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Federico I Gonzaga è una meteora tra i marchesi di Mantova. Rimarrà al potere per soli 6 anni dal 1478 al 1484 ma anche in questi pochi anni lascia un segno commissionando a Luca Fancelli la Domus Nova, la cui facciata si può ammirare anche oggi dal giardino dei Semplici. Federico si trova anche ad affrontare una divisione del marchesato con i suoi fratelli cadetti voluta dalla madre Barbara, visto che il testamento del padre Ludovico non si trova. E’ gobbo e sposerà una gobba come lui, Margherita di Wittelsbach che morirà a soli 39 dandogli però ben sei figli. I tre maschi seguono la tradizione di famiglia: il primo è l’erede, il secondo è cardinale e il terzo soldato. Le femmine invece faranno matrimoni importanti imparentando i Gonzaga con la nobiltà di Francia, gli Sforza e i Montefeltro.

Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.
Un marchesato breve e diviso
Federico nasce nel 1441 quando suo padre Ludovico si è appena riconciliato con il marchese Gianfrancesco, suo nonno. Salirà al potere nel 1478 a 37 anni e il suo marchesato durerà solo 6 anni. Tra l’altro si trova a ricevere un dominio ridotto rispetto a quello del padre. Non si trova infatti il testamento di Ludovico II e la marchesa Barbara di Brandeburgo gestirà l’eredità a suo modo, dicendo che conosceva perfettamente il volere del marchese di Mantova. Federico pertanto diventa il terzo marchese di Mantova mentre ai fratelli saranno dati territori del marchesato che costituiranno dei principati autunomi.

Luca Fancelli e la Domus Nova
Uno dei segni più evidenti del marchesato di Federico I è la Domus Nova, realizzata da Luca Fancelli a Palazzo Ducale. E’ una facciata che si rifa allo stile rinascimentale toscano e che si può osservare dal giardino dei Semplici. Quattro file inininterrotte di finestre triangolari decorano la facciata con due torrioni in lieve sporgenza che richiamano la forma del castello trasformato però in dimora principesca. Luca Fancelli trasforma in tal senso molti edifici mantovani come il Palazzo del Podestà a Mantova o il Palazzo di Revere dove vengono chiusi gli spazi tra i merli per guadagnare un piano in altezza. Nella Domus Nova i torrioni sono coronati da pilastrini, leggeri ed eleganti, che creano due splendide logge.

Il crowdfunding per Santa Maria dei Voti
Si deve a Federico anche la costruzione in duomo del santuario di Santa Maria dei Voti. Il progetto viene attribuito da alcuni storici sempre a Luca Fancelli. Per raccogliere fondi il marchese di Mantova lancia un’operazione che oggi potremmo definire di crowdfunding. Federico organizza nell’attuale piazza Sordello (all’epoca piazza grande di San Pietro) una disputa tra domenicani e francescani sull’Immacolata concezione di Maria. Vincono i francescani e con i fondi raccolti tra le gente si edifica il santuario dedicato alla Vergine.

Una moglie tedesca e sei figli
Ludovico e la moglie Barbara cercano per Federico una moglie tedesca che rafforzi i legami con l’impero. Si tratta di Margherita di Wittelsbach che arriverà a Mantova nel 1463, gobba come il marito e senza sapere una parola d’italiano. Il matrimonio a detta dei cronisti dell’epoca fu felice e pur morendo a soli 34 anni Margherita ebbe sei figli: tre maschi Francesco, l’erede, Sigismondo, futuro cardinale e Giovanni, cadetto da cui derivano i Gonzaga di Vescovato, e tre femmine Chiara, che finirà in Francia, Maddalena, sposa di Giovanni Sforza signore di Pesaro e Elisabetta, la più piccola che sposerà Guidolbaldo da Montefeltro duca di Urbino. Elisabetta sarà la preferita del fratello Francesco II e al centro del trattato il Cortegiano di Baldassarre Castiglione.

Mantegna e la gobba di Federico
Federico aveva ereditato la gobba dalla nonna Paola Malatesta. La si vede nel suo ritratto della Camera degli Sposi e anche per questo Andrea Mantegna dipingerà un mantello che gliela nasconde. Per la prima volta nella storia i Gonzaga sono rappresentati così come sono, con i loro difetti fisici.

Per approfondire:
Federico I Gonzaga nel Dizionario Biografico della Treccani.

I precedenti ritratti pubblicati
1. Luigi, il capostipite e il late bloomer
2. Guido, il panchinaro che aspetta il suo turno
3. Ludovico I, un fratricida per bene
4. Francesco I Gonzaga e il mal della pietra
5. Gianfrancesco, ovvero quanto costa un marchesato?
6. Ludovico II Gonzaga, il primo della classe

Giacomo Cecchin