Tag
affreschi barocchi, architecture Renaissance italienne, Baroque frescoes, Basilica di Sant’Andrea, Basilica of Sant’Andrea, basilique Sant’Andrea, cosa vedere a Mantova, coupole de Sant’Andrea, cultural tourism Italy, cupola Sant’Andrea, Filippo Juvarra, fresques baroques, Giacomo Cecchin, Italian Renaissance architecture, Leon Battista Alberti, Mantoue Italie, Mantova, Mantova Chiama Garda, Mantovagando, Mantua Italy, Mantua skyline, Marco Morelli, MCG, panorama de Mantoue, panorama Mantova, patrimonio artistico, que voir à Mantoue, Sant’Andrea dome, things to do in Mantua, tourisme culturel Italie, Turismo culturale

E’ da qualche mese che si può salire sulla cupola della Basilica di Sant’Andrea: dopo circa 170 gradini si arriva a 40 metri d’altezza e si può vedere dall’alto il centro storico di Mantova. Ma la vera sorpresa è quando si entra all’interno della basilica e si percorre tutto il ballatoio che consente di vedere in basso la navata e in alto gli affreschi che decorano l’interno della cupola.
E’ un’occasione da non perdere quella di salire sulla cupola di Sant’Andrea per almeno due motivi: in una città di pianura come Mantova basta salire di poco per avere una vista spettacolare sulla città e sui dintorni. In secondo luogo all’interno della cupola si ha la sensazione di toccare il paradiso con un dito potendo osservare da vicino gli affreschi di Giorgio Anselmi. Ecco alcuni dettagli per prepararsi alla visita che che ho sintetizzato in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Ottobre 2025/Novembre 2025
ALLA SCOPERTA DEL PARADISO NELLA CUPOLA DI SANT’ANDREA
170 gradini per scoprire Mantova dall’alto di Giacomo Cecchin
A Mantova la basilica di Sant’Andrea non è solo il capolavoro di Leon Battista Alberti con una facciata che ha fatto la storia del Rinascimento e la reliquia dei Sacri Vasi. Da ogni luogo della città si vede la sua cupola settecentesca, edificata su progetto di Filippo Juvarra tra il 1732 e il 1782. Si tratta di un punto focale nel profilo di Mantova e da sempre il sogno dei mantovani era di poter salire fino in cima per vedere il centro storico dall’alto.
Oggi il desiderio si è realizzato e salire sulla cupola ti dà la sensazione di toccare il cielo con un dito, sia girando all’esterno, alla base del tamburo, sia entrando e osservando il paradiso dipinto negli affreschi da Giorgio Anselmi. Eccovi allora una microguida alla visita della cupola della basilica di Sant’Andrea che cambierà completamente la vostra percezione dell’edificio e di Mantova.
2. L’apertura della cupola da dicembre 2024
Il nuovo itinerario di visita della cupola di Sant’Andrea è stato aperto al pubblico da giovedì 19 dicembre 2024. È stata l’occasione del Giubileo 2025 a convincere la diocesi della possibilità di regalare ai fedeli questa esperienza incredibile che mette insieme arte e devozione. Tutto nella cupola parla dei Sacri Vasi: dalla personificazione di Mantova che offre la reliquia alla Trinità a Longino identificabile dalla lancia che gli regge un piccolo angelo e fino alla scritta Probasti Domine che corre all’interno della base del tamburo.
3. Il progetto della cupola di Filippo Juvarra e i tempi di costruzione
Il progetto della basilica porta la firma di Leon Battista Alberti che lo presenta al marchese Ludovico II Gonzaga ma non riesce a vederne l’inizio perché muore un mese prima dell’apertura del cantiere. Sarà Luca Fancelli ad occuparsi della costruzione e dopo di lui seguiranno altri artisti ed architetti come Andrea Mantegna, Giulio Romano e Antonio Maria Viani.
La cupola è l’ultimo tassello di un cantiere che si apre nel 1472 e si chiude nel 1782, anche se ancora oggi “la fabbrica” continua a funzionare con restauri e aperture come quella della cupola che è opera dell’architetto siciliano Filippo Juvarra. Anche lui non riuscirà a vedere finita la cupola che, iniziata nel 1732, viene terminata 50 anni più tardi con difficoltà legate ai fondi a disposizione, tanto che si organizza anche una lotteria.
L’elemento finale della basilica è un’aggiunta scenografica che forse non sarebbe piaciuta ad Alberti, troppo barocca, troppa luce che entra in chiesa, ma oggi è perfettamente integrata nella struttura della concattedrale, la più amata dai mantovani.
4. Gli scalini per la salita
“E quindi uscimmo a veder le stelle”, un’espressione perfetta anche per le salite in notturna. Per arrivare alla base del tamburo, a 40 metri di altezza sulla città, occorre percorrere quasi 200 gradini considerando anche quelli che portano all’ingresso della facciata. La scala è a chiocciola e sembra più impegnativa di quello che davvero è. Basta salire con ritmo, in modo lento e costante fino ad un piano che consente una sosta prima di uscire e vedere Mantova dall’alto.
5. Le dimensioni della cupola
I numeri aiutano a capire meglio le dimensioni della cupola: 80 metri circa è l’altezza complessiva che si tocca al culmine della lanterna, 40 metri è il livello che si raggiunge alla base del tamburo su cui si aprono i 12 finestroni. Il diametro interno della calotta è di circa 25 metri. Poi ci sono le 4 enormi statue delle virtù che insieme ai quattro profeti dell’Antico Testamento decorano l’interno della cupola.
6. Gli affreschi di Giorgio Anselmi
Gli affreschi all’interno della calotta che rappresentano il paradiso sono stati dipinti dal pittore veronese Giorgio Anselmi tra il 1777 e il 1782: è una folla di figure in gloria dove si riconoscono santi, profeti, angeli e al centro la Trinità e la Vergine. Non tutti i santi sono stati ancora identificati ma si riconoscono Longino con la lancia, San Pietro con le chiavi e la personificazione di Mantova in adorazione della Trinità e con i Sacri Vasi.
Gli affreschi sono tardobarocchi e per questo poco apprezzati dall’architetto Paolo Pozzo che interverrà nella decorazione della navata interna della basilica in stile neoclassico. La Gazzetta di Mantova invece li descrive come fantastici, e chissà se il cronista sarà salito fin lassù o li avrà osservati dal basso.
7. Le statue delle virtù teologali e della Religione e i busti dei profeti
Il tamburo custodisce un ciclo scultoreo che dal pavimento si percepisce appena: le statue colossali rappresentano le tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, cui si aggiunge la Religione e sono collocate a intervalli regolari (ogni tre finestroni) e alte circa 5–6 metri. Alla base della calotta si aggiungono i busti dei profeti – Daniele, Ezechiele, Geremia e Isaia – a sottolineare il legame tra Antico e Nuovo Testamento.
8. Le curiosità: il teschio, la firma, il tubo per l’illuminazione a gas
È solo salendo ed entrando nel tamburo che si scoprono alcuni dettagli “da cantiere” e da cronaca cittadina. Il più sorprendente è un anello metallico, un tubo con tanti piccoli ugelli che corre lungo tutta la circonferenza: un dispositivo ottocentesco per l’illuminazione a fiamma della cupola che chiamava a raccolta molti mantovani per assistere a questa incredibile visione teatrale e scenografica.
Lungo il camminamento si incontra anche un piccolo “teschio” di cui non si è ancora capita la funzione e lo stesso vale per una firma di un ancora non identificato Giacomo Klein, datata 1781, forse uno dei decoratori che decide di mettere il suo sigillo alla fine del lavoro, vegliato dai santi e dagli angeli.
In questo nuovo percorso la basilica torna “verticale”: dalla penombra della navata, gradino dopo gradino, si arriva alla luce del sole che scolpisce il centro storico di Mantova e accarezza gli affreschi della calotta. Un’apertura che offre a turisti e mantovani la possibilità di guardare Sant’Andrea con occhi nuovi, tra santi, profeti, reliquie e un affresco che è l’anticipazione del paradiso.
Mantovagando: tutte le pagine pubblicate
La rubrica Mantovagando su Mantova Chiama Garda propone in un’altra veste gli articoli già pubblicati su questo blog sotto la Rubrica de “Le 5 cose da sapere su Mantova e sui Mantovani”. La novità è che in questo caso i testi sono corredati da foto e questo rende gli articoli più facili ed efficaci per i lettori. Mantovagando è stata anche una trasmissione radiofonica andata in onda su Radio Base (qui potete ascoltare i podcast).
Di seguito potete leggere tutte le pagine uscite sul Magazine che trovate in versione integrale sul sito www.mantovachiamagarda.it.
28. Un santuario mariano tra stranezze e curiosità, MCG – agosto-settembre 2025
27. La Madonna del Terremoto, una storia di devozione popolare, MCG – Luglio 2025
26. San Benedetto in Polirone, una chiesa tutta da scoprire, MCG – maggio 2025
25. La Basilica di Santa Barbara, nascosta in Palazzo Ducale, MCG Marzo 2025
24. 5 anni da ricordare per la Rotonda di San Lorenzo, su MCG – Ottobre 2024
23. 5 chiese dedicate a Maria, MCG – Aprile-Maggio 2024
22. Camminare a Mantova, MCG – Febbraio-Marzo 2024
21. Rubens a Mantova, MCG – Dicembre 2023
20. Un crossfit culturale a Palazzo Ducale, MCG – Ottobre 2023
19. Il duomo di Mantova, un cocktail architettonico – MCG Luglio 2023
18. I cinque dilemmi dei mantovani – MCG di Maggio 2023
17. I cinque luoghi cavallereschi – MCG di Dicembre 2022
16. Il lato B di Palazzo Te in 5 particolari lascivi – MCG di dicembre/gennaio 2020
15. Napoleone a Mantova: 5 luoghi da ricordare – MCG di ottobre/novembre 2019
14. 5 anni da dimenticare a Mantova – MCG di agosto-settembre 2019
13. 5 anni da ricordare a Mantova – MCG di giugno-luglio 2019
12. Un safari a Palazzo Te – MCG di aprile-maggio 2019
11. Le torri del profilo di Mantova – MCG di febbraio-marzo 2019
10. Come scegliere il santo giusto a Mantova – MCG di dicembre/gennaio2019
9. Spettri a Mantova che, a volte, sembra la Scozia – MCG di ottobre/novembre 2018
8. 5 curiosità che non conoscevi su Palazzo Te – MCG di agosto/settembre 2018
7. Le particolarità di Palazzo Ducale – MCG di giugno/luglio 2018
6. Una Camera con Vista – MCG di aprile/maggio 2018
5. 5 Gonzaga da non dimenticare – MCG di febbraio/marzo 2018
4. 5 donne dei Gonzaga – MCG di dicembre/gennaio 2018
3. I libri da sfogliare dopo essere venuti a Mantova – MCG di ottobre/novembre 2017
2. I libri da leggere prima di venire a Mantova – MCG di agosto/settembre 2017
1. 5 passaggi segreti da scoprire a Mantova – MCG di giugno/luglio 2017
Touching the Sky: Discovering the Dome of Sant’Andrea in Mantua
This article explores the newly opened visitor route to the dome of the Basilica of Sant’Andrea in Mantua, offering a unique perspective on the city and one of its most iconic monuments. Completed in the 18th century based on a design by Filippo Juvarra, the dome crowns a construction site that spanned more than three centuries. Since December 2024, visitors can climb nearly 200 steps to reach the base of the drum, where panoramic views of Mantua merge with a close encounter with Giorgio Anselmi’s late-Baroque frescoes depicting Paradise. The itinerary combines architectural history, art, and devotion, revealing sculptural cycles, symbolic details linked to the relic of the Sacred Vessels, and unexpected curiosities from the building site. The ascent transforms the perception of the basilica, restoring its vertical dimension and offering an experience that unites physical effort, spiritual ascent, and visual wonder.
À la découverte du paradis : la coupole de Sant’Andrea à Mantoue
Cet article propose une immersion dans le nouveau parcours de visite de la coupole de la basilique Sant’Andrea de Mantoue, ouverte au public en décembre 2024. Véritable repère urbain, la coupole du XVIIIᵉ siècle, conçue par Filippo Juvarra, constitue l’ultime élément d’un chantier commencé à la Renaissance. L’ascension, rythmée par près de 200 marches, conduit les visiteurs à la base du tambour, à quarante mètres de hauteur, où la vue sur la ville se conjugue à la découverte du Paradis peint par Giorgio Anselmi. Fresques, statues monumentales, symboles liés aux Sacri Vasi et détails insolites du chantier racontent une histoire où se mêlent foi, art et mémoire urbaine. Ce parcours vertical renouvelle le regard porté sur la basilique et sur Mantoue, offrant une expérience à la fois esthétique, spirituelle et sensorielle.