si deve anche noi nativi che siamo unici e inimitabili. Soprattutto i veri mantovani sanno prendersi in giro e si divertono quando i turisti fanno domande improbabili. Forse l’unico punto su cui sono davvero suscettibili sono i tortelli di zucca perché su questo piatto non c’è nulla da discutere: è dolce, è salato, è colorato, è divertente e sorprendente. Ha tutte quelle caratteristiche che trovate in chi si sente cittadino di Mantova. Purtroppo i 5 giorni del Festivaletteratura sono pochi perché si possa davvero diventare dei cittadini di Mantova. (qui potete leggere il testo della cinquina)

Per approfondire su questo blog:

2016-2021: 5 progetti da ricordare tra blog, libri, spettacoli teatrali, trasmissioni televisive e Festivaletteratura
I mantovani durante il Festivaletteratura e come distinguerli dai turisti
Libri, libri e ancora libri: da trovare, da leggere e da sfogliare prima e durante il Festivaletteratura
Mantova 2016: è il momento di uscire dalla sindrome di Brigadoon
Festivaletteratura 2016 – Parlerò con le statue – Sabato 10 e domenica 11 settembre – ore 6.00

Per approfondire in rete:

La mia scheda autore sul sito del Festivaletteratura
La passeggiata con le statue (20esima edizione 2016)
Il sito ufficiale del Festivaletteratura