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Canal Grande, Canal Grande di Mantova, Città d'acqua, Lungo Rio, Lungorio, Mantova, Pescherie, Ponti, Porto Catena

Il Rio sbuca tra le case di Mantova all’improvviso: si rivela e poi si nasconde all’improvviso rinchiuso tra due cortine ininterrotte di case, giardini e palazzi oppure inabissandosi sotto piazza Cavalotti e corso della Libertà. Lo si ritrova dal Lungorio del campanile di San Domenico e dalle Pescherie per poi attraversarlo sul ponte dei Massari e arrivare all’idrovora di Porto Catena. Ma è possibile arrivare sulla riva di questo fiumiciattolo interno che ha una profondità tra i 50 e gli 80 cm.? In alcuni punti sì: eccovene 5 ma magari qualcuno è sfuggito. Ne conoscete altri?
Lago Superiore
Il Rio inizia dal Lago Superiore e nel progetto del bergamasco Alberto Pitentino (siamo nel 1190 in piena epoca comunale) lo collega al Lago Inferiore in funzione regolatrice delle acque e dei livelli dei laghi. L’imboccatura la si vede ancora passeggiando lungo la ciclabile di Belfiore all’altezza del convento di San Francesco che si intravede oltre la ferrovia. Una chiusa ne regola il flusso e occorre fare attenzione per riconoscerlo coperto come di solito è da piante palustri. Ma è proprio qui che nasce il Rio.
Vicolo Stabili
Da via Pitentino, nei pressi del ponte di San Francesco, si apre vicolo Stabili (l’antico vicolo della sguazzatoia) e da qui si arriva proprio sulla riva del Rio. Lo si intravede sbucare dalla canalizzazione che passa sotto i binari della stazione ferroviaria e proseguire fiancheggiando il muraglione gotico che chiude il convento di San Francesco. E’ forse il punto dove il Rio assomiglia più ad un fiumiciattolo naturale che ad un canale artificiale. Il convento dei Francescani insieme a quello dei Domenicani di cui rimane solo il campanile nei giardini del Lungo Rio marcavano il passaggio tra la città medievale e quella dell’espansione rinascimentale detta della terza cerchia.
Portici delle Beccherie
Vi si accede dalle Pescherie (attualmente anche da una scala in metallo provvisoria cui si accede dalla spalletta del ponte di San Silvestro all’inizio del Lungo Rio) e costituiscono l’ultima traccia delle Beccherie costruite da Giulio Romano. Si trattava dei macelli della città che insieme alle Pescherie utilizzavano il Rio come canale dove gettare i resti della lavorazione di carne e pesce. Probabilmente un luogo denso di odori ma anche uno dei posti più dinamici della città. Non per niente i Domenicani, i frati predicatori, costruiscono qui il loro convento per essere più vicini ai peccatori, le pecorelle smarrite da riportare all’ovile. Oggi sopra i portici delle Beccherie si svolge il sabato mattina l’animato mercato contadino che riporta questo luogo alla sua antica vocazione commerciale.
Riva delle Bugandere
E’ una riva leggermente in pendenza che si intravede dal portico delle Pescherie guardando verso il ponte dei Massari, in basso a destra. In questo punto ma anche poco più avanti stavano le “bugandere” le lavandaie che si guadagnavano da vivere lavando e sciacquando i panni nel Rio. In alcune foto d’epoca si vedono ancora i piccoli e traballanti pontili in legno che consentivano di spingersi dove l’acqua era più profonda. Da qui si intravedono i tre archi che reggono le Pescherie e il giardino pensile del palazzo posto sulla riva opposta.
Porto Catena
Se il Lago Superiore è la sorgente del Rio la foce si trova sul Lago Inferiore ed è la piccola rada di Porto Catena. Alla riva si può accedere da due parti: una è aperta a tutti che si trova all’inizio della ciclabile che fiancheggia tutto il lungo lago verso il ponte di San Giorgio, l’altra è usufruibile solo dai soci del Circolo Nautico Mantovano o dalla caserma della Guardia di Finanza che a Mantova ha una sua sezione navale. Qui attraccano le navi da crociera che sfruttando il canale Fissero-Tartaro collegano Mantova a Venezia e qui finalmente il Rio si ricongiunge al Mincio da cui lo separa una delle tante idrovore che impedisce alla città di essere sommersa dalle acque. E’ bello sedersi sulla spalletta in marmo che marca il dislivello tra i resti delle mura di difesa della città e la banchina con i pali di ormeggio per le imbarcazioni.
Giacomo Cecchin
#Mantova2016
In via Marangoni, all’interno della Libreria Di Pellegrini c’è un balcone che si affaccia sul Rio.
Mai stato a Mantova.
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