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Anche in passato si sentiva il bisogno di ricaricare le batterie: ecco Palazzo Te è un luogo di svago. Se fossimo a Ferrara diremmo che è una “delizia” come ad esempio Schifanoia che già nel nome racconta il suo scopo. Invece siamo a Mantova dove il marchese e poi duca Federico II commissiona a Giulio Romano la costruzione di una villa fuori città “dove andare a cena per ispasso” scriverà Vasari.
E’ un palazzo dei lucidi inganni e già il nome ne racconta uno: il Te non è quello che bevono gli inglesi alle 5 del pomeriggio ma un riferimento al luogo dove sorge il palazzo. Ci sono solo delle ipotesi e nessuna certezza: la prima dice che l’isola su cui sorgeva il Palazzo all’interno del quarto lago di Mantova (che non esiste più) si chiamava Tejeto, luogo di Tigli che ci sono tuttora. In dialetto si accorciano le parole e da Tejeto si arriva a Te. Ma l’ipotesi più accreditata è che il nome venga da due strade che si incontravano al centro dell’isola formando la lettera T. Vasari chiama infatti il palazzo il palazzo del T.
Palazzo Te nasce dove c’erano le scuderie dei famosi cavalli gonzagheschi e ancora oggi la sala principale della Villa è dedicata ai purosangue dei Gonzaga che vincevano tutte le corse. Erano una sorta di formula 1 dell’epoca e questo doveva essere l’effetto che fecero all’imperatore Carlo V che arrivò a Mantova nel 1530. Palazzo Te riprende la forma di una villa romana e Giulio Romano, l’allievo di Raffaello Sanzio, la costruisce in soli 10 anni. E qui diverte pensare al fatto che Mantegna impieghi 10 anni a dipingere una stanza e Giulio lo stesso tempo ad edificare un Palazzo intero. I tempi sono cambiati dall’artigiano di genio siamo passati all’imprenditore che organizza il lavoro degli altri e Giulio ha imparato dal migliore: il suo maestro Raffaello.
Camminare per le sale del palazzo interamente affrescate è un’esperienza da non perdere. Le storie della mitologia e della bibbia raccontano la vita privata e le aspirazioni di Federico II e celebrano la gloria dell’imperatore Carlo V. Le passioni amorose del marchese sono rappresentate sulle pareti spingendo sull’acceleratore della lussuria: in questa cappella Sistina di Giulio Romano i braghettoni non arrivano e Giulio può rappresentare l’amplesso di Federico II e della sua amante Isabella Boschetti nei panni di Giove e Olimpiade. L’imperatore Carlo V viene invece celebrato nel Camarone dei Giganti dove Giove sconfigge i titani che volevano conquistare il monte Olimpo. In una serie di affreschi illusionistici dipinti su una volta che arriva fino al pavimento tutto sembra sussultare, crollare e schiacciare lo spettatore al centro della sala. Qui Jovanotti girò il video dell’Ombelico del Mondo e qui Mantova divenne davvero l’ombelico del mondo quando si incontrarono il marchese di Mantova e l’imperatore.

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Per approfondire in generale
Il sito ufficiale di Palazzo Te
Jovanotti: il video dell’ombelico del mondo girato nel camarone dei Giganti a Palazzo Te
Un video girato con il drone a Palazzo Te (dal minuto 3.56)

Questo testo è stato scritto per la trasmissione Sei in un Paese Meraviglioso andata in onda su Sky Arte in prima visione lunedì 25 giugno 2018 alle 21.15. Qui trovate alcune informazioni sulla puntata.