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A Mantova le piazze sono importanti e aprono degli squarci in un centro storico fitto di case e palazzi invitando i passanti a fermarsi e a indugiare. Ma forse non sono le piazze da cartolina quelle che meritano un’attenzione in più, sono quelle minori eppure suggestive e ricche di storia. Eccone 5 secondo il mio gusto personale, e voi? Quali scegliereste?

Piazza Santa Barbara – è al centro del complesso di Palazzo Ducale ed è un vero gioiello oltre funzionare come snodo fondamentale tra i percorsi che attraversano la reggia gonzaghesca. Ci si può arrivare da Piazza Castello oppure direttamente dal lago. Sì anche dal lago quando aprono il vòlto oscuro: il passaggio che fiancheggia il fossato del castello e che percorsero i lanzichenecchi nel 1630 quando diedero il via al sacco della città. La piazza funge da sagrato per la basilica omonima con la splendida facciata di Bertani e il campanile, simbolo suo malgrado del terremoto del 2012 che lo capitozzò privandolo della tipica lanterna. Dalla piazza si arriva anche al cortile della Cavalerizza, con le sue colonne tortili e si sale verso Piazza Paradiso (vedi la descrizione successiva). Ultima curiosità: vi si accede anche dall’interno di Palazzo ducale dal cortile d’onore o dei quattro platani con uno scalone che percorse anche D’Annunzio in una sua visita mantovana.

Piazza Paradiso – il nome attuale (Piazza Paccagnini) non le rende giustizia anche se celebra il soprintendente che negli anni ’70 riscoprì gli affreschi di Pisanello all’interno del Palazzo ducale. E’ davvero un piccolo paradiso di tranquillità: delimitata su tre lati dagli edifici della reggia gonzaghesca, aperta verso Piazza Pallone e movimentata dalla discesa verso Piazza Santa Barbara. Il nome le deriva dall’appartamento del Paradiso realizzato all’interno della Domus Nova e oggi ufficio del Direttore. Due curiosità: da qui ci si può affacciare sul giardino dei semplici e le finestrelle che si aprono sopra il voltone che la unisce a Piazza Santa Barbara sono quella dell’appartamento dei Nani, uno dei luoghi più inconsueti di Palazzo ducale.

Piazza Pallone – in realtà il suo vero nome è piazza Lega Lombarda eppure tutti i mantovani la chiamano più familiarmente piazza Pallone. Oggi sembra uno dei tanti giardini della città eppure il voltone che la collega a piazza Sordello era il primo ingresso di Palazzo ducale e proprio qui la tradizione vuole sia stata decapitata Agnese Visconti, la sfortunata moglie di Francesco I Gonzaga. Una curiosità: oltre il muro decorato da finte finestre che troviamo sulla sinistra andando da piazza Sordello a piazza Paradiso si trova il giardino segreto dell’appartamento vedovile di Isabella d’Este.

Piazza Canossa – sembra una piazza parigina catapultata nel centro di Mantova. E’ forse la piazza più teatrale della città soprattutto se la si osserva dal lato aperto con l’edicola liberty (uno dei beni italiani di proprietà del FAI), la facciata bugnata di Palazzo Canossa con lo splendido portale decorato dai due cani, l’edificio con loggiato che fa da sfondo alla fontana al centro dello spazio e la piccola chiesetta settecentesca della Madonna del terremoto. Provate a venire qui in una giornata nebbiosa o in una serata di piena estate: una “petite Paris” al centro della pianura padana. Una curiosità, su vicolo Albergo c’è un passaggio segreto: nella decorazione a bugnato del lato sinistro c’è un inserto ligneo. In realtà è lo sportello del passaggio che consentiva di buttare il ghiaccio nello spazio che fungeva da ghiacciaia, sotto il cortile dell’Albergo Reale il cui ingresso si trovava su via Cavour.

Piazza Alberti – da qui si gode di una vista inedita della Basilica di S. Andrea: non solo l’ingresso laterale (che riprende in parte il disegno della facciata ma conservando il rivestimento in pietra a vista) ma anche i resti del chiostro del monastero benedettino, demolito parzialmente dai Gonzaga in occasione del rifacimento della chiesa su progetto di Leon Battista Alberti (da qui il nome dato alla piazza). Una vera da pozzo ne orna il centro e fronteggia una minuscola elegante casetta che rappresenta il sogno proibito di molti mantovani (abitare più in centro di così). Dalla piazza si arriva direttamente davanti a S.Andrea: basta uscire dall’originario ingresso del monastero benedettino sotto il lato porticato, passare di fianco al campanile gotico per sbucare sotto l’atrio della Basilica. Una curiosità: sulla piazza affacciava l’albergo Leon d’Oro dove alloggiò Dickens nel 1844, arrivato da Verona a Mantova sulle tracce del Romeo in esilio raccontato da Shakespeare.